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Marafioti (Pd), “A Taurianova la democrazia funziona al contrario e una frattura tra una palese dominanza degli assessori sui consiglieri di maggioranza”

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Ogni anno le amministrazioni sono obbligate a redigere il bilancio, il documento contabile più importante degli enti locali, non soltanto perché in esso sono descritte le entrate e le uscite, ma soprattutto perché, tramite tale prospetto, è possibile determinare le priorità dell’amministrazione relative ai bisogni della collettività. Le stesse, però, possono mutare nel corso dell’anno, e lo strumento principe che ridetermina gli investimenti al fine di coprire e “rimettere a posto” i conti è la famosa variazione di bilancio. Di questo strumento l’amministrazione Biasi ne fa un abuso spropositato. Nulla di illegale, sia ben chiaro, ma ciò denota che le basi ideologiche e programmatiche per mezzo della quali la Giunta, e successivamente la maggioranza in Consiglio, programmano le spese dell’Ente, non sono poi così chiare. Non lo sono fra gli Assessori, i quali si combattono per qualche soldo in più
nel proprio capitolato, non lo sono certamente per la maggioranza in Consiglio, la quale spesso subisce passivamente le scelte della parte esecutiva. Insomma, a mio giudizio, esiste e persiste una spaccatura fra la parte politica e quella esecutiva, e tale “frattura” è causata da una palese dominanza degli assessori sui consiglieri di maggioranza. In pratica a Taurianova la democrazia funziona al contrario. Se nel mondo democratico è la maggioranza politica a governare l’esecutivo, a Taurianova è l’opposto. Sottolineo, a questo punto, che la mia è solo una constatazione puramente personale di come l’amministrazione Biasi sia appiattita sulle decisioni della giunta, non è assolutamente mia intenzione – ne sono la persona adatta – difendere i consiglieri di maggioranza. La figura del consigliere comunale, però, in un mondo normale, dovrebbe essere valorizzata e non sottomessa ad una posizione subalterna rispetto alla Giunta, e di questo ritengo che si debba discutere. Nella fattispecie, le figure ingombranti dell’assessore Grimaldi e dell’assessore Fedele, con le loro infinite richieste di variazione di bilancio o di investimenti per le loro iniziative, certamente non aiutano a rasserenare gli animi interni alla maggioranza. C’è chi può tutto e chi invece non può. C’è chi viene ascoltato e chi, al contrario, viene allontanato. C’è chi si accontenta di un co.co.co o un di contrattino nelle strutture politiche del Consigliere regionale di turno, e chi invece cerca di fare politica faticando, e non poco, in questo marasma. Confusi da tutto ciò, ci si dimentica delle necessità del nostro paese. Mi riferisco alle già citate “priorità”, di cui tutti siamo a conoscenza, ma che pare non interessino a nessuno dei nostri cari governanti. Oltre queste, ed i più attenti lo sanno, in primis proprio l’amministrazione, esistono anche i problemi. Esisterebbero contratti a tempo determinato per autisti, firmati , che pare abbiano preso coscienza e si siano modificati da soli per “autolicenziarsi”. Pare ci siano cappelle cimiteriali che, come si legge, cambiano proprietario da un giorno all’altro senza autorizzazione né tantomeno comunicazione. Esistono ditte per la raccolta dei rifiuti ed il verde pubblico che già lavorano per il nostro Comune, ma solo per qualche mese, poi si vedrà, e se sarà la stessa anche per il futuro dovremmo chiederci il perché di tale macchinoso passaggio di consegne, dopo che l’amministrazione ha avuto due anni e mezzo per preparare il tutto. Tante domande, ma nessuna risposta da parte del Sindaco, il quale nell’ultimo Consiglio Comunale ha palesato il suo pensiero asserendo che: “al paese queste cose non interessano, nessuno vuole sapere queste cose”. Strano, a me pare che le domande siano tante, e non mi sembra d’aver udito una qualche risposta
sensata. Le uniche risposte che ho avuto il piacere di leggere sono quelle dell’assessore Grimaldi, che tra uno sbalzo d’umore e una delibera pro domo sua, ha avuto anche il tempo per ubriacarsi di like, cuoricini e commenti zeppi di falsa commiserazione. Se i like fossero voti non basterebbe una lista per sconfiggerlo (politicamente). Gli attestati di stima, così come le capacità politiche, si misurano e si ottengono con altri mezzi. La cultura e l’educazione, in tal senso, sono una buona base da cui partire.
Simone Marafioti
Capogruppo Partito Democratico