Manovra finanziaria, Aidaa: “Servono investimenti sulle politiche a tutela degli animali”
Ott 07, 2013 - redazione
“No alla tassa sui cani e Iva al 4% per le spese veterinarie e i vari prodotti”
Manovra finanziaria, Aidaa: “Servono investimenti sulle politiche a tutela degli animali”
“No alla tassa sui cani e Iva al 4% per le spese veterinarie e i vari prodotti”
Roma – Nei prossimi giorni il governo Letta varerà la nuova manovra
finanziaria, l’associazione italiana difesa animali ed ambiente nel ribadire la necessità
di individuare nuovi finanziamenti per le politiche sulla tutela degli animali dice
no ad eventuali proposte di una “tassa di possesso sugli animali” che alcuni comuni
potrebbero voler applicare all’interno della service tax. AIDAA invece ritiene siano
fondamentali dei finanziamenti mirati alle politiche di sterilizzazione di massa
dei cani e gatti randagi, fondi per la creazione definitiva dell’anagrafe degli animali
di affezione completando quelle sui gatti ed i furetti ed introducendo l’anagrafe
dei conigli di affezione oltre a quella gia esistente dei cani. Per queste politiche
servono interventi complessivi nell’ordine dei 25 milioni di euro,ai quali AIDAA
ritiene di dover chiedere un intervento di almeno 5milioni di euro per combattere
il randagismo equino e finanziare un piano di recupero dei “cavalli pensionati” provenienti
dalle attività sportive. Inoltre AIDAA auspica che il governo trovi il coraggio
nella riforma delle aliquote IVA di riportare al 4% l’iva sulle prestazione medico/chirurghiche
veterinarie, riducendo anche l’iva sui prodotti alimentari destinati agli animali.”In
un momento in cui si parla di manovre di diversi miliardi di euro- ci dice Lorenzo
Croce presidente di AIDAA- serve ricordarci anche del fatto che sette milioni di
famiglie di italiani posseggono animali e che questi hanno dei costi, non bastano
le pur lodevoli campagne contro gli abbandoni, ma servono soldi per le politiche
di tutela e le campagne di sterilizzazione e si viene incontro alle famiglie che
possiedono uno o più animali domestici abbassando l’iva sulle spese veterinarie
e sui prodotti. Complessivamente i costi di queste iniziative si aggirerebbero attorno
ai 100 milioni di euro che potrebbero essere in parte reperiti sia all’interno dei
capitoli di bilancio del settore degli animali rivedendo alcune priorità di spesa
e imponendo una tassa di solidarietà sulla caccia di 200 euro a testa per ogni cacciatore,
visto che questo sport non possiamo ancora abolirlo- ci dice Croce- almeno i soldi
di questi messeri servano per le politiche di tutela degli animali “.