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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 25 APRILE 2024

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Manlio Fresca racconta la sua verità nei rapporti con la ‘ndrangheta reggina

Manlio Fresca racconta la sua verità nei rapporti con la ‘ndrangheta reggina

Operazione “Meta”, chiuse le indagine sull’ ex consigliere comunale di Reggio Calabria

Manlio Fresca racconta la sua verità nei rapporti con la’ndrangheta reggina

Operazione “Meta”, chiuse le indagine sull’ ex consigliere comunale di Reggio Calabria

 

 

 

REGGIO CALABRIA –  Manlio Fresca ex consigliere comunale in quota Pdl della città di Reggio Calabria. Ecco l’interrogatorio con i Pm della Dda reggina:

Flesca Manlio – Io sono andato accompagnato..siamo andati insieme all’allora sindaco con la moglie e la mia compagna
Dott. Lombardo – che non conosceva il Barbieri all’epoca?
Flesca Manlio – no. Loro mi hanno pressato se gli facevo questa grande soddisfazione se gli potevo..ai festeggiamenti dei genitori gli potevo portare il sindaco
Dott. Lombardo – senta il Barbieri non dichiara questo. Il Barbieri dice che vi conoscevate tutti e da tanto tempo. Come mai?
Flesca Manlio – no. Io le ripeto non..il sindaco in quell’occasione è venuto, io non l’ho portato
Dott. Lombardo – e nell’ottobre 2006 non si conoscevano
Flesca Manlio – Io non ricordo assolutamente che loro si conoscevano

Sarebbe stato proprio Flesca, dunque, a chiedere il favore a Scopelliti, che avrebbe accettato l’invito, in modo tale che i Barbieri potessero “vantarsi di aver invitato una personalità”

Dott. Lombardo – Quindi il tramite era stato lei?
Flesca Manlio – Si si, mi avevano chiesto se..
Dott. Lombardo – Il merito diciamo della presenza di Scopelliti è tutto da riconoscere a lei
Flesca Manlio – Io avevo chiesto all’attuale..all’allora sindaco se poteva..mi avevano detto di invitarlo e..
Dott. Lombardo – E lui le aveva detto di si
Flesca Manlio – Lui è venuto in maniera..siamo andati insieme voglio dire. Siamo stati anche poco voglio dire perché era una giornata che pioveva e c’era la partita della Reggina e poi siamo andati

Secondo il racconto di Flesca, al banchetto avrebbe partecipato almeno un altro politico, Santo Martorano, ma non Gesuele Vilasi, altro esponente di spicco del centrodestra reggino:

Flesca Manlio – e poi mi sembra che al tavolo c’era Santo Martorano voglio dire, quindi non..
Dott. Lombardo – chi è?
Flesca Manlio – È un consigliere, all’epoca forse era un consigliere provinciale
Dott. Lombardo – Poi?
Flesca Manlio – Poi al nostro tavolo non c’erano..almeno io non ricordo che c’erano altri politici del comune
Dott. Lombardo – C’era Gesuele Vilasi?
Flesca Manlio – No Gesuele Vilasi io non l’ho visto quel giorno, almeno al tavolo nostro non era seduto
Dott. Lombardo – Lei lo conosce si?
Flesca Manlio – Si a Gesuele Vilasi lo conosco dai tempi quando faceva la campagna elettorale con l’onorevole Falcomatà
Dott. Lombardo – E non l’ha visto?

Ma Flesca nega soprattutto di aver stretto un patto elettorale con Vincenzo Barbieri, in cambio dell’assunzione della moglie di questi, Vincenza Musarella, presso una società mista del Comune di Reggio Calabria, la Reges: “Era una persona che chiedeva sempre, voglio dire, forse per abitudine non lo so, sapendo anche i rapporti che io avevo con l’attuale… con il sindaco di allora, era venuto a chiedermi se potevo fare qualcosa per sua moglie”. Flesca racconta al pm Lombardo di aver comunque traccheggiato per dar sfogo alle richieste di Barbieri, definite “assillanti”.

Flesca nega di aver mai ricevuto la promessa di voti in cambio dell’interessamento per l’assunzione della moglie di Barbieri alla Reges: “Non ho mai chiesto niente” dice al pm Lombardo. L’ex consigliere comunale tira in ballo anche una vicenda personale per avvalorare le proprie tesi difensive: “La mia compagna ha fatto la selezione e non è entrata, e forse è arrivata millesima su duemila, voglio dire quindi io penso che se avevo un potere..”. Flesca si difende e dice di aver ottenuto, sia nel 2002 che nel 2007, la maggior parte di voti a Catona, nel proprio quartiere, dove esercita la professione di medico: “Quelle di Barbieri sono richieste che un politico riceve giornalmente” dice. Con riferimento, invece, alle presunte vicinanze alle cosche di Reggio e provincia, Flesca nega con forza la conoscenza con le famiglie Creazzo e Cambareri, entrambe coinvolte nell’indagine “Meta”:

Flesca Manlio – Mai conosciute e mai sentite queste famiglie non le ho conosciute
Dott. Lombardo – Mai indicate?
Flesca Manlio – assolutamente mai
Dott. Lombardo – Quindi ci può essere il dubbio che non sia lei quello intercettato?
Flesca Manlio – Io non ho mai avuto..non so neanche le famiglie Creazzo, voglio dire conosco i Creazzo ma avvocati ma non conosco..
Dott. Lombardo – Nessuna famiglia Creazzo di Melia di Scilla?
Flesca Manlio – Assolutamente no, mai conosciute queste famiglie
Dott. Lombardo – La famiglia Cambareri?
Flesca Manlio – no non..
Dott. Lombardo – Ricorda se Barbieri nel corso di quell’incontro fece riferimento alla famiglia Cambareri?
Flesca Manlio – no non ricordo ma ripeto non conosco queste famiglie nella maniera più assoluta
Dott. Lombardo – ricorda di aver pianificato con Barbieri Domenico la campagna elettorale tanto da aver indicato i luoghi presso cui recarsi per raccogliere voti?
Flesca Manlio – no mai pianificato o fatto un piano per andare da questo o da quell’altra zona
Dott. Lombardo – perché..
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V.M. – posso chiedere?
Dott. Lombardo – certo
V.M. – il signor Procuratore vuole sapere se ne avete parlato in ogni caso no se lo avete pianificato
Dott. Lombardo – Dice andiamo a Catona Spontone Concessa San Giuseppe. Tu fai una lista dice Flesca a Barbieri Domenico..Petto di Gallico..fai una lista dice Flesca come facevi per Enzo, tu fai una lista e poi me lo.. Barbieri e me li scrivo come allora con Michele, me li sono scritti tutti. Flesca risponde te li scrivi e andiamo. Tu mi dici questo sabato e questa domenica ed io me la prendo libera e andiamo
Flesca Manlio – No diciamo mai fatto una lista scritta mai. Però uno può parlare di queste zone di Catona di Reggio di cose ma mai fatta una lista per andare in questi posti.

C’è un riferimento dunque anche a “Michele”, da identificarsi nell’ex consigliere comunale Michele Marcianò: Barbieri dice di avergli procacciato, nel 2002, ben 150 voti. A proposito di voti, a detta della Procura, sarebbero ben 200 i voti che Barbieri avrebbe minacciato di far perdere a Flesca, se la signora Musarella non fosse riuscita a entrare nella Reges:
Dott. Lombardo – i discorsi che lei faceva con Zoccali e Scopelliti parlava dei voti che Barbieri asseriva di poter garantire?
Flesca Manlio – no no assolutamente, non ho mai parlato di voti né con Zoccali né con il sindaco né con nessuno
Dott. Lombardo – niente, era un favore a gratis?
Flesca Manlio – io la intendo così voglio dire l’ho sempre..perché se forse la intendevo in un altro modo con quello che..
Dott. Lombardo – quello che faceva discorsi e gestiva i voti era Barbieri ma questi discorsi sostanzialmente non interessavano né venivano recepiti
Flesca Manlio – A me assolutamente no
Dott. Lombardo – Lui se la cantava e se la suonava in poche parole
Flesca Manlio – io assolutamente mai fatto richiesta di voti che volevo 200 voti o che lui mi dava 200 voti, ripeto

Secondo i riscontri effettuati dal pm Lombardo e dal Ros del Tenente Colonnello Russo, la donna sarebbe stata assunta un paio di giorni dopo le presunte “minacce” elettorali. Comunque sia, di contatti con le cosche, Flesca afferma con certezza di non averne avuti. Flesca nega anche di conoscere Cosimo Alvaro, il boss di Sinopoli, attualmente ricercato dal Ros di Stefano Russo. Anche nelle conversazioni in cui si fa riferimento a “compare Cosimo”, Flesca esclude di riferirsi ad Alvaro, dicendo di averlo conosciuto, forse, nel periodo in cui il padre, Domenico Alvaro, fu ricoverato presso Villa Aurora. Flesca afferma di parlare di tale Cosimo Bevilacqua: “E’ uno dei rom lì che qualche volta è venuto da me che aveva bisogno dal punto di vista medico”. Insomma, Flesca difende il proprio operato, smentisce categoricamente che Barbieri possa aver raccolto voti per lui, nonché qualsiasi torbido accordo elettorale, nega anche di aver mai pianificato la campagna elettorale con Domenico Barbieri, fratello di Vincenzo, e di essersi interessato delle “intenzioni di voto” di alcuni personaggi assai vicini alle cosche.