“Diffuse solo notizie allarmistiche e dannose al nosocomio”
Mancuso (Asp Catanzaro): “Nessuna anomalia all’ospedale di Lamezia”
“Diffuse solo notizie allarmistiche e dannose al nosocomio”
Catanzaro – Il direttore generale dell’Asp Dott. Gerardo Mancuso risponde alle affermazioni del circolo “Argada” di Rifondazione Comunista di Lamezia Terme per “puntualizzare le imprecisioni riportate e alcune affermazioni che sembrano postulanti di cose non corrispondenti a realtà”.
“Rifondazione comunista sembra dimenticare – afferma Mancuso – che il Piano di Rientro obbliga l’Azienda ad occuparsi quasi esclusivamente del risanamento economico-finanziario, cosa che abbiamo raggiunto brillantemente nel 2013 con un attivo di bilancio di circa 2.500 milioni e che le carenze di organico sono dovute al blocco completo del turnover dovuto a un’imposizione ministeriale che non consente di assumere personale in sostituzione di quello andato in quiescenza. Infatti, questa Azienda ha già espletato alcuni concorsi per Direttore di Struttura Complessa, ma la procedura di conferimento dell’incarico non è stata ancora autorizzata e ciò non ci consente di procedere. Perciò, in carenza di figure direttive, si affidano incarichi di sostituzione in quelle strutture dove è previsto dalle normative vigenti, mentre laddove non è previsto si utilizza l’affidamento dell’interim e l’individuazione di un responsabile di reparto. Pertanto, non vi è carenza di responsabilità di alcun tipo e non vi sono problemi relativi alla sicurezza del paziente come si vuole evidenziare, semmai esiste un problema specioso che nasce dal desiderio di praticare il libero arbitrio”.
“In una situazione di carenza di organico – evidenzia il dg – è bene dire con franchezza la verità, perchè alcuni problemi nascono dall’interno, per scarsa professionalità di alcuni e per scarso senso di attaccamento al lavoro di taluni dipendenti. Per alcune Unità Operative, dove l’organico è sufficiente, ad esempio per il reparto di Medicina, la presenza di personale con limitazioni funzionali condiziona l’organizzazione del lavoro ed obbliga alcuni sanitari a turni notturni aggiuntivi che affaticano solo taluni medici; così come il mancato rispetto dell’orario di lavoro mattutino condiziona l’inizio dell’attività lavorativa e di conseguenza di tutte le attività sanitarie; anche il mancato rispetto delle direttive e delle linee guida indebolisce l’organizzazione del lavoro. I tempi di degenza sono aumentati in modo anomalo perchè i pazienti non vengono dimessi con modalità e tempistica efficiente. Alcuni servizi all’interno dell’ospedale non funzionano per colpa di certi dipendenti, ad esempio abbiamo rilevato come l’area parcheggi riservata ai disabili e ai pazienti fragili è spesso occupata da auto di proprietà dei dipendenti, oppure taluni dirigenti non fanno rispettare le regole di funzionamento della struttura. Tutto questo genera una confusione che viene percepita negativamente ma che viene anche alimentata dal mancato rispetto delle regole e dei doveri”.
“E’ difficile governare un sistema complesso come un ospedale – sottolinea Mancuso – se i meccanismi non vengono sostenuti da tutti i dipendenti, i quali all’unisono si assumono responsabilità e governano le decisioni come se fossero gli attori principali, pensando che quella decisione, la decisione che dovranno assumere, ha anche una ricaduta sulla qualità del servizio e delle attività sanitarie. La Direzione di Presidio ha un compito di sorveglianza igienico-sanitaria e perciò anche delle malattie infettive e ad oggi non sono state segnalate criticità o elementi di preoccupazione, così da constatare che tutto si trova all’interno della normalità. Se si lancia l’allarme per un aumento dei casi di infezioni in corsia o si presentano i dati alla Direzione Sanitaria oppure l’Azienda sarà costretta ad adire le vie legali per procurato allarme. Questo atteggiamento è irresponsabile perchè semina nella popolazione dubbi che possono condizionare anche la reputazione della struttura e di quella dei tantissimi dipendenti che con grande spirito di abnegazione e professionalità producono buona sanità e compensano le carenze di organico e organizzative con sacrificio personale”.
“L’ospedale di Lamezia in questi anni ha aumento l’attrazione di pazienti provenienti da altri territori – prosegue il dg – rappresenta un nosocomio, che con tutte le difficoltà e i condizionanti del Piano di Rientro, che è riuscito a fare buona sanità, a essere performante e diventare punto di riferimento della popolazione. Tuttavia, quando otterremo le deroghe, potremo fare funzionare meglio i reparti cui oggi è addebitata la carenza di organico. Abbiamo tagliato le lobby che hanno distrutto l’organizzazione della sanità, abbiamo annullato quelle consuetudini che hanno condizionato le scelte aziendali, abbiamo cercato di moralizzare il sistema tagliando privilegi, dipendenti vicini a taluni sindacalisti che eseguivano lavori aggiuntivi ricavando un raddoppio dello stipendio, straordinario eseguito con una certa naturalezza, con grande senso di responsabilità abbiamo intrapreso una direzione di razionalizzazione che forse non piace a quei pochi miopi che guardano solo al vicino e non si osservano prima di parlare”.
“Io credo che in questo momento particolare – conclude Mancuso – è necessario un grande senso di responsabilità, un grande senso del dovere e uno spirito di collaborazione teso alla risoluzione dei problemi piuttosto che a ingigantirne i caratteri. Un sistema che si trasforma ha bisogno di almeno 8 anni per dare dei risultati e noi in tre anni e mezzo abbiamo già fatto molto”.