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TAURIANOVA (RC), VENERDì 29 MARZO 2024

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Magarò: “il miglior riconoscimento del nostro lavoro contro la ‘Ndrangheta”

Magarò: “il miglior riconoscimento del nostro lavoro contro la ‘Ndrangheta”

L’attenzione riservata da “Avvenire” al lavoro di contrasto che le istituzioni calabresi stanno conducendo contro la ‘ndrangheta a 360 gradi, oltre a rappresentare un autorevole riconoscimento dell’attività fin qui svolta, indica che qualcosa sta concretamente cambiando nell’approccio della politica al problema

Magarò: “il miglior riconoscimento del nostro lavoro contro la ‘Ndrangheta”

L’attenzione riservata da “Avvenire” al lavoro di contrasto che le istituzioni calabresi stanno conducendo contro la ‘ndrangheta a 360 gradi, oltre a rappresentare un autorevole riconoscimento dell’attività fin qui svolta, indica che qualcosa sta concretamente cambiando nell’approccio della politica al problema

 

 

COSENZA – Salvatore Magarò, Presidente della Commissione contro il fenomeno della mafia in Calabria, ha rilasciato la seguente dichiarazione:   <L’attenzione riservata da “Avvenire” al lavoro di contrasto che le istituzioni calabresi stanno conducendo contro la ‘ndrangheta a 360 gradi, oltre a rappresentare un autorevole riconoscimento dell’attività fin qui svolta, indica che qualcosa sta concretamente cambiando nell’approccio della politica al problema. Insieme al Presidente Scopelliti ed alla sua Giunta stiamo portando avanti una vera e propria rivoluzione, sostanziata da provvedimenti legislativi e da iniziative culturali e di legalità che non mancano di riscuotere condivisione ed apprezzamento anche al di fuori dei confini regionali. In poco più di nove mesi di legislatura abbiamo quasi completato l’iter di approvazione di importanti norme che aggrediscono il fenomeno ‘ndrangheta in tutte le sue sfaccettature. Norme per il sostegno alle vittime della criminalità organizzata ma anche per garantire la trasparenza degli appalti pubblici e per destinare risorse al recupero e riutilizzo dei beni confiscati alle cosche. Interventi sostanziali che approderanno nei prossimi giorni in aula, nel Consiglio regionale appositamente convocato per analizzare i temi della legalità. In quella sede si discuterà anche della mozione per la costituzione di parte civile della Regione Calabria in tutti i processi di ‘ndrangheta. Inoltre stiamo varando il codice etico di autoregolamentazione sulla trasparenza delle candidature e per il contrasto di ogni tipo di collusione. Che l’organo di informazione dei Vescovi accenda i riflettori sulle iniziative antindrangheta partorite dalle istituzioni calabresi è il segnale di una emancipazione chiara e netta della nostra classe dirigente rispetto ad un fenomeno rimasto per troppo tempo sottovalutato. In Calabria la Chiesa non è rimasta a guardare, al contrario si è prodigata in una ferma opposizione all’arroganza ed alla prevaricazione delle ‘ndrine, spesso indicando alla classe politica la strada da seguire. Per questo auspico una stretta e fervida collaborazione tra le istituzioni politiche e cattoliche nella comune lotta alla violenza e al malaffare. In questo contesto si colloca anche il dibattito sul tema “Infiltrazioni criminali nella sanità calabrese” inserito nel programma dei lavori dell’annuale incontro delle Caritas diocesane calabresi con l’ufficio pastorale della salute in programma domani a Falerna, cui sarò onorato di partecipare>.