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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 02 MAGGIO 2024

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Ma quale inciucio e inciucio, si deve vincere Ecco le riflessioni del nostro Giovanni Alvaro, sulle prossime elezioni politiche

Ma quale inciucio e inciucio, si deve vincere Ecco le riflessioni del nostro Giovanni Alvaro, sulle prossime elezioni politiche
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di Giovanni Alvaro

Nelle settimane scorse era presente in ogni considerazione politica, come un lietmotiv, a destra come a sinistra, l’ipotesi che Forza Italia, dopo le elezioni politiche, fosse portata a fare accordi con il partito di Matteo Renzi (il politico più inaffidabile che esista). Ha giocato in questa direzione la legge elettorale in vigore, il Rosatellum, e il tam-tam mediatico che ha spinto molti ad augurarsi che ciò potesse diventare realtà mantenendosi a galla malgrado lo sfaldamento subìto, mentre molti altri a preoccuparsi che ciò potesse realmente accadere vivendo questa possibilità drammaticamente.
Detto tam-tam, messo in scena dalle corazzate mediatiche, da molte trasmissioni televisive e dall’immancabile guru crozziano, e gli sviluppi politici che hanno frantumato le forze di sinistra, hanno permesso di alimentare la fake news del possibile ‘inciucio’ con l’obiettivo, non dichiarato ma chiaramente palese, di aiutare il m5s, tentando la rottura della coalizione di centrodestra che, per fortuna ha retto e reggerà, anche, perché nessuno dei contraenti ha intenzione di partecipare alle elezioni sventolando il motto decoubertiano.
La cantilena della fake news dell’inciucio, però, ha cominciato a scemare anche per un contributo importante offerto dai sondaggi che, pur non essendo oro colato, fotografano una tendenza. Da essi è emerso che rompere la coalizione del CDX, dopo le elezioni, sarebbe solo un karakiri dato che con un PD, in caduta libera, non si potrebbe dar vita ad alcun inciucio (con tutti gli sforzi di questo mondo, il partito di Renzi, infatti, non supererebbe la soglia del 20% e verrebbe sorpassato dalla Lega di Salvini alleata con i Fratelli d’Italia della Meloni). A che servirebbe, infatti, rompere un’alleanza per costruire un ibrido senza futuro?
Si, soltanto un ibrido che gli elettori non perdonerebbero mai. Ne sa qualcosa Alfano che, abbandonato dai suoi compagni di avventura ma soprattutto dagli elettori, sta pagando, caramente, il tradimento perpetrato ai danni del popolo moderato tanto da farlo desistere dal candidarsi perché sarebbe stato impossibile individuare un collegio dove egli avrebbe potuto farsi eleggere senza alcun problema. In definitiva una fine abbastanza ingloriosa. Chi pensa che Berlusconi potesse ripetere l’esperienza del signore senza ‘quid’ sottovaluta l’ex Presidente del Consiglio e la sua capacità di leggere la realtà e comprenderne i relativi sviluppi. E poi…
Si, e poi è sicuro che il CDX non possa vincere le elezioni? Superare il 40%, nella quota proporzionale, significa poter andare, nella quota maggioritaria, addirittura oltre il 50%. Chi vivrà, vedrà. Bisogna, comunque, ricordare che la Democrazia Cristiana non ha mai ottenuto il 51% neanche quando poteva scattare quella che la sinistra battezzò come ‘legge truffa’, ed ha governato regolarmente fino a ‘mani pulite’, con uomini espressi da quel partito e con soli due Presidenti del Consiglio espressi dai propri alleati, Spadolini e Craxi. La DC ha governato anche quando si è presentato con Governi monocolore chiedendo e ottenendo la fiducia del Parlamento.
Se il CDX vince le elezioni la maggioranza c’è già. Se, invece la differenza tra quanti vengono eletti della coalizione di CDX e quanti servono, per avere la maggioranza, è esigua non è certamente difficile riuscire di ottenerla direttamente nel Parlamento; se, infine, la differenza dovesse essere ampia non c’è possibilità per nessuno di poter governare e il ritorno alle urne diventerà una vera e propria esigenza già ipotizzata dal Cavaliere che pone due condizioni: mantenere Gentiloni nel ruolo di Premier e rivotare entro soli tre mesi.
Ma questo ritorno alle urne sarebbe un altro brutto colpo per la democrazia del nostro Paese. Ecco perché è necessario intensificare l’attività per ottenere la vittoria che consentirebbe alla coalizione, che ha ormai le idee chiare, di poter far uscire l’Italia dal pantano in cui ce l’ha portata la sinistra tassaiola, di sconfiggere sia le farneticazioni dei 5 stelle con le proprie ‘decrescite felici’, che le bramosie del mancato ‘uomo solo al comando’ che spera sempre di diventare il nuovo uomo della Provvidenza.