Depuratore di Parantoro, M5S di Montalto denuncia le “strane mosse” dell’Amministrazione comunale
Apr 19, 2014 - redazione
“Le cose stanno così: l’amministrazione commette un illecito e poi a pagare è il cittadino che, in tal caso, paga due volte, una sul mancato o carente servizio (di depurazione) e una sulla condanna dell’amministratore che agisce in maniera illecita (amministratore, si badi, e non dipendente pubblico, per cui non c’è contratto che tenga)”
Depuratore di Parantoro, M5S di Montalto denuncia le “strane mosse” dell’Amministrazione comunale
“Le cose stanno così: l’amministrazione commette un illecito e poi a pagare è il cittadino che, in tal caso, paga due volte, una sul mancato o carente servizio (di depurazione) e una sulla condanna dell’amministratore che agisce in maniera illecita (amministratore, si badi, e non dipendente pubblico, per cui non c’è contratto che tenga)”
Riceviamo e pubblichiamo:
Ci sono cose sulle quali ci piacerebbe avere torto, specie quando si toccano le tasche dei cittadini e lo si fa in barba alle leggi, piegandole a proprio uso e consumo. Purtroppo però avevamo ragione quando lo scorso 14 aprile, durante l’ultimo incontro con i commercianti, avevamo denunciato “strane mosse” in atto da parte dell’Amministrazione uscente. La “strana mossa” è legata alla vicenda giudiziaria del sequestro dell’impianto di depurazione di Parantoro e vede coinvolte tre persone tra cui l’assessore Salvatore Esposito. Con la delibera di Giunta n. 72 del 9 aprile l’ Amministrazione fa carta straccia di leggi dello Stato e sentenze della Cassazione, e stacca un assegno per rimborsare gli oneri di difesa dell’Assessore che, per tabulas, devono restare totalmente a carico dell’assessore che è stato difatti condannato a pagare un’ammenda di € 16.000. Le cose stanno così: l’amministrazione commette un illecito e poi a pagare è il cittadino che in realtà paga due volte, la prima quando non usufruisce del servizio di depurazione (perché carente o mancante), la seconda quando l’amministratore che agisce in maniera illecita viene condannato.
Difatti la legge consente che l’ Amministrazione sostenga dei costi ed effettui i rimborsi (sebbene a certe condizioni) solo in favore dei dipendenti pubblici e non anche degli amministratori (quest’ultimo difatti è eletto dai cittadini e non riveste la qualifica di dipendente pubblico).
Come potete capire, cari cittadini, qui si consuma il danno e la beffa: intanto perché all’ adozione della delibera ha partecipato anche il condannato, in evidente doppio conflitto d’interesse (esprime il voto favorevole per il pagamento degli oneri legali e lo fa per giunta da condannato); poi perché con tale meccanismo vengono sottratti soldi dalla cassa pubblica per coprire spese private e strettamente personali; la beffa infine null’altro è che nella faccia tosta di chiedere ancora il consenso ai cittadini montaltesi pur in presenza di un atto giudiziario di condanna (giusto per restare in linea con la faccia tosta e beffarda di tutti gli altri politici dei partiti che seguitano a presentarsi agli elettori nonostante fossero condannati).
Pertanto, chiediamo l’immediata revoca della delibera in quanto in netto contrasto con le norme legislative ed i dettati giurisprudenziali in materia. Deve finire una volta per tutte questa azione di mala gestione e di sperpero del denaro dei cittadini da parte di questa amministrazione.
Infine, sulla opportunità di emanare l’atto non vogliamo pensare male, anche se molte volte si indovina, ma l’assessore Esposito nei giorni scorsi ha dato vita a scenette napoletane sul ritiro dell’appoggio della sua lista al candidato a sindaco Franco Aceto per ritornare, dopo qualche giorno, sui suoi passi e dichiarare il suo sostenimento. Certo è che per il candidato a sindaco Franco Aceto questo sarà un bel biglietto da visita da spendere durante la campagna elettorale.
Movimento Cinque Stelle