«Renzi dovrebbe avere più coraggio e giocarsi senza indugi, la carta del Ponte sullo Stretto di Messina»
Set 25, 2014 - redazione
Lo afferma Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, commentando le ultime indiscrezioni secondo le quali il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Consorzio Eurolink di riaprire il dossier dell’infrastruttura che il governo Monti, un po’ troppo precipitosamente, aveva invece accantonato nel 2012
«Renzi dovrebbe avere più coraggio e giocarsi senza indugi, la carta del Ponte sullo Stretto di Messina»
Lo afferma Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, commentando le ultime indiscrezioni secondo le quali il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Consorzio Eurolink di riaprire il dossier dell’infrastruttura che il governo Monti, un po’ troppo precipitosamente, aveva invece accantonato nel 2012
«Renzi dovrebbe avere più coraggio e giocarsi senza indugi,
la carta del Ponte San Francesco di Paola, altrimenti dello ponte sullo Stretto
di Messina». Lo afferma Antonio Iaconetti, responsabile regionale della
Calabria del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, commentando le ultime
indiscrezioni secondo le quali il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al
Consorzio Eurolink di riaprire il dossier dell’infrastruttura che il governo
Monti, un po’ troppo precipitosamente, aveva invece accantonato nel 2012.
«Non so se allo stato attuale, le penali dovute alla
Impregilo per la mancata realizzazione
dell’opera siano più onerose della costruzione dell’opera stessa – aggiunge
Iaconetti – Penso che il Ponte San
Francesco di Paola sia, a prescindere, un’infrastruttura strategica e
fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, in grado di
imprimere una decisiva svolta alle ambizioni di crescita sociale ed economica
del Sud del Paese, a cui è inaccettabile rinunciare.
Il Ponte San Francesco di Paola – da oggi in poi così mi
piacerebbe venisse chiamato, – conclude
l’esponente di FareAmbiente – rappresenta una grande opportunità in termini
occupazionali ed economici, perché rinunciare al Ponte significa non solo una grave
perdita per
l’asfittica economia del Meridione ma anche italiana che, secondo Impregilo si
tradurrebbe, anche, in una perdita per
lo Stato del gettito fiscale potenziale da 4,5 miliardi dagli oltre 40mila
posti di lavoro che si creerebbero. E’ innegabile, quindi, che l’opera –Ponte
San Francesco di Paola
porterà un valore aggiunto a questo lembo d’Italia, poiché diventerà una sicura
attrattiva turistica così da valorizzare anche i tanto e da tutti desiderati Bronzi
di Riace, confinati in questo estremo
sud della nostra bellissima penisola. Il
Ponte, conclude Iaconetti, costituirebbe una forte attrazione di investimenti, ed
anche sotto il profilo dell’impatto paesaggistico, non
dimentichiamo che questo collegamento metterebbe un freno al traffico di
imbarcazioni a motore che quotidianamente, nell’indifferenza e nel silenzio di
tutti, attraversano lo Stretto, con conseguente inquinamento meteo – marino.
Altro che, preoccuparsi del fatto che l’ombra del ponte devia la rotta dei
delfini !!! ».