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Locri, presentato il docufilm di Luigi S. Veneziano sull’artista Nik Spatari e la nascita del Musaba

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“Il sogno di Jacob”, che dà il titolo al film, è il nome di uno dei capolavori più famosi del maestro Nik Spatari che fondò a cavallo tra gli anni ‘60 e ‘70, insieme alla sua compagna Hiske Maas, il Musaba: un museo laboratorio nel cuore dell’Aspromonte. Il film racconta la vita di Nik e delle sue forme espressive, attraverso la fusione di elementi reali e di fiction. Elemento centrale del racconto è l’ispirazione che ha mosso le mani dell’artista fin da quando era solo un bambino. La chiave narrativa, scelta dal regista Luigi Simone Veneziano e dallo sceneggiatore, la giornalista Alessia Principe, è stata quella del racconto meta-cinematografico, per rendere la storia di Nik Spatari, di Hiske Maas e del Musaba, un viaggio onirico nel tempo, fuori dai canoni del documentario classico.
L’opera non è un semplice documentario, ma si pone a metà strada tra docu-fiction e mockumentary. Gli elementi reali e immaginari si fondono, creando un gioco di metacinema. Anche gli stessi protagonisti “veri”: Nik, Hiske, lo scrittore Gioacchino Criaco, il direttore del Parco nazionale d’Aspromonte Sergio Tralongo, sono stati coinvolti in un’atmosfera onirica. Cinema e presente si sono rimescolati nelle scene in cui la troupe vera e quella finta sono diventate parte di un’unica storia.
Nel cast anche lo scrittore Gioacchino Criaco, autore di bestseller come “Anime nere”, “Zefira” (Rubbettino) e “La maligredi” (Feltrinelli), che nel film interpreta se stesso. La sua scena, carica di emozione, è un documento eccezionale che racconta un pezzo di storia in modo rivoluzionario e illuminato. Con lui Nik parla della bellezza della grande “‘ombra lucente”: l’Aspromonte.