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Locri, Giuseppe Sansotta: “Ridatemi i miei figli” L'appello di un padre disperato a cui sono stati sottratti i figli. Nei prossimi giorni l'uomo promuoverà una protesta pacifica sulla piazza del suo paese

Locri, Giuseppe Sansotta: “Ridatemi i miei figli” L'appello di un padre disperato a cui sono stati sottratti i figli. Nei prossimi giorni l'uomo promuoverà una protesta pacifica sulla piazza del suo paese
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Riceviamo e pubblichiamo:

IL TRIBUNALE DEI MINORENNI DI REGGIO CALABRIA ALLONTANA I MIEI 2 FIGLI DA CASA SULLA BASE DI DICHIARAZIONI MAI VERIFICATE DA NESSUNO E DOPO 9 MESI DI INCUBO E NONOSTANTE UNA COMPLETA DOCUMENTAZIONE PRESENTATA CHE DIMOSTRA INEQUIVOCABILMENTE L’INFONDATEZZA DELLE PRESUNTE ACCUSE NON MI HA ANCORA RESTITUITO I MIEI FIGLI NONOSTANTE UNA BATTAGLIA LEGALE DURISSIMA.
Nei prossimi giorni per protesta sarò nella piazza principale del mio paese , in
Piazza dei Martiri a Locri , ad oltranza h24 fino a che non otterro risposte dalle
istituzioni , in compagnia della foto dei miei figli e di quanti vorranno liberamente
condividere la mia battaglia per la vita.

Io sono Giuseppe Sansotta e Silvana Mannis è mia moglie sposati da 15 anni e
viviamo a Locri (RC), a giugno del 2009 dopo aver predisposto una complessa documentazione
con cui otteniamo il decreto di idoneità all’adozione internazionale , adottiamo
3 bambini di origine Lituana fratelli fra loro, IOLANDA, MARIO E EDVIN, si ambientano
subito a casa, in famiglia e a scuola imparano rapidamente a parlare molto bene
l’Italiano e noi da genitori cerchiamo di non far mancare loro nulla ed in particolare
l’affetto di cui hanno più bisogno e di cui erano carenti avendo vissuto per 4 anni
in un istituto per minori abbandonati in Lituania e le cure materiali necessarie
come in tutte le famiglie.Trascorriamo 6 anni belli e felici insieme di vita quotidiana, scuola, svago viaggi e vacanze sempre uniti e insieme senza particolari problemi, i servizi sociali comunali redigono periodicamente negli anni relazioni post adozione
tutte regolari e più che positive. Arriviamo al 31 marzo 2015 Iolanda compie 18
anni, festa di compleanno con regali , torta e foto. Dopo 2 giorni sI allontana
da casa senza darci notizie , preoccupati la cerchiamo e ci fa sapere di avere un
fidanzato a noi sconosciuto prima e ci comunica di voler vivere con lui e non voler
tornare a casa, ce ne facciamo una ragione e andiamo avanti con gli altri 2 figli, il 21 luglio 2015 a seguito di un banale rimprovero di mia moglie per una piccola
marachella anche Mario su suggerimento di Iolanda si allontana da casa andando a
riferire ai carabinieri che a casa non gli diamo da mangiare , non lo facciamo uscire
e non lo mandiamo a scuola . conseguenza di cio il 18.agosto 2015 con un provvedimento
del Tribunale Minori di Reggio Calabria fondato solo su queste presunte e sciocche
accuse ci viene sospesa la patria potestà e allontanati forzatamente da casa Mario
di 17 anni e Edvin di 11 anni in lacrime. Notiamo subito grande ostilità nei nostri
confronti da parte di carabinieri e servizi sociali che si rendono irreperibili
e silenti ad ogni nostra richiesta di chiarimenti. Nei giorni immediatamente successivi
tramite gli avvocati produciamo una copiosa documentazione a dimostrazione della
nostra bontà di genitori ed educatori , certificati medici e scolastici tutti regolari, relazioni post adozione piu che positive dichiarazioni di amici che frequentavano
casa nostra , diari e quaderni dei nostri 3 figli in cui scrivono loro stessi di
essere felici in famiglia , foto di vita quotidiana di viaggi e vacanze , e un elenco
di persone disponibili a testimoniare sulla nostra condotta e vita quotidiana e file
audio . Di contro il trib. minori non ha acquisito alcuna prova o riscontro dei presunti
maltrattamenti .Tutto questo a distanza di 9 mesi pare sia stato inutile. Da 9 mesi
i miei figli sono rinchiusi in casa famiglia che è come un piccolo carcere specie
per il piccolo Edvin che ora ha 12 anni e di fatto sta subendo una brusca interruzione
di una infanzia felice . Abbiamo presentato numerose istanze al tribunale dei minorenni
ed in particolare al presidente dott. Di Bella ma ad oggi non abbiamo avuto risposte
concrete e la soluzione ad incubo che ci sta distruggendo la vita nostra di genitori
e quella dei nostri amati figli. FACCIO APPELLO AL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE DEI MINORENNI
ROBERTO DI BELLA PERCHE PRENDA SERIAMENTE IN ESAME LA QUESTIONE E CI RIDIA SUBITO
I NOSTRI FIGLI IN MODO CHE POSSIAMO RIPRENDERE A VIVERE.

Giuseppe Sansotta