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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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L’indecenza dell’Università Mediterranea

L’indecenza dell’Università Mediterranea

Nella facoltà di Giurisprudenza dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, si assiste ogni giorno ad esami illegittimamente anticipati o ad appelli non concessi, e il tutto sulle spalle degli studenti, che sono gli unici a pagarne le conseguenze

di Raymond

L’indecenza dell’Università Mediterranea

Nella facoltà di Giurisprudenza dell’università Mediterranea di Reggio Calabria, si assiste ogni giorno ad esami illegittimamente anticipati o ad appelli non concessi, e il tutto sulle spalle degli studenti, che sono gli unici a pagarne le conseguenze

 

di  Raymond

 

 

La Mediterranea è arrivata al culmine dell’indecenza qualche giorno fa, quando si paventava l’anticipazione, di 7 giorni, di alcuni esami del corso di laurea in Giurisprudenza, provvedimento che avrebbe violato la Carta
nazionale
dei
diritti
delle
studentesse
e
degli
studenti
universitari.

Oggi il corso di Giurisprudenza sembra rendere difficoltosa la vita degli studenti. Dopo un aumento sproporzionato delle tasse di circa 250 euro a studente, gli stessi non godono dei servizi che gli spetterebbero di diritto.

Innanzitutto, gli studenti fuori sede, sono costretti a farsi carico delle relative spese di viaggio, per non parlare di chi viaggia con la propria auto, che deve farsi anche carico delle spese di parcheggio. Ebbene si, a Reggio Calabria il costo del parcheggio è di 1 euro all’ora, basti pensare che in media un esame fa attendere uno studente circa 5-6 ore, ciò vuol dire circa 5-6 euro aggiuntivi alle suddette spese di viaggio. Già, l’Università che non consente agli studenti di avere un posto auto, anzi il posto ci sarebbe ma rimane chiuso, quindi gli studenti sono costretti a pagare o, nella migliore delle ipotesi, a percorrere 1 km a piedi.

Il secondo problema della facoltà di Giurisprudenza riguarda la collocazione degli esami.

Bene sembra che tutti gli studenti della Mediterranea siano dotati di capacità anormali per qualsiasi essere umano, visto che tutti gli esami sono tutti collocati in circa 6-7 giorni. Agli studenti fuori-corso, non è concesso l’appello straordinario che per altro è un loro diritto, anzi, l’appello sarebbe concesso, ma di fatto anticipa di solo pochi giorni quello ordinario, senza dimenticare che questi studenti pagano per questo diritto una tassa aggiuntiva. Assurda inoltre la risposta del Preside della facoltà Attilio Gorassini, alla richiesta degli studenti fuori-corso e lavoratori, relativa all’ottenimento di un appello straordinario a marzo. Secondo Gorassini, «non è mai stato previsto un appello a marzo. Solo quando la facoltà potrà contare sulla disponibilità di aule sufficienti se ne potrà riparlare, magari trovando qualche esigenza reale degli studenti da realizzare»

L’appello a marzo però c’è già stato l’anno scorso, ciò vuol dire che si era creato un precedente anche in passato, in secondo luogo, com’è possibile che la mancanza di aule possa influire su tale richiesta? A questo punto sorge spontanea una domanda: ma ci troviamo in una facoltà dove viene insegnato prima di tutto a rispettare le leggi e poi ad applicarle o in una facoltà dove si insegna a mettere in atto escamotage e sotterfugi?

di Raymond

redazione@approdonews.it