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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Liberata la nave italiana, i pirati si sono arresi

Liberata la nave italiana, i pirati si sono arresi

Ha successo l’operazione delle forze speciali inglesi sulla Montecristo, al largo della Somalia

Liberata la nave italiana, i pirati si sono arresi

Ha successo l’operazione delle forze speciali inglesi sulla Montecristo, al largo della Somalia

 

(ANSA) ROMA – La nave italiana Montecristo è stata liberata grazie ad un blitz delle forze speciali inglesi concordato tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo collega britannico Liam Fox: i pirati si sono arresi Lo ha appreso l’ANSA da fonti della Difesa.

La Farnesina ha appreso con “viva soddisfazione” che, grazie all’intervento congiunto di due unità della Marina Militare degli Stati Uniti e del Regno Unito, che hanno operato sotto la direzione dell’Ammiraglio italiano Gualtiero Mattesi, in qualità di Comandante della Task Force dell’Operazione Nato Ocean Shield che svolge attività di contrasto alla pirateria nel bacino somalo, gli undici pirati che hanno sequestrato la Motonave italiana Montecristo si sono arresi e sono stati tratti in stato di detenzione.

E’ dunque libero e salvo – si legge in una nota della Farnesina – l’equipaggio che, rifugiatosi ieri nella zona blindata della Motonave, è comunque riuscito, nonostante le drammatiche circostanze, a dirigere la nave nei pressi dell’International Traffic Recognized Corridor. Il Ministero degli Affari Esteri, che, attraverso l’Unità di Crisi, sin dai primi momenti ha seguito con massima attenzione la vicenda, in costante raccordo con il Comando Operativo Interforze del Ministero della Difesa, ed in continuo e costruttivo contatto con la società armatrice, esprime il suo forte apprezzamento per l’efficace collaborazione fra tutti gli attori istituzionali che ha consentito lo svolgimento della brillante operazione odierna.

FIGLIA COMANDANTE SCUSSAT: SIAMO FELICI- Gioia ed emozione: sono i sentimenti in casa di Diego Scussat, il comandante della “Montecristo”, dopo la notizia della liberazione delle nave grazie ad un blitz delle forze speciali inglesi concordato tra il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il suo collega britannico Liam Fox. “Siamo felici” dice la figlia maggiore al telefono all’ANSA. “Quando lo sentirò – aggiunge – so che mi metterò a piangere”.

FRATTINI: SOLLIEVO PER FAMIGLIE – “Non si può non essere soddisfatti” così il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha commentato la notizia del blitz che ha portato alla liberazione dell’equipaggio della nave italiana Montecristo sequestrata dai pirati a largo della Somalia. “Le famiglie ora potranno tirare un sospiro di sollievo”, ha aggiunto il ministro.

FAMIGLIA MARRAS: ‘STA BENE, SIAMO FELICI’ – Dopo la notizia tanto attesa della liberazione, ora i genitori di Pietro Raimondo Marras, il venticinquenne di Lula (Nuoro) addetto alla sicurezza della nave Montecristo, non vedono l’ora di poterlo sentire al telefono. Dopo l’ansia e la preoccupazione vissute in queste ultime ore, in casa Marras è stata festa grande nel pomeriggio appena ricevuta dalla Farnesina la notizia della liberazione della nave italiana sequestrata dai pirati. “Spero di riuscire a mettermi in contatto con mio figlio il prima possibile – ha detto il padre, Antonio – per ora sappiamo solo che stanno tutti bene”. Raggiunto telefonicamente dall’ANSA già questa mattina, il signor Antonio non aveva nascosto la preoccupazione, da genitore, per le sorti del proprio figlio. Ex volontario dell’Esercito e dipendente di una società di sicurezza, nonostante la giovane età Marras è già esperto e si trova imbarcato sulla Montecristo, della compagnia livornese D’Alesio, per garantire, anche se non armato, interventi in situazioni di emergenza.

PADRE GIGLIOLI: ‘SIAMO STATI FORTUNATI’ – “Siamo stati fortunati, credevo finisse male. Ora siamo più tranquilli: sono cOntento per tutto l’equipaggio”: così il padre di Luca Giglioli, 22 anni, il più giovane dei marittimi sequestrati dai pirati e liberati oggi commenta l’esito del blitz. “Stanotte sono stato al lavoro per cacciare la tensione”, ha detto il padre del giovane allievo ufficiale, anche lui dipendente del Gruppo D’Alesio. La famiglia è stata avvisata della liberazione della nave ‘Montecristo’ dalla Farnesina. Ancora la famiglia non ha parlato con il giovane: “Stiamo aspettando che la nave arrivi in un porto sicuro e che venga bonificata”. “Luca ha una grande passione per il mare”, dice parlando del figlio il cui scopo è diventare terzo ufficiale. Con Stefano Mariotti, l’altro livornese a bordo, erano partiti in aereo per Londra da dove avevano raggiunto Liverpool, porto dalla quale è partita la nave. In precedenza era stato quattro mesi si varie petroliere nel mediterraneo ed ora era contento di andare in Vietnam. “Quel tratto di mare è pericoloso. Ne avevamo parlato – aggiunge il padre – ma lui, che è un ragazzo molto maturo per la sua età, ci aveva detto ‘non preoccupatevi'”.
LA RUSSA,OSTAGGI IN’CITTADELLA’CONTROLLAVANO NAVE  – Il blitz per liberare la Montecristo, la nave italiana sequestrata ieri nelle acque somale, è stato possibile grazie al fatto che gli ostaggi erano riusciti a rifugiarsi nella cosiddetta ‘cittadella’ del mezzo, la parte protetta. Da lì non potevano essere minacciati dai pirati e controllavano la nave, che infatti era stata tenuta ferma consentendo l’arrivo delle forze speciali inglesi che si trovavano su una nave poco distante. Lo ha detto il ministro Ignazio La Russa, ricostruendo la dinamica del blitz.
L’equipaggio della Montecristo, ha spiegato La Russa, “era riuscito a mettere del filo spinato intorno alla ‘cittadella’ ed a chiudersi dentro. Da lì hanno continuato a governare la nave mentre i pirati si sono trovati nell’impossibilità di minacciare gli ostaggi. I fuorilegge – ha aggiunto – erano riusciti a rendere inservibile ogni mezzo di comunicazione a bordo, ma attraverso un oblò i “prigionieri” avevano lasciato cadere una bottiglia con un messaggio nel quale spiegavano la situazione”. Nelle vicinanze c’era una nave inglese ed una americana, entrambe nell’ambito dell’operazione Nato antipirateria Ocean Shield, guidata dall’ammiraglio Gualtiero Mattesi. In particolare, dalla nave inglese “Fort Victoria”, che aveva a bordo elicotteri e uomini delle forze speciali, hanno verificato la concreta possibilità del blitz, accertando che gli ostaggi non correvano rischi. “Io – ha rilevato La Russa – ho parlato col collega inglese Liam Fox, ho avuto l’ok da Berlusconi e Letta ed è scattata l’operazione: gommoni hanno circondato la Montecristo, mentre un elicottero sorvolava l’area. I pirati si sono subito arresi, alcuni gettando in mare le armi e sono stati arrestati. Ora – ha – aggiunto – ce ne faremo noi carico”. Uno dei membri dell’equipaggio si è ferito incidentalmente ad una mano, ma in modo lieve. Il ministro ha ringraziato il ministro inglese ed ha sottolineato che “la modernità delle navi gioca un ruolo importante nella capacità di difesa e contrasto degli attacchi in questi casi. Gli armatori se ne devono rendere conto”.

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