Lettera aperta al Presidente della Regione Calabria: “Palmi non è Chernobyl”
Dic 12, 2022 - redazione
Egregio Presidente Occhiuto,
l’altra sera in un video-messaggio dalla sua auto mentre rientrava in Calabria da Roma
Lei ha parlato di tante cose importanti per la nostra Regione ed io l’ho seguita con
molto interesse e compiacimento.
Quando però ha toccato l’argomento del nuovo Ospedale di Palmi Lei ha detto che il
sito su cui sorgerà potrebbe avere problemi di inquinamento radioattivo e, con una
certa disinvoltura, ha precisato che in tal caso “l’ospedale potrà farsi da qualche altra
parte” (sic).
Non critico la comunicazione in sé (ogni pubblico amministratore può dire ciò che
pensa) bensì la leggerezza con la quale si è espresso a proposito di un ipotetico altro
sito, come se il fatto fosse di poco conto, come se quindici anni di attese ed
affidamenti potessero cancellarsi damblè.
Al riguardo le rammento, nella denegata ipotesi che la prospettiva si verificasse (ma
non sarà così), la responsabilità per danno erariale ai sensi dell’art. 1 legge 20/1994
di tutti coloro che negli anni hanno portato avanti il progetto preliminare del 2011 di
Infrastrutture Lombarde nel quale si verificava l’idoneità del terreno sotto ogni
profilo “geologico, geotecnico, ambientale ed archeologico” (vedi pag.5 della
DIRITTO E PERSONA
Pubblica Amministrazione, Sanità e Diritti civili
a cura di Ernesto Mancini – avvocato
www.dirittoepersona.it
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verifica progettuale, in nota 1), per poi venirci a dire, dopo 11 anni, che non se ne
farà più niente. Da tale verifica nascevano infatti tutti i successivi obblighi e
adempimenti fin qui svolti dalla Regione per 11 anni (2011-2022) e che ora
andrebbero di conseguenza miseramente persi.
Mi riferisco all’acquisto del terreno, al procedimento di gara ed all’aggiudicazione, ai
vincoli contrattuali col concessionario aggiudicatario, alle spese per le attività
preliminari, per i contratti accessori (mutuo, validazione, ecc.), alle spese per la
progettazione ulteriore, per le convenzioni, per retribuzioni dei funzionari e i costi
degli uffici responsabili del procedimento e così avanti per tante altre voci di spesa
maturate dal 2011 fino ad oggi. Tanto per capirsi, solo il recesso dalla concessione
comporterebbe nuova gara e nuova aggiudicazione poiché muterebbe l’elemento
essenziale del terreno e della relativa progettazione, costerebbe non meno di 15
milioni cioè il 10% della spesa complessiva dell’opera (150 milioni) quale indennizzo
al concessionario ai sensi dell’art. 109 del decreto legislativo 50/2016 sui contratti
pubblici. Solo il recesso, ripeto, a parte tutto il resto.
Ma questi danni, già milionari, sono ben poca cosa rispetto agli altri danni di natura
socio-sanitaria ed economica, maturati e maturandi che deriverebbero
dall’azzeramento del procedimento fin qui svolto. Si tratta di danni che l’Associazione
Prosalus di Palmi ha quantificato dal 2015 alla data presunta di realizzazione ed
attivazione dell’Opera (2027) come si deduce dal cronoprogramma operativo
regionale in atto. Il 2015, infatti, è l’anno in cui l’Ospedale avrebbe dovuto, a tutto
concedere, realizzarsi essendo stato programmato e finanziato nel 2007 cioè otto
anni prima.
Per tale periodo 2015-2027, infatti, sono stati già certamente persi per la mancata
attivazione del NOP oltre 143 mila ricoveri, un milione di giornate di degenza, 42
mila day hospital, 5 milioni di prestazioni ambulatoriali, 493 mila accessi al pronto
soccorso, 1.325 posti di lavoro stabili, 42milioni ore di lavoro, un miliardo e mezzo di
euro per valore della produzione (finanziamenti e ricavi dalle prestazioni del NOP) e
un miliardo e 400 mila euro per benefici, in termini di reddito per lavoratori, famiglie,
imprese fornitrici di beni e servizi e dell’indotto. Sulla fondatezza ed il dettaglio di tali
dati rinvio, per ovvie ragioni di brevità, al documento “ Il contatempo ed il
contadanno” che l’Associazione Prosalus di Palmi le invia ogni mese e che, per sua
comodità, troverà comunque subito ai seguenti link:
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https://www.dropbox.com/s/wvuhsnquw6yw9a2/CONTATEMPO%20E%20CONTAD
ANNO%2001.10.%2022.pdf?dl=0
Va detto infine che ancora non è stato possibile, e forse non lo sarà mai per mancanza
di dati affidabili, quantificare i ben più gravi danni (lesioni gravi, gravissime e decessi)
sicuramente già cagionati alle persone dalla disfunzione organizzativa sanitaria
(“malpractice” si chiama nel gergo delle responsabilità) derivante dalla mancanza di
adeguata assistenza ospedaliera nel territorio riferibile non ai medici ma
all’Amministrazione. Mi riferisco ai danni che negli anni si sono verificati per la
mancanza di pronto soccorso integrato in un ospedale con tutti i servizi e le
attrezzature più moderne che non costringano a cure approssimative o a tragiche
perdite di tempo per i trasferimenti altrove di chi vi arriva in situazioni di emergenza.
Per la ritardata realizzazione del NOP esistono a mio avviso anche danni “morali”
cagionati ai cittadini in quanto per anni “esasperati” da continui rinvii, incertezze,
promesse non mantenute, cronogrammi farlocchi, stillicidi di adempimenti realizzati
in tempi biblici, e così oltre. Insomma una sorta di “stalking” da parte
dell’Amministrazione Regionale.
Che i cittadini siano esasperati (stalking significa esasperazione) da questa situazione
Lei è il primo a riconoscerlo, stante la sua dichiarazione facebook del 24 ottobre
scorso : “Capisco l’esasperazione dei cittadini della Piana di Gioia Tauro, che da anni
aspettano un segnale per la realizzazione di un ospedale che possa servire in modo
adeguato una parte importante della Calabria……”.
Dunque io non devo convincerla di nulla. Mi limito solo a dirle che i danni da ritardo
sono fin qui costati diversi miliardi (a parte i danni alle persone, materiali e morali)
come le ho appena detto sicché il non fare l’Ospedale è costato oltre dieci volte di
più che farlo nei tempi giusti, cioè nei tempi di legge cioè del buon andamento
tecnico-amministrativo (art. 97 Costituzione).
Comunque anche questa vicenda sta per finire positivamente. Per quanto mi è dato
sapere ci sono ottime prospettive che la questione dell’inquinamento sarà risolta
presto e bene sicché questa mia lettera a Lei vale solo quale promemoria o
rimostranza di un cittadino sconcertato da certe affermazioni.
Signor Presidente, io confido in Lei ma la prego, quando parla del N.O.P. si ricordi di
quanto fin qui accaduto e ci vada piano (non nel senso procedimentale certamente).
Un sincero “in bocca al lupo” a Lei ed alla nostra cara Terra.
Ernesto Mancini
Presidente Onorario Prosalus Palmi
p.s.: per favore non critichi la nostra ipersensibilità sulle questioni del NOP, siamo
esasperati (recte: stolchizzati) per tutto quanto non è successo in questi quindici anni.
Il prossimo 13 dicembre celebreremo (si fa per dire) il 15° genetliaco.
*****
Nota. N. 1 : Dalla pagina 5 del verbale del 7 giugno 2011 della Commissione di
verifica del progetto preliminare.
ORDINANZA PRESIDENTE CONSIGLIO DEI MINISTRI 3935/2007 – EMERGENZA
SOCIO-ECONOMICA SANITARIA DELLA REGIONE CALABRIA (!!!! Già al tempo – ndr)
– REALIZZAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE DELLA PIANA DI GIOIA TAURO – VERBALE
DI VERIFICA DEL PROGETTO PRELIMINARE.
“….omissis …… Esistenza delle indagini geologiche, geotecniche e, ove necessario,
archeologiche nell’area di intervento e verifica della congruenza dei risultati di tali
indagini con le scelte progettuali preliminari (art. 18 Dpr n. 554/99)
E’ stata eseguita una campagna di indagini volta a caratterizzare i terreni presenti
nell’area in esame dal punto di vista geologico, geotecnico, ambientale ed
archeologico.
L’area è stata caratterizzata attraverso l’esecuzione di n.4 sondaggi a carotaggio
continuo, prove penetrometriche dinamiche continue, prove di emungimento e
permeabilità, prospezione sismica e prove di laboratorio.
Nell’ambito di tali indagini sono state effettuate analisi chimiche di
caratterizzazione ambientale al fine di valutare l’eventuale presenza di
contaminazione nel terreno di fondazione ai sensi del D.lgs. 152/2006.
Si è verificata la congruenza dei risultati di tali indagini con le scelte progettuali
preliminari come indicato nella relazione geologica-geotecnica del progetto
preliminare.Il progetto preliminare comprende la relazione preliminare archeologica”