“Ho appena inoltrato ai colleghi consiglieri delle Regioni meridionali a Statuto ordinario una missiva per invitarli a partecipare all’incontro, da me promosso attraverso Zonadem, che si terrà a Cosenza il prossimo 14 dicembre e durante il quale si discuterà il tema dell’autonomia differenziata”. È quanto dichiara il consigliere regionale Mimmo Bevacqua, il quale così prosegue: “L’agenda politica e mediatica sta, per lo più, sottovalutando le implicazioni della questione: l’opinione pubblica, pertanto, è per lo più ignara di ciò che sta accadendo e non si può attendere oltre. Alla luce della proposte che Veneto e Lombardia stanno discutendo con il Governo nazionale, le mie preoccupazioni per la tenuta dell’unità nazionale si rafforzano e mi convincono che diventa sempre più urgente far sentire alta, chiara e unitaria la voce del Sud”. “L’incontro – continua Bevacqua – tenutosi l’8 ottobre scorso presso il Palazzo della Provincia di Cosenza, è stato soltanto il primo passo: la presenza dei presidenti dei Consigli regionali di Calabria e Basilicata, nonché di consiglieri regionali di Puglia e Campania, ha dimostrato che la nascita di un fronte comune di opposizione alla dissimulata secessione in atto, non solo è possibile, ma è necessaria e urgente”. Sarebbe, a mio avviso, imperdonabile, per chi oggi rappresenta istituzionalmente le comunità del Meridione, rimanere in silenzio rispetto al concreto rischio in atto di una dissoluzione dei principi di solidarietà e perequazione, nonché del contestuale azzeramento di ogni prospettiva di omogeneità su tutto il territorio nazionale dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e civili che lo Stato è tenuto a garantire”.
DI SEGUITO, LA LETTERA APERTA:
Cara/o collega,
sarai certamente al corrente dell’interlocuzione istituzionale in corso fra il ministro per gli Affari regionali, Erika Stefani, e i governatori delle Regioni che, a seguito dei referendum consultivi tenutisi nell’autunno dello scorso anno, richiedono di utilizzare le possibilità offerte dall’at.116, comma 3, della Costituzione, al fine di pervenire a un’autonomia differenziata.
In particolare, mi preme focalizzare l’attenzione sull’art. 7 della proposta di legge delega trasmessa dal presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
In questo articolo vengono, infatti, definiti i principi e i criteri direttivi relativi all’autonomia finanziaria nelle nuove materie in cui dovrebbe essere riconosciuta la maggiore autonomia.
In esso si stabilisce che, una volta che la riforma sarà a regime, i meccanismi di finanziamento saranno basati sui cosiddetti “fabbisogni standard”, assumendo come termine di riferimento “il gettito dei tributi maturato nel territorio regionale in rapporto ai rispettivi valori nazionali”.
Il significato di questa formulazione non può lasciare spazio a dubbi: le regioni che godono di un gettito fiscale maggiore (quindi, che hanno il pil più alto, che sono più ricche), riceveranno di più. I loro ospedali, le loro scuole, i loro servizi, avranno ancora più risorse; con buona pace dei servizi delle regioni economicamente più deboli, che riceveranno ancora meno risorse di oggi.
Senza alcuna considerazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali e civili da garantire in misura omogenea a tutti i cittadini italiani, ovunque residenti.
In buona sostanza, è l’esatto rovesciamento del principio di perequazione e di solidarietà.
Ecco perché,
ti INVITO all’INCONTRO che si terrà a COSENZA VENERDÌ 14 DICEMBRE p.v.
per aderire a un patto per la salvaguardia dell’unità nazionale, attraverso il quale si possa manifestare concretamente un fronte comune di tutte le regioni a statuto ordinario dell’Italia Meridionale, finalizzato a contrastare ogni ipotesi di malcelato secessionismo in corso d’opera.
In attesa di un tuo riscontro, resto a disposizione per ogni chiarimento e interlocuzione.
I miei più cordiali saluti
Mimmo Bevacqua