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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Legnochimica, Miceli (M5S): “Finito tempo delle parole” Prosegue il consigliere comunale di Rende: "Che fine ha fatto il finanziamento Cipe?"

Legnochimica, Miceli (M5S): “Finito tempo delle parole” Prosegue il consigliere comunale di Rende: "Che fine ha fatto il finanziamento Cipe?"
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Rende (Cs) – La politica ambientale dell’esecutivo Manna ha fallito su tutti i fronti. L’ennesimo incendio che ha colpito l’area ex Legnochimica si abbatte sull’area industriale e su tutto il perimetro interessato dai fumi producendo effetti devastanti sotto diversi aspetti. Partiamo da quello più importante che riguarda la salute dei cittadini, costretti in case invase da un fumo acre che sta producendo bruciore agli occhi, mal di gola e mal di testa. Ma prendiamo in esame anche gli aspetti economici di questa vicenda, con aziende che nella giornata di oggi hanno chiuso i battenti mandando a casa i dipendenti e producendo perdite considerevoli.

Un caos prevedibilissimo, che si ripete con costanza annuale da quando la Legnochimica ha dismesso ogni attività. Prevedibilissimo ma non per l’esecutivo Manna, impegnato in presentazioni di libri e tagli del nastro ad una gabbia intorno a 4 cassonetti, mentre là fuori la città brucia e chiede soluzioni immediate.

Purtroppo anche l’inutile ordinanza – unico “atto dovuto” emesso da Manna – arriva dopo tre giorni dal primo incendio e non risolve assolutamente il problema costringendo gli abitanti a tenere le finestre chiuse con queste alte temperature.

Come Movimento 5 Stelle abbiamo prodotto da tempo le nostre osservazioni sul caso, interrogazioni parlamentari, partecipato ad incontri ed eventi, promosso Consigli comunali, suggerito soluzioni a questo esecutivo (prima fra tutte l’iscrizione dei terreni agli oneri reali) che, pur parlando sempre di massima aperture con le minoranze, sui problemi concreti dei cittadini resta chiuso a riccio. Soprattutto abbiamo prodotto due atti stragiudiziali di messa in mora firmati da molti cittadini e un esposto-denuncia sull’omessa bonifica del sito in base alla nuova legge sugli eco-reati.

È del tutto inammissibile che un ente pubblico possa lasciare che la bonifica di un sito inquinato avvenga in tempi così lunghi tali da consentire lo sversamento, la diffusione e la polluzione degli inquinanti nelle aree immediatamente circostanti il sito inquinato. Secondo la nuova legge sugli ecoreati tocca al Comune, alla Regione e al Ministero attivare i poteri di sostituzione dinnanzi un soggetto responsabile che non vuole iniziare la bonifica (e dopo 15 anni ormai è chiaro che la società in liquidazione non farà nulla). La Procura è l’unica che può obbligare, quindi, in virtù della nostra denuncia per omessa bonifica, gli enti amministrativi preposti ad agire immediatamente, visto che politicamente l’amministrazione Manna ha deciso di avere altre priorità, come l’inutile e antieconomica metropolitana.

Ci chiediamo inoltre che fine ha fatto il finanziamento Cipe promesso dal Governo Renzi e festeggiato da Manna come risoluzione immediata al problema dell’inquinamento dell’area ex Legnochimica. Ma ci chiediamo pure quali iniziativa siano state intraprese per dar vigore al percorso di bonifica regionale dell’area inquinata, per come suggerito dalla Commissione Ambiente lo scorso anno di cui, al momento, si sono perse le tracce.

Sul caso ex Legnochimica il tempo delle parole è finito. Manna deve procedere con un crono programma trasparente, deve spiegare alla città quali sono i passi che intende seguire per risolvere il delicato problema. Non può più addossare ogni responsabilità politica sul passato: dopo tre anni di non governo delle criticità non risolte le colpe ricadono tutte su di lui.