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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Le elezioni europee causa di fibrillazioni nella maggioranza a Rizziconi?

Le elezioni europee causa di fibrillazioni nella maggioranza a Rizziconi?

Come prima di ogni elezione scatta la corsa ad avere la rappresentanza di notabili a cui garantire voti ed assumere così lo status di dirigenti politici. Purtroppo questo modo malato di intendere la politica spesso, come nel caso dell’amministrazione Bartuccio, provoca tensioni all’interno dell’amministrazione, fino anche a decretarne la fine

di BRUNO MORGANTE

Le elezioni europee causa di fibrillazioni nella maggioranza a Rizziconi?

Come prima di ogni elezione scatta la corsa ad avere la rappresentanza di notabili a cui garantire voti ed assumere così lo status di dirigenti politici. Purtroppo questo modo malato di intendere la politica spesso, come nel caso dell’amministrazione Bartuccio, provoca tensioni all’interno dell’amministrazione, fino anche a decretarne la fine

 

di Bruno Morgante

 

A Rizziconi spirano venti di crisi sull’amministrazione comunale guidata dal dottor Giuseppe Di Giorgio.
Tre consiglieri di maggioranza, di cui due assessori, il vicesindaco Ventrice, e Rettura, delegato ai servizi sociali, e il consigliere Condello, delegato alle politiche giovanili, allo sport e allo spettacolo,hanno rimesso i loro incarichi nelle mani del Sindaco.
La delega di vicesindaco è stata assegnata momentaneamente all’assessore alla pubblica istruzione e all’innovazione Giovinazzo.
Non sono chiari i motivi del dissenso scoppiato all’interno della maggioranza, che da poco aveva superato un’altra burrasca con il passaggio all’opposizione del consigliere Coppola, primo degli eletti.
Le motivazioni ufficiali addotte, carenza di collegialità ed emarginazione dei tre consiglieri nei processi decisionali, sembrano giustificazioni per pretendere maggiore spazio dato che i tre sono indispensabili per la vita della maggioranza, che è di sette consiglieri, compreso il sindaco, su undici.
La considerazione nasce dal fatto che, sembra, i tre abbiano richiesto un assessorato, con delega al bilancio, per il terzo consigliere, fatto che li porterebbe ad avere la maggioranza in giunta (tre su due, questi ultimi compreso il sindaco).
In piazza si rincorrono pettegolezzi e retroscena.
Non è dato sapere cosa ne pensa il sindaco.
In serata dovrebbero esserci delle riunioni che dovrebbero far capire meglio cosa sta succedendo.
Di certo non c’è una matrice politica, che si potrebbe pensare essere dovuta alla spaccatura che si è generata a livello nazionale con la rinascita di Forza Italia, per cui uno dei due tronconi rivendicherebbe maggiore spazio per rimarcare di più la propria identità e quella della giunta a cui partecipa, anche perché dei tre consiglieri, due hanno dichiarato di aderire al Nuovo Centro Destra di Alfano ed uno a Forza Italia.
Sicuramente giocano negativamente due fattori:
1) L’inesperienza dei tre consiglieri, bravissimi ragazzi tutti e tre, alla prima esperienza e senza nessuna militanza politica dietro. E’ facile immaginare la presenza a livello locale di “consigliori” interessati, essendo i tre un bottino ghiotto dal punto di vista dei voti, magari venduti a notabili regionali o a qualcuno interessato alle prossime elezioni europee, facendo intravedere ai tre la prospettiva di diventare dirigenti politici perché diventerebbero rappresentanti diretti di qualche saponetta.
2) Una visione distorta della politica, per cui l’unico metro di misura della legittimità ad assolvere ruoli nell’esecutivo all’interno della maggioranza è dato dal numero delle preferenze prese.
Se così fosse saremmo di fronte all’eterna commedia della degenerazione della democrazia nella nostra regione che si consuma nello scambio tra notabili e aspiranti boss locali, scambio che prevede da una parte voti, dall’altra promesse di possibilità di fare favori con l’uso clientelare della spesa pubblica, acquisendo la titolarità della rappresentanza del notabile, con la possibilità di esibirla e di propagandarla, così come si fa con la marca di una saponetta.
Non sarebbe una novità e nemmeno una peculiarità di Rizziconi in quanto la Calabria è diventata l’ultima regione d’Italia e una delle ultime dell’Europa, per questo modo di intendere la politica e la selezione della classe dirigente.
E’ sperabile che non sia così, anche perché la presenza di tanti giovani aveva generato molte aspettative positive ed era stato molto apprezzato dalla gente l’entusiasmo e l’attivismo che avevano messo in questo anno e mezzo di amministrazione, per cui è sperabile che il tutto sia figlio di incomprensioni non chiarite, che hanno portato ad inasprire i toni, ad alzare il livello delle richieste, quale dimostrazione di forza.
Il dato che rende meno comprensibile il tutto è che Rizziconi è uno dei comuni che, rispetto al resto dei comuni calabresi, non è messo male.
Il bilancio rispetta il patto di stabilità ed è molto solido, tanto è vero che sono disponibili due milioni di euro per investimenti, al netto dei contributi di Rizziconi Energia, di Terna S.p.A. e di possibilità di accensione di mutui presso la Cassa Depositi e Prestiti, per importi superiori al milione di euro, dato che a Giugno scadono i residui mutui a suo tempo accesi.
Rizziconi è un paese pulito. La raccolta differenziata porta a porta funziona e non si vedono cassonetti o mucchi di spazzatura per il paese o per le frazioni come succedeva l’anno scorso con discariche abusive anche davanti alle scuole medie ed elementari. Per molti abitanti dei comuni della nostra regione questo solo fatto sarebbe sufficiente perché facessero una statua ai propri amministratori.
Non c’è stata interruzione nell’erogazione dell’acqua, che viene controllata periodicamente.
Le aliquote dei tributi comunali come acqua, spazzatura sono ad un livello che è nella media dei paesi viciniori, anche se i relativi ruoli andranno sottoposti a verifica, come recita la delibera di indirizzo del consiglio comunale già adottata per la redazione di una banca dati al fine della ridefinizione dei ruoli per la riscossione dei tributi comunali perché non accada che vi siano forme di elusione o di evasione per assenza totale nei ruoli, verifica che sicuramente porterà ad abbassare le aliquote attuali.
Da notizie provenienti dall’ultima riunione dei comuni interessati al Piano Strutturale Associato e dei tecnici incaricati alla sua redazione sembra che, grazie all’azione costante di stimolo compiuta dal delegato del comune di Rizziconi, come hanno ammesso i tecnici e i delegati degli altri comuni, entro Giugno lo stesso sarà pronto e ogni comune potrà procedere alla redazione del Piano Strutturale Comunale, per cui da quel momento i tempi dipenderanno dalla capacità di ogni comune di decidere sulle sue cose.
Sicuramente restano molti problemi da risolvere, ma i fondamentali, come si dice, sono sani, a differenza di molti comuni disastrati.
Tutto ciò rende incomprensibile una crisi a meno di due anni dell’insediamento di questa amministrazione, comunque la più longeva degli ultimi anni, anche tenendo conto delle decisioni da assumere entro l’anno e dal fatto che la nuova impostazione dei bilanci comunali renderà molto vincolanti per gli anni a venire le decisioni sul piano delle opere pubbliche, così come in altri settori, che verranno prese nell’anno.
Non sappiamo se sarà sufficiente un chiarimento all’interno della maggioranza,che faccia ritrovare tra tutti i consiglieri le motivazioni originarie che li avevano spinti a dare vita alla lista civica con candidato a sindaco il dott. Di Giorgio.
Ad oggi gli scenari possibili sono tre, tutti e tre con le stesse possibilità:
1) Chiarimento e ricomposizione della maggioranza;
2) Una nuova maggioranza, allargata a tutta o a parte dell’attuale opposizione, coagulata intorno al sindaco Di Giorgio, che nascerebbe sulla base di un preciso programma, di cui potrebbero far parte anche uno o più di uno dei tre consiglieri, non avendo i tre mai sfiduciato il sindaco;
3) Caduta dell’amministrazione e ritorno del commissario prefettizio, fino all’autunno o all’anno prossimo, ormai di casa a Rizziconi, dato che negli ultimi 15 anni il comune è stato amministrato più tempo da commissari prefettizi che da amministrazioni elette.