Secondo l’Istat, in Italia, su 10
matrimoni tre finiscono con una separazione. Dietro i numeri ci sono i
drammi vissuti da famiglie spezzate: l’incomunicabilità costringe i coniugi
a stare lontani e a trovare due tetti distinti. I costi per unoperazione
del genere ovviamente non sono bassi e a farne le spese sono soprattutto
gli uomini visto che in caso di figli minori persiste un anacronistico
approccio culturale che vede la madre al centro del processo genitoriale.
Il principio di bi-genitorialità è il principio etico in base al quale un
bambino ha una legittima aspirazione, ed un legittimo diritto a mantenere un
rapporto stabile con entrambi i genitori, anche nel caso questi siano
separati o divorziati”. La bi-genitorialità è un principio consolidato da
tempo in altri ordinamenti europei ed è presente anche nella Convenzione
sui diritti dei fanciulli sottoscritta a New York il 20.11.1989 e resa
esecutiva in Italia con L. 176 del 1991. In Italia, la legge 54/2006,
riconosce il principio della bi-genitorialità attraverso l’affido condiviso,
per i figli di coppie separate anche non sposate. Lart. 337 ter del Codice
Civile dice testualmente Il figlio minore ha il diritto di mantenere il
rapporto equilibrato e continuativo con ciascuno dei genitori, di ricevere
cura, educazione e istruzione da entrambi e di conservare i rapporti
significativi con gli ascendenti e con i propri parenti di ciascun ramo
genitoriale.
La bi-genitorialità ancora oggi è una mera affermazione di principio quasi
del tutto inapplicata senza sufficienti tutele per il rispetto del suo
stesso principio fondamentale ovvero il legittimo diritto DEI FIGLI a
mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori.
La lentezza dei processi per le cause di separazione accentua i dissapori e
segna ferite sia per gli adulti sia per i minori. I magistrati dimostrano
una eccessiva prudenza nellassumere le decisioni. Le lunghe attese fra
unudienza e laltra permettono ai genitori di lanciare accuse di violenza o
infamie completamente infondate pur di allontanare i figli dallaltro
genitore completamente infangato.
La nostra Regione non è incolume da queste situazioni. Basta dare
unocchiata agli ultimi dati Istat, aggiornati al 2012, riguardanti
laffidamento dei figli in caso di separazione. Nella Regione Calabria
laffidamento dei figli è:
– condiviso nel 88,9% dei casi
– dato solo alla madre nel 10,6% dei casi
– dato solo al padre nello 0,2% dei casi
Agli sportelli della RETE si sono rivolti già alcuni genitori che
lamentano situazioni di sofferenza, mettendo in evidenza come lutilizzo
strumentale delle procedure di separazione, la lentezza dei procedimenti,
leccessiva prudenza dei giudici e la mancanza di sanzioni verso
comportamenti scorretti ed infamanti di un genitore verso laltro, sono
spesso utilizzati come strumenti per esercitare indebite pressioni verso il
genitore più debole.
Dalle loro storie abbiamo avuto lo stimolo a lanciare lo sportello Voglio
Papà con cui, oltre ad offrire assistenza, si vuole avviare una stagione
processuale a difesa del sana e corretta applicazione del principio etico
legale di bi- genitorialità.
Molti raccontano storie crude in cui oltre alle difficoltà economiche cè il
rifiuto da parte dellex partner a permettere la frequentazione dei figli o
addirittura ad esercitare sui medesimi indebite pressioni per screditare il
ruolo e la figura dellaltro genitore.
Gli ex coniugi spesso intentano un gioco al massacro senza esclusione di
colpi. Ma in Italia mancano sanzioni efficaci contro coloro che rovinano la
reputazione tramite calunnie. La nostra associazione tramite la campagna
Voglio papà vuole evidenziare questi temi e dare assistenza a coloro che si
ritengono le vittime. Sono già partite due cause pilota sul Tribunale di
Roma e altre ne seguiranno in altri Fori, in cui verrà richiesto il
risarcimento del danno endofamiliare, vale a dire per le sofferenze
psicofisiche subite dal genitore perché il figlio o la figlia lo rifiutano,
dichiarano Ivano Giacomelli Segretario Nazionale CODICI, Furio Truzzi
presidente di ASSOUTENTI e Giovanni Ferrari di Casa del Consumatore .
Le associazioni dei consumatori metteranno a disposizione gli sportelli
della RETE per dare assistenza a tutti quei genitori vittime della PAS (
sindrome di alienazione parentale, descritta per la prima volta dallo
psicologo statunitense Richard Gardner negli anni 80), per promuovere la
definitiva affermazione di un principio di giustizia fondamentale.