Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), DOMENICA 05 MAGGIO 2024

Torna su

Torna su

 
 

Laura Ferrara (M5S): “Questione ambientale ed emergenza rifiuti fallimento classe politica calabrese”

Laura Ferrara (M5S): “Questione ambientale ed emergenza rifiuti fallimento classe politica calabrese”

La candidata di Peppe Grillo al Parlamento Europeo non risparmia attacchi al centrosinistra e centrodestra

Laura Ferrara (M5S): “Questione ambientale ed emergenza rifiuti fallimento classe politica calabrese”

La candidata di Peppe Grillo al Parlamento Europeo non risparmia attacchi al centrosinistra e centrodestra

 

 

Sulla questione ambientale e sulla gestione calabrese dei rifiuti, Laura
Ferrara, candidata al Parlamento europeo per il M5S, manifesta lo sdegno
per una situazione inaccettabile. “Il degrado ambientale di alcune realtà
calabresi è lo specchio di un altro degrado, quello politico, che ha
caratterizzato coalizioni con etichette di centro-destra e centro-sinistra
le quali in passato hanno preferito delegare le proprie competenze ad
uffici commissariali muniti di poteri straordinari, ma ciò non è servito a
risolvere definitivamente le criticità del sistema calabrese di gestione
dei rifiuti. Le politiche ambientali e l’applicazione delle norme nel
settore dei rifiuti, quasi interamente di derivazione europea, sono un tema
attuale in tutta Italia ed in particolare nel meridione, dove le attività
illecite connesse al ciclo dei rifiuti sono state al centro di inchieste
parlamentari, giornalistiche e della magistratura. La discarica di
Malagrotta, le navi dei veleni affondate nei nostri mari, la Terra dei
Fuochi, i rifiuti tossici di Crotone, sono solo alcune delle vicende di
una realtà più vasta e complessa, dove la tutela dell’ambiente e della
salute dei cittadini viene barbaramente ignorata o barattata in nome di
interessi particolari, dove la partecipazione e la consultazione dei
cittadini non trovano spazio, dove c’è crisi di fiducia nelle istituzioni
ed enorme spreco di risorse pubbliche. La Calabria rappresenta un caso
emblematico: 17 anni di gestione emergenziale nel settore dei rifiuti, che
di fatto ancora non è finita, e un fiume di denaro speso, oltre un miliardo
di euro. Il presidente Scopelliti, dimissionario, noto per la recente
vicenda giudiziaria che si è conclusa in primo grado con una sua condanna,
si è candidato alle europee. L’11 maggio scadrà la seconda delle ordinanze
contingibili ed urgenti che recano la sua firma e che hanno consentito il
conferimento in discarica del “tal quale” senza il trattamento previsto
dalla normativa di settore. La legge non consente che tali ordinanze, da
adottare in casi di estrema necessità ed urgenza, possano essere reiterate
per piu’ di due volte, salvo in caso di comprovate necessità e se ci
sarà l’intesa con il Ministero dell’Ambiente. Eppure l’Unione Europea ha
indicato una precisa gerarchia delle operazioni da compiere nel ciclo dei
rifiuti, attraverso la direttiva quadro n. 98/2008: riduzione, riuso,
riciclo, recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento in discarica. Da
noi accade l’opposto. I rifiuti che finiscono in discarica aumentano, la
differenziata non decolla, e al primo problema con le discariche i rifiuti
si ammassano su strade, marciapiedi e nei pressi di edifici pubblici,
scuole comprese. Un sistema insostenibile, ormai al collasso. L’Assessorato
regionale all’ambiente ha annunciato nei giorni scorsi che anche la gara
per il trasporto all’estero dei rifiuti calabresi non è stata aggiudicata e
che la discarica di Pianopoli si esaurirà nei mesi estivi. In che
situazione ci troveremo quindi, nei prossimi mesi? Perché la Regione non ha
mai indicato tempi precisi per giungere alla definitiva soluzione del
problema? E’ concepibile che il capo di un’amministrazione che ha agito in
modo difforme dalla normativa europea nel settore ambientale ambisca a
rappresentare i cittadini nelle istituzioni Europee? Dall’anno scorso
abbiamo chiesto all’Unione Europea di prestare maggiori attenzioni al caso
“Calabria” e alla sua gestione dei rifiuti, con una nostra petizione, a
seguito della quale ci è stato comunicato pochi mesi fa l’ avvio di un’
indagine preliminare da parte della Commissione Europea. Da più anni il
M5S si sforza di organizzare eventi e diffondere informazioni sui propri
progetti, sull’importanza della differenziata spinta porta a porta, sulla
diffusione e adozione delle buone pratiche realizzate con successo
altrove, dove con l’educazione, la consapevolezza e la partecipazione dei
cittadini, la sinergia tra centri di riciclo e mondo della ricerca
universitaria, si sono raggiunti importanti obiettivi di sostenibilità
ambientale, di occupazione e di abbattimento di costi dei servizi,
obiettivi alla portata di ogni territorio dove c’è la volontà politica di
volerli perseguire. Volontà che è stata assente in Calabria, come in altre
regioni del meridione. Spero che i cittadini – conclude Laura Ferrara – se
ne ricorderanno quando il 25 maggio andranno a votare.”