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L’Associazione Adda denuncia le inadempienze delle scuole in materia di disabilità

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Diversi comuni della Provincia di Reggio Calabria non hanno ancora provveduto a reclutare figure professionali atte ad assistere gli alunni diversamente abili

di MARIA TERESA BAGALA’

L’Associazione Adda denuncia le inadempienze delle scuole in materia di disabilità

Diversi comuni della Provincia di Reggio Calabria non hanno ancora provveduto a reclutare figure professionali atte ad assistere gli alunni diversamente abili

 

di Maria Teresa Bagalà

 

Le campanelle che annunciano l’inizio del nuovo anno scolastico stanno per suonare, però diversi comuni della Provincia di Reggio Calabria non hanno ancora provveduto a reclutare le figure professionali atte ad assistere gli alunni portatori di disabilità. Una situazione che sta facendo preoccupare l’ associazione ADDA la quale in un comunicato fa sapere che “Dai dati in nostro possesso si evince che gli alunni disabili in situazione di gravità (l.104/92 art.3 comma 3) sono 94 nella scuola dell’infanzia, 329 nella primaria, 168 nella scuola media di primo grado e 176 in quella di secondo grado. Questi necessitano, sulla base delle certificazioni delle commissioni multidisciplinari operanti in ogni ASP, di figure specializzate da affiancare all’insegnante di sostegno la cui nomina spetta ai comuni per le scuole dell’infanzia, primaria e primo grado e alla Provincia per gli istituti di secondo grado. Già nello scorso mese di marzo ci siamo preoccupati di inviare modulistica, circolari e quant’altro per cercare di sensibilizzare, anche con convegni e vari incontri sindaci ed assessori. A parole tutti disponibili. Basti pensare che il capogruppo di maggioranza del Comune di Galatro dichiarava, riportato dalla Gazzetta del Sud del 25.04.2014, che “l’Amministrazione Comunale non poteva rimanere insensibile di fronte alle necessità ed al diritto di una bambina che ha bisogno di speciali supporti per attuare il suo completo inserimento nel mondo scolastico”. Parole a cui non sono seguiti i fatti. Abbiamo raccolto le deleghe dei genitori per fare richiesta a vari Comuni, che si sono però limitati a passare la pratica alla Provincia, dimostrando totale insensibilità. Citando qualche esempio, consultando gli albi pretori di molti comuni restiamo senza parole nel vedere, ad esempio, che il Comune di Cinquefrondi nella delibera GM n°28 del 13.03.2014 nella predisposizione del Piano per il diritto allo studio non inseriva nessun alunno con articolo 3 comma 3. Per non dire del Comune di Serrata che non ha speso i fondi provinciali assegnati, del Comune di Feroleto della Chiesa, dei tanti Comuni che affidano il servizio a Cooperative non qualificate disattendendo varie sentenze di Consiglio di Stato e Tar. Alla luce di tutto ciò invitiamo chi di dovere ad attivarsi per garantire un diritto costituzionale, riservandoci come associazione ADDA di tutelare in ogni sede e modo la difesa dei diritti dei bambini diversamente abili”.
Una cosa questa davvero vergognosa che fa capire ancora una volta come, all’interno delle stesse istituzioni scolastiche, lungo è il cammino ancora da percorrere per poter equiparare studenti disabili e normodotati.