banner bcc calabria

L’ASI esprime solidarietà agli insegnanti di sostegno: la precarietà è un ostacolo all’inclusione scolastica

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Sono tanti i problemi che la scuola italiana vive, problemi che non solo non vengono risolti, ma che addirittura si acutizzano con il passare del tempo. È questo il caso dei docenti di sostegno che, a seguito di una lunga formazione, non riescono a ottenere la continuità didattica.
Mercoledì si è tenuta a Roma, davanti alla sede centrale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, la manifestazione che ha visto la partecipazione di diverse sigle sindacali per richiedere un cambiamento radicale nel sistema educativo italiano.
Il percorso dei docenti italiani è difatti sempre più caratterizzato da un’assurda modalità di
raccolta punti a suon di euro spesi. Sono diversi coloro che avanzano dubbi anche sulla modalità con cui i diversi titoli vengono conseguiti, come ad esempio i TFA all’estero (Spagna, Romania, ecc.). Sembra che le intenzioni del ministero siano proprio quelle di abbonare tali titoli, presumibilmente in virtù di vari ricorsi subiti.
I manifestanti, giunti da tutta Italia, hanno richiesto soprattutto la formazione di una graduatoria
permanente per le classi di concorso ADAA, ADEE, ADMM, ADSS, inerenti ai vari gradi di istruzione (infanzia, primaria e secondaria), ribadendo un secco NO alla continua formazione a pagamento che ha condotto la scuola italiana in una situazione di speculazione generalizzata.
La manifestazione ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Sociologi Italiani (ASI), associazione di professionisti che sin dalla sua nascita si mantiene vicina alle più vive istanze sociali. A nome dell’ASI è intervenuta la Commissaria della Deputazione Calabria Antonella Bevacqua che ha dichiarato: “ASI appoggia e sostiene i docenti italiani nella lotta e per la tutela del diritto al lavoro. Essere docenti oggi significa essere precari. Allo stesso modo la precarietà investe gli alunni. Essere precari significa instabilità, incertezza non solo nel lavoro ma soprattutto nella vita, negli affetti, nella famiglia. Se scuola e famiglia, che sono le due grandi agenzie educative, vanno in crisi va in crisi tutta la società. ASI mette a disposizione la propria professionalità per un lavoro di censimento di quelli che sono i REALI bisogni della scuola italiana ed offre il proprio supporto specialistico per la risoluzione del problema (proposta presentata alla delegazione del governo che ci ha accolti).”
L’Associazione Sociologi Italiani rinnova quindi il suo impegno a fianco degli insegnanti di sostegno e di tutti coloro che si battono per una scuola inclusiva, e invita le istituzioni a prendere in seria considerazione le richieste di stabilizzazione e valorizzazione di questa figura professionale fondamentale.