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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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“La sconfitta di Renzi ha ricacciato la sinistra negli angusti recinti in cui era stata confinata”

“La sconfitta di Renzi ha ricacciato la sinistra negli angusti recinti in cui era stata confinata”

E’ quanto afferma Gianpaolo Catanzariti, coordinatore regionale dei “Riformisti italiani”

“La sconfitta di Renzi ha ricacciato la sinistra negli angusti recinti in cui era stata confinata”

E’ quanto afferma Gianpaolo Catanzariti, coordinatore regionale dei “Riformisti italiani”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La sconfitta di Renzi alle primarie del PD ha ricacciato la sinistra italiana negli angusti recinti in cui era stata confinata dal partito post-comunista alla fine della I Repubblica.

Molti osservatori politici, esterni alle primarie, hanno guardato con forte simpatia alla battaglia corsara condotta dal Sindaco di Firenze contro l’establishment del partitone rosso.

E ciò in quanto consapevoli del fatto che Renzi stesse incarnando e dando voce a quei settori di opinione pubblica che manifestava l’esigenza di andare oltre gli schemi asfittici che hanno ingessato l’Italia di questi ultimi 17 anni, facendola arretrare sul terreno sociale, politico ed economico.

Così come i socialisti ed i riformisti che hanno inteso partecipare alle primarie – al di là delle indicazioni dei generali i quali, per timore di verificare la reale entità del proprio esercito, hanno deciso di rifugiarsi, perpetuando la vecchia logica della II Repubblica, nella candidatura post-comunista di Bersani – hanno guardato e sostenuto l’irrequieto fiorentino in grado di accendere un sogno, una speranza, l’emozione e la vitale passione dell’impegno in politica.

Nonostante l’appello di Nencini, siamo convinti che i socialisti che hanno partecipato alle primarie hanno scelto Renzi anche perché il trattamento subìto dal guascone toscano ad opera dei bersaniani ha ricordato loro lo stesso trattamento riservato dal PCI all’ultimo innovatore della sinistra italiana, Bettino Craxi, etichettato dai “conservatori” massimalisti come “uomo di destra”, come ricordato nell’interessante editoriale di Angelo Panebianco, pubblicato domenica 3 dicembre sul Corriere della Sera.

C’è il concreto rischio che una vasta area di elettori non troverà rappresentanza e non si sentirà rappresentata dalla guida di Bersani. Ad essi bisogna offrire una sponda di approdo in grado di allontanarli dalla tentazione di astenersi dal voto o, peggio ancora, di scegliere avventure grilline senza prospettive.

D’altro canto, come potranno i socialisti, i riformisti, i liberali che hanno sostenuto il rottamatore stare dentro il recinto disegnato da un Pd che abbandona il sentiero del riformismo, timidamente accennato da Veltroni, per abbracciare il conservatorismo della CGIL di Susanna Camusso?

Ai socialisti, ai liberali ed ai riformisti che hanno scelto Renzi e che hanno voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo rivolgiamo un appello affinché partecipino alla costruzione del movimento dei Riformisti Italiani, da subito. Dalla convention nazionale di sabato 8 dicembre a Roma, da cui sarà lanciato il manifesto dei Riformisti utile per far percorrere all’Italia un passo avanti.

E ciò nella consapevolezza che gli eventi di questi giorni e quelli che si presenteranno da qui all’appuntamento elettorale della prossima primavera dimostreranno come oramai l’Italia ha imboccato, in maniera irreversibile, la strada del cambiamento. Un cambiamento a cui nessuno degli attuali protagonisti della scena politica tradizionale potrà opporsi. Quale che sia il responso delle urne.

avv. Gianpaolo Catanzariti, coord. reg. Calabria “Riformisti Italiani”