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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Taurianova, Madonne e misteri: c’è un bilancio? Storia di una vista “spesa” per lo Spirito, ma quale?

La lanterna di Diogene

Taurianova, Madonne e misteri: c’è un bilancio? Storia di una vista “spesa” per lo Spirito, ma quale?

 

Ambrose Bierce nel suo Dizionario del diavolo definì “sacerdote”, il «personaggio che si assume la gestione dei nostri affari spirituali come sistema per migliorare i suoi affari temporali». Con ciò voglio premettere che la mia non vorrebbe essere un inizio anticlericale, e consentitemi nemmeno bigotto e bacchettone, né essere quello che critica solo per un motivo sportivo qualunque o sparare sempre zero (o in alcuni caso sulla croce rossa).

Quale il motivo di questo inizio? Una mia profonda ed atavica delusione, oltre ad un limite di sopportabilità colmo e fuoriuscito come una diga in piena, alla fine delle festività della patrona ops “Patrona” della città, la SS. Madonna della Montagna, ma non tanto per Lei, per la quale nutro rispetto e devozione (seppur molto limitata al mio contesto intellettivo, che spero regga ancora per molto tempo), ma per il “contorno”, preti compresi. Oh, i preti…parlo con pelle d’oca e dovizia di delicatezza e perdonate l’irritabilità del contesto, ma da sempre la penso come Miguel de Cervantes, quando disse «Diffida del bue davanti, della mula dietro, del monaco da tutte le parti», “parole sante”.

Ogni anno prima della festa c’è la prima “trafila” di polemiche ossia, quanti soldi occorre spendere per la festa? Quale cantante portare? Ed i soldi per le illuminazioni? E quelli per i fuochi pirotecnici? Ma questi soldi dove stanno? E chi dovrebbe metterli? Ovviamente, o in un modo o in un altro sono soldi dei cittadini, sia se c’è il contributo comunale, sia se c’è l’offerta volontaria consegnata ai “comitati (sempre gli stessi)” che girano appostati per strada e ops, subito in agguato per venderti un biglietto o chiederti un offerta volontaria (?). Il “raccolto” inizia almeno tre mesi prima della festa, che cade l’8 settembre, sì lo stesso giorno dell’armistizio storico di Cassibile con gli anglo-americani durante la seconda guerra mondiale, ma qui di “armistizio” se ne vede ben poco. Siamo sempre alle solite, sul piede di guerra. Ogni anno, e adesso da molti anni, tu senti amministratori in carica che si lamentano sempre asserendo, “occorre accontentare i preti, altrimenti quelli fanno un casino e rompono le p…le..ops (le scatole n.d. Diogene) per il contributo (sic!)”. E quindi si sa, per questa tendenza ad accontentarli si finisce sempre per fare dei sacrifici, con l’elargizione di fondi che forse potevano essere utilizzati per opere più “pie”, che non magari per contribuire ad un capitale che da anni resta sempre più sconosciuto e più misterioso. D’altronde il potere temporale è un mistero, ma non può e non deve essere un potere intoccabile! Anche questo potere così come la condizione di trasparenza, dovrebbe toccare questi signori in tonaca nera, che poi oggigiorno nemmeno indossano più, ed mi torna sempre più il pensiero di de Montesquieu, quando disse che «È assai sorprendente che le ricchezze degli uomini di Chiesa si siano originate da principi di povertà», ma quale povertà? Quella che li vedi indossare al posto della tonaca, pantaloni griffati che vanno da “Dolce e Gabbana” alle ultime griffe di grido? O magari quelli che indossano ai piedi scarpe “Hogan” o magari “Santoni”? Parliamo di prezzi che solo con un paio di scarpe sfami una famiglia per almeno una settimana. E magari mettiamoci anche che guidano macchine di lusso, e magari per i più bizzarri li ritrovi ad andare in centri estetici per la depilazione oppure che si tingono i capelli a volte con riflessi di mogano, ed a volte mesciate. Dati acclarati e definiti con certezza di fatto e di circostanze e non smentibili.

Ma dopo tutto questo da fare e tutto questo, diciamolo pure “verminaio” di interessi economici, io chiedo solo una cosa, un’umile richiesta e faccio una proposta, anch’essa umile.

Visto che viviamo in un paese (come in un mondo d’altronde) di bigotti e bacchettoni, e tra questi si annidano anche persone che non hanno le “PALLE” per chiedere conto a questi “uomini in (ex) tonaca”, privilegiati senza se e senza ma, io chiedo: uno stralcio di bilancio sui soldi spesi, così come sulle entrate delle festività appena concluse, si potrebbe avere? Anche falso, ma mettetelo almeno per una questione di “trasparenza spirituale”, oltre al rispetto dovuto ed obbligatorio ai cittadini fedeli e non (questi ultimi perché anche se non credenti, parte dei loro soldi sono utilizzati come contributo comunale). Ad oggi si sa semplicemente che l’unico fondo elargito, è il solito contributo comunale che sembra si aggiri intorno ai 10mila euro.

La proposta: dai prossimi anni distinguiamo la festa religiosa dalla festa laica. Quella religiosa la lasciamo a chi di competenza, ossia ai sacerdoti, non credo ci sia molto impegno di denaro in merito per fare una processione e dire le messe. Per il resto si fa un comitato ex novo, con persone che girano raccogliendo fondi per la festa con rilascio di ricevuta ad ogni contributo e che organizzi il resto come luminarie, fuochi, musica ed altro ancora. Alla fine di tutto ciò si presenti un bilancio vero, e che sia a disposizione (ricevute comprese) di tutti i cittadini. Chiedo troppo?

lalanternadidiogene@approdonews.it