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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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La lanterna di Diogene

La lanterna di Diogene

Avvocati e Commissari, questo bando non s’ha da fare!

a cura di GIUSEPPE LAROSA

La lanterna di Diogene

Avvocati e Commissari, questo bando non s’ha da fare!

 

a cura Giuseppe Larosa

 

Blaise Pascal, nei suoi Pensieri, asserì che «La simpatia o l’odio cambiano volto alla giustizia, e un avvocato ben pagato in anticipo trova certo più giusta la causa che difende».
Chissà se i futuri due avvocati da 30mila euro cadauno, troveranno giuste le cause da difendere per conto del Comune di Taurianova?
Intanto, cerchiamo di capire se è il caso o meno di arrivare a fare un Bando per assunzioni di avvocati e far sì che gli stessi si prendono carico di tutti i contenziosi del Comune. Un Bando pubblicato e redatto dalla dirigente di un settore, e poi con un atto di indirizzo della triade commissariale, viene modificato, ma recepito dal vice dirigente. Un Bando che presenta fin da subito, perdite di acque e che si è vista la necessita di qualche rattoppamento. E si evince che “l’impianto” l’abbia fatto il dirigente, mentre il suo vice lo cambia, con delle “pezze”, guidato dalla “direzione dei lavori” dei commissari prefettizi.
Il problema che si pone è, ma vale la pena tenere in piedi questo impianto, già viziato e fatto male sin dai primi passi? Qualsiasi persona di buon senso, lo annullerebbe subito, risparmierebbe quei 60mila euro e per mettere d’accordo tutti, nel rispetto della Costituzione e del libero mercato tra professionisti, adotterebbe la condizione normale della short list. Sicuramente formata da avvocati, senza nessuna discriminazione, così come ho letto nel pezzo pubblicato da questa testata “di alto valore”, aprirla anche agli avvocati di “basso valore”, ammesso che si voglia dare un concetto logico al termine “valore”, al di là della preparazione che per presunzione professionale si spera che ce l’abbiano tutti gli avvocati di Taurianova.
Poi se, “a pochi minuti dalla scadenza”, si rende necessario un atto di indirizzo che stabilisca i nuovi criteri di attribuzione dei punteggi, mettendo in seria discussione quanto scritto prima dal dirigente, e dopo che sono state presentate le domande contro una presunta discriminazione, lascia aperta l’affermazione di una riflessione, ma non potevano accorgersi prima? Cosa è cambiato rispetto alla stesura del primo Bando, e poi, ma i Commissari, il Bando originario, l’hanno letto “pochi minuti prima della scadenza”? E quindi, perché prima gli stava bene e poi, “a pochi muniti prima della scadenza”, no?
Eppure Taurianova ha nella sua storia amministrativa, grande lungimiranza quando si pubblicando dei Bando per l’assunzione di personale, e qualche volta anche, per il famoso principio delle coincidenze comunicanti, si azzeccava sempre chi vincesse un determinato concorso. Ma ripeto, solo coincidenze.
Negli ultimi anni l’Ente, se facesse un conteggio degli onorari delle spese legali, risolverebbe molti dei problemi economici che in questo periodo di magra economica, sta attraversando. L’ex sindaco Romeo, dati alla mano, aveva ridotto in larga percentuale tali spese, anche in rapporto delle condizioni fisiologiche del Comune. Ed aveva preso in considerazione la cosiddetta “short list”, che credo sia la condizione più equa e compatibile con le esigenze di un’amministrazione. Dove tale fu pure la scelta dei precedenti commissari, quelli del secondo scioglimento per infiltrazioni mafiose. Certo è che se tale pastrocchio, l’avrebbe fatto qualsiasi Sindaco in carica, si sarebbe gridato allo scandalo, allertata la Procura della Repubblica ed infine la pubblica gogna, da parte degli oppositori politici. Ma siccome tale cosa, è stata fatta dai commissari, non c’è stato nessun uomo politico dotato, quantomeno, di buona volontà ad alzare, che ne so, una timida obiezione di sorta, ma necessaria e fondamentale.
L’unica verità è che qua tutto sembra viziato dalla sorte, tutto ha un problema da risolvere ed ogni contesto ci riconduce sempre a questo maledetto terzo scioglimento che pesa sulla dignità di una comunità come un macigno. I commissari prefettizi insediatisi, sono spesso criticati per la loro “azione di bonifica”, come qualcuno ebbe a dire, utilizzando questo infelice termine. La questione Bando avvocati, è solo un altro tassello difettoso che balza agli onori della cronaca. Ma altre cose non vanno e si va sempre peggio.
Non ho mai amato i commissariamenti, l’ho scritto molte volte, e non ho mai amato questi metodi di appropriazione del potere per legge dello Stato. Ho sempre pensato che il diritto di scelta vada, sempre e comunque, ai cittadini che vivono la città. E se ci sono dei condizionamenti mafiosi, quelli andrebbero recisi a monte, senza dare alcuna possibilità di infezioni alla normale attività amministrativa di una città.
Sono sicuro che questi uomini di buon senso, prima ancora che Commissari, annulleranno questo Bando per preferire la semplice e utile condizione della short list, che rispetta i principi della libera concorrenza nel mercato oltre ai Diritti sanciti dalla nostra Costituzione. Ricordandosi quello che Piero Calamandrei diceva su certi “Clienti”, come è talvolta il Comune, quando vanno dall’avvocato «a confidargli i loro mali, nell’illusione che, col contagiarne lui, essi ne rimarranno subito guariti: e ne escono sorridenti e leggeri, convinti di aver riconquistato il diritto di dormire tranquilli dal momento che hanno trovato che si è assunto l’obbligo professionale di passare le sue notti agitate per conto loro».
Cerchiamo quantomeno, di stare tranquilli, perché di notti agitate ce ne sono state tante, ed ancora la nottata deve passare.

lalanternadidiogene@approdonews.it