banner bcc calabria

La giustizia condanna l’architetto e l’ordine di Roma cosa fa?

banner bcc calabria

banner bcc calabria

Lettera aperta al consiglio dell’Ordine degli architetti di Roma

La giustizia condanna l’architetto e l’ordine di Roma cosa fa?

Lettera aperta al consiglio dell’Ordine degli architetti di Roma

 

 

Riceviamo e pubblichiamo: 

Nel mese di maggio l’arch. Angelo Zampolini ha patteggiato la condanna ad 11 mesi di reclusione per favoreggiamento nei confronti del principale indagato del processo alla “cricca” che gestiva gli appalti del G8 all’Aquila, ma non risulta che l’Ordine degli architetti di Roma abbia tempestivamente assunto provvedimenti disciplinari nei confronti dell’iscritto. Com’è noto la Corte di cassazione, a Sezioni unite, ha statuito che le sentenze di applicazione della pena su richiesta delle parti (patteggiamento) hanno efficacia di giudicato – nei giudizi disciplinari che si svolgono davanti alle pubbliche autorità – quanto

all’accertamento del fatto, alla sua illiceità penale e all’affermazione che l’imputato lo ha commesso, a norma degli art. 445 e 653 c.p.p., come modificati dalla l. 27 marzo 2001, n. 97 (Cass. civ., sez. un., 09-04-2008, n. 9166; vedi anche Corte cost., 18-12-2009, n. 336).

E’ ancora più noto che l’art. 2 della legge 25 aprile 1938, n°897, di disciplina della Professione di Architetto, recita: “coloro che non siano di specchiata condotta morale e politica non possono essere iscritti negli Albi professionali e, se iscritti, debbono essere cancellati, osservate per la cancellazione le norme stabilite per i procedimenti disciplinari”. Il Procuratore nazionale antimafia Dott. Piero Grasso ha più volte pubblicamente richiamato gli Ordini professionali sulla necessità di svolgere in maniera più incisiva il ruolo ad essi assegnato dalla legge di garanti del corretto esercizio della professione da parte degli iscritti. Ci rendiamo conto che l’Ordine degli Architetti di Roma è impegnato a fronteggiare il grave problema dei giovani architetti precari, costretti ad utilizzare la partita IVA, e a sanzionare la giovane collega accusata di svendere la sua professione con proposte al ribasso, ma dobbiamo chiedere al Consiglio dell’Ordine di volere dare assicurazioni sui

provvedimenti disciplinari adottati nei confronti di chi ha patteggiato la pena, al fine di assicurare il corretto esercizio della professione da parte di tutti gli iscritti.

Il Comitato ProfessionistiLiberi