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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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La Federazione provinciale del Pd di Reggio Calabria ricorda Enrico Berlinguer

“Esempio a cui guardare per costruire nuove politiche per i diritti negati e per le lotte a favore della più che mai attuale questione morale, sociale e democratica”

La Federazione provinciale del Pd di Reggio Calabria ricorda Enrico Berlinguer 

“Esempio a cui guardare per costruire nuove politiche per i diritti negati e per le lotte a favore della più che mai attuale questione morale, sociale e democratica”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

REGGIO CALABRIA – A trent’anni dalla sua morte, Enrico Berlinguer, leader indiscusso del Partito Comunista Italiano -il più grande partito comunista occidentale che sotto la sua guida raggiunse il massimo storico in termini di voti- ed uno dei più grandi uomini politici che l’Italia abbia mai avuto, continua ad essere un esempio anche per le generazioni che non hanno vissuto in prima persona la sua azione politica. Azione ed iniziativa con la quale seppe rendere la politica e il suo partito apprezzati unanimemente, a prescindere dalle opinioni e dalle appartenenze ideologiche di ognuno.

Un uomo ed un politico, Berlinguer, che ha servito il nostro Paese in una delicatissima fase del dopoguerra, lottando con abnegazione per un ideale che ha saputo trasformare in azioni concrete e lasciandoci, a memoria di una politica credibile e trasparente, le conquiste di quei diritti essenziali di cui il popolo italiano si era visto privato, soprattutto negli anni della dittatura fascista. «Già solo per questo -come scrive Pierpaolo Farina- quando si parla di Enrico Berlinguer bisognerebbe mostrare più rispetto, cosa che non ho visto e non vedo generalmente tra i tanti che si affannano a intestarsene la memoria o che tentano di infangarla per bassi obiettivi di politica spicciola di breve periodo».

Anticipatore di quel che oggi è diventata per la politica una esigenza improcrastinabile, poneva la questione morale come motore per il rinnovamento dei partiti e della loro azione, non certo come cancellazione degli stessi. La questione morale era per Berlinguer strettamente connessa alla questione sociale e democratica, in nessun caso un argomento di anti politica, semmai un rafforzamento della democrazia attraverso il rinnovamento delle idee e la trasparenza delle azioni.

Ci piace anche ricordarlo come l’uomo del dissenso con Mosca, mite e fermo, capace di andare al congresso del Pcus portando avanti -pur mettendo a rischio la sua stessa vita- la questione dei diritti e della democrazia tanto da rendere i Comunisti italiani protagonisti fieri di stagioni di lotte per la libertà, il lavoro e la democrazia.
La questione internazionale fu per Berlinguer inesauribile fonte di riflessione e analisi, una sempre costante ricerca di vie italiane originali alla risoluzione di problematiche comuni ai diversi Paesi. Celebre la sua riflessione dell’autunno del ’73, all’indomani del golpe di Pinochet, sull’esito drammatico degli avvenimenti cileni, esperienza da cui cercava di trarre alcune indicazioni sullo sviluppo della democrazia in Occidente ed analisi dalla quale nacque la proposta del compromesso storico. «Per aprire finalmente alla Nazione -scriveva Berlinguer- una via sicura di sviluppo economico, rinnovamento sociale e progresso democratico, è necessario che la componente comunista e quella socialista s’incontrino con quella cattolica, dando vita ad un nuovo grande compromesso storico»

Lo ricordiamo oggi come esempio a cui guardare per costruire nuove politiche per i diritti negati e per le lotte a favore della più che mai attuale questione morale, sociale e democratica.

Federazione provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria