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La Curcuma nuovo alleato per proteggere il cervello contro l’Alzheimere e l’Ictus

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Direttamente dalla natura arrivano alcune risposte alla domanda di salute che spesso
vengono confortate anche dagli studi della medicina. Esistono, infatti, piante che
utilizzate nelle cucine o nelle tradizioni mediche di alcuni paesi anche da migliaia
di anni, possono apportare benefici sufficientemente conclamati anche a livello della
ricerca scientifica. Questa volta, Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti, vuol parlare dei benefici ed usi di una pianta, utilizzata come
medicina, spezia e colorante da oltre 5.000 anni in India denominata “Curcuma“
o nota anche come “Zafferano d‘India“, perché i suoi rizomi, che sono la parte
della pianta che contiene i principi attivi, vengono bolliti per diverse ore, poi
essiccati in appositi forni, ed infine pestati fino ad ottenere una polvere di color
giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud
Asia. La polvere di curcuma è l’ingrediente che dà il colore caratteristico al
/curry/; il sapore è molto volatile mentre, al contrario, il colore si mantiene
inalterato nel tempo. Per questo motivo è una sostanza che viene largamente impiegata
nel ramo alimentare come colorante alimentare (la sigla internazionale è: E 100),
come sostanza colorante per lana e seta e come indicatore acido-base visto che
in ambiente basico il colore si trasforma in rosso. Tale spezia, contiene centinaia
di componenti tra cui potassio, vitamina C, amido pari al 26 %, oltre ad oli eterici
ed oli amari che sono in grado rispettivamente di stimolare l’appetito e la formazione
di enzimi digestivi, ma quello che ha più destato l’attenzione degli studiosi
è la “curcumina” ed in particolare la sua particolare natura antitumorale ed
antiossidante, disintossicante ed antiinfiammatoria. Inoltre una recente indagine
scientifica, ha fornito nuove speranze per la cura dell’Alzheimer: un composto presente
nella curcuma, la spezia che conferisce al curry il suo tipico colore giallo, stimola
la proliferazione e il differenziamento delle cellule staminali neurali presenti
nel cervello adulto. Lo studio è stato pubblicato su British Journal of Nutrition.
I ricercatori, hanno sperimentato l’effetto del turmerone aromatico, che insieme
alla curcumina è una delle due molecole bioattive presenti nella curcuma, sia in
vitro che in vivo. Gli esperimenti condotti su cellule staminali neurali di ratto
coltivate in laboratorio hanno dimostrato che questa molecola non ha nessun effetto
sulla morte cellulare, ma a concentrazioni opportune stimola la proliferazione delle
cellule staminali neuronali fino all’80% e ne accelera il differenziamento. Studi
di imaging sul cervello di ratti adulti ha invece dimostrato che la somministrazione
di turmerone è associata a una maggiore ampiezza della zona subventricolare e a
un’espansione dell’ippocampo. In entrambe queste aree avvengono fenomeni di neurogenesi,
cioè di produzione di nuove cellule nervose. Studi precedenti hanno associato al
turmerone la capacità di bloccare l’attivazione delle cellule della microglia che
porta alla neuro infiammazione associata a diversi disturbi neurologici. Tuttavia,
l’impatto di questa sostanza sulla capacità di autoriparazione del cervello era
rimasto fino ad oggi sconosciuto. A beneficiare di auspicabili risvolti in termini
di nuove cure a disposizione potrebbero essere non solo i pazienti affetti da Alzheimer,
ma anche chi ha a che fare con altri disturbi neurologici, ad esempio l’ictus.