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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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La Consulta boccia la riforma delle Province, soddisfatto Antonio Eroi

Dichiarato inammissibile l’intervento con un decreto legge: salta la riorganizzazione che avrebbe riportato alla geografia del passato con l’accorpamento a Catanzaro. Ma la situazione potrebbe essere solo rinviata: Quagliariello: «Interverremo sul titolo V della Costituzione, non possiamo permetterci le mancate riforme»

La Consulta boccia la riforma delle Province, soddisfatto Antonio Eroi

Dichiarato inammissibile l’intervento con un decreto legge: salta la riorganizzazione che avrebbe riportato alla geografia del passato con l’accorpamento a Catanzaro. Ma la situazione potrebbe essere solo rinviata: Quagliariello: «Interverremo sul titolo V della Costituzione, non possiamo permetterci le mancate riforme»

 

ROMA – La Consulta ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione. Non è materia da disciplinare con decreto legge, hanno stabilito i giudici costituzionali.

Tornano in gioco, a questo punto, anche Vibo Valentia e Crotone che erano stati accorpati a Catanzaro in una riproposizione di quella che era la geografia di un tempo della Calabria con le tre sole province.

Ad essere dichiarati illegittimi dalla Corte costituzionale sono alcuni punti dei decreti legge in materia varati nel 2011 e nel 2012. “Il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza – spiega la Consulta in un comunicato – è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio”.

«Adegueremo il metodo secondo le indicazioni importanti della Corte. La Riforma del sistema deve proseguire», ha commentato il Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Graziano Delrio. E il ministro delle Riforme costituzionali Gaetano Quagliariello ha aggiunto: «L’odierna sentenza della Corte Costituzionale sulle province rende ancora più importante intervenire attraverso le riforme costituzionali sull’intero Titolo V, in particolare per semplificare e razionalizzare l’assetto degli enti territoriali. E’ il tempo di rendersi conto che mancate riforme e scorciatoie hanno un costo anche economico che in un momento di così grave crisi il paese non può più sopportare».

EROI: IN ITALIA VIGE ANCORA UNA COSTITUZIONE

I giudici della Consulta hanno dichiarato l’illegittimità costituzionale della riforma delle Province contenuta nel decreto Salva Italia. La Consulta ha stabilito che non è materia da disciplinare con decreto legge. Grande soddisfazione per questa importante sentenza viene espressa dal Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi. “La sentenza della Consulta sulla riorganizzazione delle Province – afferma Eroi – ristabilisce finalmente che in Italia vige ancora una Costituzione che deve essere rispettata. Questi provvedimenti, presi all’epoca da un Governo tecnico, sono stati degli attentati alla democrazia, le riforme istituzionali non si fanno per decreto”. Il Presidente Eroi, rappresentante del Consiglio d’Europa, fu tra i primi a schierarsi contro il decreto legge arrivando anche a simboliche proteste con la consegna “virtuale” delle chiavi delle province calabresi. “La Corte Costituzionale ha stabilito quanto ormai dicevamo da due anni – ha continuato Eroi – ovvero che per la modifica delle Province italiane e soprattutto per il “ridisegno” istituzionale dello Stato occorre una riforma organica e una riforma di rango costituzionale. Quanto fatto sino ad oggi dal Governo, attraverso il decreto legge, è andato interamente a discapito dei cittadini, tagliando e mortificando servizi importanti e fondamentali quali la scuola, la sicurezza, i servizi stradali, la cultura e tutto quanto attiene alle peculiari competenze delle Province. Oggi esprimo tutta la mia riconoscenza nei confronti dei giudici della Corte Costituzionale che, attraverso l’imparzialità del loro lavoro, hanno ristabilito l’ordine ed il rispetto della legge, così come anche richiesto dal Consiglio d’Europa nella raccomandazione fatta nel mese di ottobre del 2012 allorquando all’unanimità era stato stigmatizzato il comportamento del Governo Italiano che voleva trasformare da elezioni dirette a elezioni di secondo livello, le consultazioni riguardanti le Province. Preciso, per dovere di cronaca – ha concluso Antonio Eroi – che la problematica non ha riguardato direttamente la Provincia di Reggio Calabria che invece ambisce a divenire al più presto, così come previsto dalla legge, Città Metropolitana, ma ha toccato tutte le altre Province italiane. Ho convocato per giorno 11 luglio un Consiglio Provinciale in cui riferirò tutti i particolari di questa importante decisione nonché, mi preme sottolinearlo, un ulteriore punto riguarderà la chiusura della ditta De Masi, fondamentale polo di sviluppo della piana di Reggio Calabria.”