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In Svezia barriere elettroniche stradali che segnalano gli ubriachi al volante

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Il “blocco stradale portatile” è stato messo a punto dalla Polizia nazionale e dall’Associazione per la sobrietà sulle strade

In Svezia barriere elettroniche stradali che segnalano gli ubriachi al volante

Il “blocco stradale portatile” è stato messo a punto dalla Polizia nazionale e dall’Associazione per la sobrietà sulle strade

 

Barriere elettroniche stradali che automaticamente segnalano se il conducente dell’auto
ha passato i limiti e ha ecceduto in birre o aperitivi: è il nuovo sistema anti
ubriachi al volante introdotto dalla polizia stradale svedese. Il ‘blocco stradale
portatile’ è stato messo a punto, secondo quanto spiega la stampa svedese, dalla
Polizia nazionale e dall’Associazione per la sobrietà sulle strade, e assomiglia
ad un casello autostradale. Quando arriva l’auto l’apparecchiatura costringe a respirare
in un congegno che analizza all’istante il fiato del guidatore. L’operazione dura
1,5 secondi e se il risultato stabilisce che il conducente ha ecceduto, il casello
non si apre. La polizia svedese sta lavorando anche ad un test per il consumo delle
droghe, ma poiché per ora il processo richiede circa sei minuti, è ritenuto non
adatto perché bloccherebbe per un periodo troppo lungo anche chi potrebbe essere
“innocente”. Il casello antialcool è già stato testato sui conducenti di camion
e verrà introdotto la settimana prossima in un quartiere di Stoccolma. Se i test
andranno bene, sarà posizionato nel resto del paese. Bengt Svennson, della polizia,
ha spiegato che il progetto è stato condotto sia per cercare di ridurre il numero
delle persone che si mettono al volante dopo aver bevuto troppo, sia per ridurre
il numero degli addetti delle forze dell’ordine ai controlli stradali. Insomma,
per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, si tratta
di un’idea innovativa che potrebbe avere un seguito anche nel resto d’Europa e quindi
in Italia. Posizionarlo in prossimità dei luoghi strategici della “perdizione” potrebbe
contribuire a quell’effetto dissuasivo necessario per ridurre drasticamente il numero
delle vittime della strada.