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In aumento i casi di chikungunya in Italia

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Malattia acuta virale raramente mortale trasmessa da zanzare solitamente del genere Aedes spp che di norma genera febbre alta, forti dolori articolari e mal di testa, ma può causare anche nausea e stanchezza

In aumento i casi di chikungunya in Italia

Malattia acuta virale raramente mortale trasmessa da zanzare solitamente del genere Aedes spp che di norma genera febbre alta, forti dolori articolari e mal di testa, ma può causare anche nausea e stanchezza

 

 

I casi di chikungunya, una malattia acuta virale raramente mortale trasmessa da zanzare
solitamente del genere Aedes spp che di norma genera febbre alta, forti dolori articolari
e mal di testa, ma può causare anche nausea e stanchezza, sono in aumento in Italia. Al
31 maggio 2014 il Reparto di Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss ha
già registrato 10 casi, mentre lo scorso anno nello stesso periodo erano solo tre.
L’incremento è legato all’espansione dell’epidemia in Paesi come l’Asia, l’America
Centrale e i Caraibi, e dunque “all’importazione” dall’estero e non al fatto che
essa si stia avvicinando all’Italia, indica Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello
dei Diritti [1]”. Comunque per non creare facili allarmismi dei 10 casi importati
segnalati, l’80% aveva storia di viaggio nei Caraibi durante il periodo di incubazione
della malattia. Questo incremento, oltre che essere legato a un miglioramento della
sorveglianza epidemiologica e delle capacità di laboratorio nelle Regioni italiane.
Nel novembre 2013 sono state per la prima volta scoperte uova di zanzara tigre al
nord delle Alpi. In ogni caso l’insetto presente sul territorio non è portatore
della malattia e visto che esso apprezza le regioni calde, un’eventuale popolazione
non sopravviverebbe comunque all’inverno. La zanzara tigre può trasmettere malattie
che fino ad ora erano sconosciute in Italia, come la febbre di chikungunya o il dengue.
Sempre per lo stesso motivo anche i casi di quest’ultimo virus sono in aumento negli
ultimi anni.

Di seguito in tabella la distribuzione dei casi importati di Chikungunya, Italia
2011-2014

Anno Chikungunya

2010: 7

2011: 2

2012: 5

2013: 3

2014: 10

In considerazione dell’inizio della stagione turistica, anche verso i territori
interessati dai focolai e alla luce dei campionati mondiali di calcio in corso in
Brasile dal 12 giugno al 13 luglio 2014, si raccomanda di:

per la popolazione generale

•mettere in atto tutte le possibili misure per evitare le punture di zanzara. Per
le misure comportamentali da adottare si vedano i “Consigli sulla prevenzione di
alcune malattie infettive” (pdf 1,5 Mb) disponibili sul sito del ministero della
Salute

•rivolgersi quanto prima al proprio medico curante in caso di sintomi e segni clinici
come esordio acuto di febbre >38,5°C e poliartralgia grave (tale da limitare le
normali attività quotidiane), in assenza di altre cause, soprattutto se nei 15 giorni
precedenti l’insorgenza dei sintomi si è soggiornato in un’area con casi autoctoni
di Chikungunya riportati di recente o in passato

per gli operatori sanitari

•porre particolare attenzione alla sorveglianza epidemiologica della Chikungunya
per identificare precocemente i casi importati di malattia e intraprendere una serie
di misure atte alla riduzione del rischio di trasmissione nel periodo di presenza
del vettore sul nostro territorio (15 giugno-30 novembre).