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Il Tribunale di Reggio Calabria: ” I contratti dei dirigenti esterni non sanitari sono “antisindacali”

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Ecco la nota di Demetrio Naccari Carlizzi, esponente regionale del Pd, sulla vicenda

Il Tribunale di Reggio Calabria: ” I contratti dei dirigenti esterni non sanitari sono “antisindacali”

Ecco la nota di Demetrio Naccari Carlizzi, esponente regionale del Pd, sulla vicenda

 

Riceviamo e pubblichiamo

 

 

La proroga dei contratti dei dirigenti esterni non sanitari dell’Asp di Reggio Calabria da parte della dg Rosanna Squillacioti è stata giudicata illegittima e “antisindacale” da un decreto del Tribunale di Reggio Calabria, dopo il ricorso del segretario generale della Fials. L’atto giudicato illegittimo è una delibera dell’Azienda sanitaria provinciale che prolungava il termine dei contratti di lavoro in scadenza fino al 31 luglio 2013. Il tribunale invece parla di violazione degli obblighi di contrattazione decentrata con i sindacati e ciò «in palese e ingiustificabile contrasto con le prerogative sindacali stabilite addirittura per legge». Dunque quello della Squillacioti è un provvedimento illegittimo che potrebbe passare ora al vaglio della Procura regionale della Corte dei conti. Già il Tavolo Massicci aveva specificato come fosse «ammissibile solo la proroga dei contratto a tempo determinato del personale sanitario», evidenziando anche come il provvedimento dell’Asp fosse carente dei requisiti necessari per procedere alla proroga dei
contratti. In virtù di quanto detto, ho presentato un’interrogazione per avere spiegazioni in merito dalla giunta regionale. Chiedo infatti se il direttore generale dell’Asp Rosanna Squillacioti abbia ottemperato allo specifico parere del Tavolo Massicci, producendo la richiesta certificazione dell’avvenuta risoluzione per nullità dei rapporti di lavoro instaurati illegittimamente». Vorrei ancora sapere se la direzione dell’ASP abbia provveduto a dare esecuzione al decreto del Tribunale del lavoro di Reggio Calabria ed abbia informato la Procura regionale della Corte dei Conti essendo state ravvisate responsabilità amministrativo-contabili.
E soprattutto, chiedo se corrisponda al vero che è in via di predisposizione la delibera per ulteriore proroga sino al 31.12.013 anche dei contratti 15-septies dei dirigenti non sanitari, compreso quello di un’avvocatessa, peraltro imputata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro di truffa e falso ai danni dell’ASP e con richiesta di rinvio a giudizio.
Mi auguro che il Commissario ad acta abbia intrapreso delle iniziative in merito e in via sostitutiva per il mancato espletamento di atti dovuti approssimandosi la scadenza del 31.7.013 al fine di evitare ulteriori ed ingiustificate spese che potrebbero compromettere il rispetto dei vincoli stabiliti dal piano di rientro del debito sanitario.
Al di là della mia interrogazione aggiungo che tutto questo accade mentre la cosiddetta legge “salvaprecari”, quelli veri, dopo l’impugnativa del governo dello scorso 24 maggio, viene bocciata anche dal Tavolo Massicci. Il direttore generale della
programmazione sanitaria, Francesco Bevere, esprime «parere negativo» sulla legge e sollecita il commissario ad acta «ad attivare la procedura di rimozione di quei  provvedimenti che siano di ostacolo alla piena attuazione del Piano di rientro».
Bevere rappresenta anche che la continua approvazione da parte del consiglio regionale di leggi in contrasto con il Piano di rientro, con il piano commissariale e con la legislazione vigente è indicativa di criticità negli organi regionali nell’esercizio delle funzioni ordinarie proprie». A questo punto invece di procedere ad atti illegittimi per personale non sanitario la Regione dovrebbe proporre un percorso praticabile per risolvere il problema dei veri precari della sanità senza i quali i Lea non posso essere garantiti.