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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Il sottosegretario Sarra condannato per bancarotta, prevista anche l’interdizione dai pubblici uffici

Il sottosegretario Sarra condannato per bancarotta, prevista anche l’interdizione dai pubblici uffici

Il giudice ha inflitto in primo grado 3 anni e 8 mesi all’esponente della giunta regionale e braccio destro di Scopelliti. Era imputato perché ritenuto socio di fatto in una farmacia a Reggio Calabria fallita nel 2006. Secondo l’accusa avrebbe occultato un milione e mezzo. E se la sentenza sarà confermata decadrà dall’incarico

Il sottosegretario Sarra condannato per bancarotta, prevista anche l’interdizione dai pubblici uffici

Il giudice ha inflitto in primo grado 3 anni e 8 mesi all’esponente della giunta regionale e braccio destro di Scopelliti. Era imputato perché ritenuto socio di fatto in una farmacia a Reggio Calabria fallita nel 2006. Secondo l’accusa avrebbe occultato un milione e mezzo. E se la sentenza sarà confermata decadrà dall’incarico

 

REGGIO CALABRIA – Il gup di Reggio Calabria Andrea Esposito ha condannato Alberto Sarra, attuale sottosegretario alla Regione Calabria, a tre anni ed otto mesi di reclusione e all’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni per bancarotta fraudolenta. Sarra era imputato perchè ritenuto socio di fatto in una farmacia a Reggio Calabria fallita nel 2006.Il giudice ha poi condannato un’altra imputata, Antonina Maria Rosa Marrari, anche lei socia della farmacia, a due anni, con la sospensione della pena.
L’accusa aveva chiesto la condanna di Sarra a sei anni ed otto mesi di reclusione e quella della Marrari a tre anni. Il processo trae origine dal fallimento, dichiarato nel 2006, della “Farmacia centrale”, farmacia storica di Reggio Calabria situata su Corso Garibaldi, di cui Sarra, secondo l’accusa, era socio di fatto.

Secondo l’accusa, Sarra, Marrari e Francesco Serrao (che nel frattempo ha patteggiato) avrebbero occultato un milione e mezzo di euro. “Le sentenze – è stato il commento uno dei legali di Sarra, l’avvocato Antonio Managò – non si possono commentare sino alla lettura delle motivazioni. Dopo che le avremo lette, ricorreremo sicuramente in appello e vedremo”. Se la decisione del giudice dovesse diventare esecutiva, il sottosegretario decadrebbe dal suo incarico.