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Il sindaco di Acquaformosa fa affiggere manifesto a lutto: “Comune morto per colpa dei Governi”

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“Si dispensa dalle visite – si legge – soprattutto di deputati e senatori. Non fiori, ma proteste e indignazione”

Il sindaco di Acquaformosa fa affiggere manifesto a lutto: “Comune morto per colpa dei Governi”

“Si dispensa dalle visite – si legge – soprattutto di deputati e senatori. Non fiori, ma proteste e indignazione”

 

 

ACQUAFORMOSA (COSENZA) – Il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, ha fatto affiggere un manifesto in paese in cui è scritto che “il Comune è morto all’età di 510 anni per assassinio premeditato. I mandanti – si aggiunge – sono i Governi Berlusconi, Monti e Letta”. Manoccio, nel manifesto, attribuisce la colpa del “decesso” alla Tares ed al Patto di stabilità. Si dispensa dalle visite – dice – soprattutto di deputati e senatori. Non fiori, ma proteste e indignazione”.

“Il nostro è un grido di dolore perché a causa delle politiche adottate dai Governi che si sono succeduti negli ultimi anni si stanno uccidendo i piccoli Comuni virtuosi”. Lo dice all’ANSA il sindaco di Acquaformosa, Giovanni Manoccio, che stamattina ha fatto affiggere in paese un manifesto a lutto dichiarando morto il Comune a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. “Martedì – aggiunge Manoccio – sarò a Roma, in Piazza Montecitorio, insieme ai sindaci di altri quattro centri della provincia di Cosenza, San Basile, Cerzeto, Civita e Frascineto, per chiedere che la politica si occupi dei piccoli Comuni e che venga modificata o bloccata la scellerata scelta di includere le nostre comunità nel Patto di stabilità”. “I comuni virtuosi come i nostri – conclude Manoccio – vanno aiutati, mentre quelli spendaccioni, che creano solo disservizi e problemi ai cittadini, vanno puniti. Quello che non fa, in sostanza, il Patto di stabilità”.