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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Il pentito Antonio Russo scagiona Michele Caccamo: “vittima del custode dell’azienda”

Il pentito Antonio Russo scagiona Michele Caccamo: “vittima del custode dell’azienda”
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“Michele Caccamo è una persona per bene, non ha nulla a che vedere con le nostre attività truffaldine. Non c’entra nulla con associazioni delinquenziali o ‘ndranghetistiche. Ripeto, lui è una persona per bene.” così in sintesi, si è pronunciato in aula, nell’udienza di martedì 7 luglio, Antonio Russo, collaboratore di giustizia sin dall’agosto 2013. Una testimonianza che scagiona di fatto Caccamo dall’accusa di essere associato a un gruppo criminale dedito alle truffe aggravato dall’art. 7 (modalità mafiosa).
Quella di martedì è in realtà la seconda testimonianza resa da Russo a favore di Michele Caccamo. Già nella precedente udienza aveva dichiarato che nel capannone dell’imprenditore avvenivano “a sua insaputa” delle operazioni di carico e scarico di merce truffata approfittando proprio delle sue frequenti assenze; sempre secondo il Russo, il tutto avveniva con la complicità del custode della struttura. Lo stesso che con le sue accuse ha coinvolto Michele Caccamo, nell’operazione denominata “Deja vu”.
Ricordiamo che Michele Caccamo sta vivendo l’incubo della custodia cautelare dal maggio del 2013, e che si è professato da subito innocente ed estraneo a quanto contestatogli. Portando a sua discolpa numerosi elementi puntualmente ignorati dagli inquirenti. La testimonianza del collaboratore Russo apre uno scenario completamente diverso rispetto a quello prefigurato nell’ordinanza di carcerazione del Caccamo, che adesso appare, tenendo ferme le dichiarazioni del collaboratore, in tutta la sua infondatezza. Adesso si aspettano le mosse degli Avvocati Patrizia Surace e Marco Gemelli, difensori del Caccamo. A tutela del loro assistito.