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Il mistero di Melania

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Sopralluogo sul posto del ritrovamento del corpo

Il mistero di Melania

Sopralluogo sul posto del ritrovamento del corpo

 

(ANSA) ASCOLI PICENO – E’ terminato dopo mezzanotte il colloquio tra il caporal maggiore dell’Esercito, Salvatore Parolisi, marito di Melania Rea, scomparsa il 18 aprile sul Colle San Marco di Ascoli Piceno e trovata uccisa a colpi di coltello due giorni dopo nei boschi del Teramano, e i carabinieri che conducono le indagini. Parolisi è stato sentito come persona informata sui fatti, e quindi senza la presenza di un legale, per fare il punto di un lungo sopralluogo condotto ieri con i magistrati delle procure di Ascoli e Teramo e con gli investigatori. L’obiettivo, secondo fonti investigative, sarebbe stato di ricostruire il contesto familiare e sociale in cui si muoveva la coppia. Per questo era presente anche un parente del militare. Lo zio paterno e il cugino sono stati gli ultimi a porgere l’estremo saluto a Carmela ‘Melania’ Rea prima che la bara in larice chiaro venisse chiusa dagli inservienti delle pompe funebri nell’ obitorio dell’ospedale di Teramo. Dolore, lacrime, ma anche tanta rabbia nei parenti che fuori dell’obitorio dell’ospedale si sono stretti l’un l’altro e sostengono la cognata della vittima, la sorella di Salvatore Parolisi, la quale, piangendo, grida spesso il nome di Melania. Tra i presenti anche alcuni abitanti del condominio dove vive la coppia Parolisi, a Folignano (Ascoli Piceno). Secondo il programma concordato dai famigliari, la salma di Carmela partirà dall’obitorio di Teramo nella tarda mattinata di lunedì per raggiungere Somma Vesuviana (Napoli), il paese natale della giovane mamma. Qui, alle 11 di martedì, si terranno le esequie.

SOPRALLUOGO SUL LUOGO DEL RITROVAMENTO – Si è tenuto anche un sopralluogo effettuato di inquirenti e investigatori sul luogo di ritrovamento del corpo di Melania. Erano presenti alcuni familiari della donna – tra cui il marito Salvatore Parolisi, sottufficiale dell’ esercito – che hanno deposto un mazzo di fiori nel punto esatto in cui si trovava il cadavere di Melania. I carabinieri hanno perlustrato i boschi circostanti. Intanto si è appreso che il corpo della donna resta a disposizione dell’Autorità giudiziaria ancora per qualche giorno.

FRATELLO DEL MARITO, E’ DEVASTATO DAL DOLORE – Sono “ore dolorose” per Salvatore Parolisi, sottufficiale dell’esercito in servizio ad Ascoli Piceno, dopo la scomparsa della moglie Melania Rea, 29 anni, allontanatasi da lui e dalla figlioletta di un anno e mezzo il 18 aprile sul pianoro del Colle San Marco e trovata uccisa a colpi di coltello due giorni dopo nei boschi del Teramano. A parlare è il fratello maggiore Rocco, che oggi lo ha accompagnato in un sopralluogo con gli inquirenti e gli investigatori sul posto. “Lui è devastato, distrutto dal dolore – racconta Rocco, poliziotto -. Continua a pensare che avrebbe potuto accompagnarla”, quando lei si è allontanata per andare in bagno. A sostenere Salvatore in queste ore, oltre al fratello maggiore, ci sono sorelle e cugini, oltre al fratello di Melania, Michele Rea, giunti da Somma Vesuviana, il luogo di origine di tutta la famiglia. Si trova a Somma Vesuviana ora anche la figlioletta di 18 mesi di Salvatore e Melania, partita con i nonni materni. Secondo Rocco, i funerali della giovane donna potrebbero tenersi nei primi giorni della prossima settimana, forse martedì. Salvatore Parolisi ha mimato per inquirenti e investigatori, sul pianoro di Colle San Marco, la scena dell’allontanamento della donna prima che scomparisse nel nulla. L’uomo ha mostrato ai sostituti procuratori di Ascoli Piceno Umberto Monti e Greta Aloisi di Teramo come spingeva l’altalena su cui sedeva la figlioletta, poi ha indicato con un gesto del braccio la direzione in cui si è allontanata la moglie. Sul posto, oltre ai carabinieri (c’é il comandante provinciale di Ascoli Alessandro Patrizio) ci sono anche gli uomini del Corpo forestale dello Stato. In questo momento il luogo è pieno di persone.

COLONNELLO:  TUTTE LE IPOTESI SONO APERTE – “Tutte le piste sono aperte, tutte le ipotesi in questo momento sono ammesse”. Lo ha detto il comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno, Alessandro Patrizio, parlando con i giornalisti al termine del sopralluogo sul pianoro di Colle San Marco, dove si sono perse le tracce il 18 aprile scorso di Carmela-Melania Rea, trovata cadavere due giorni fa nei boschi del Teramano. Al momento quindi non ci sono ipotesi privilegiate, ma il militare tende ad escludere un coinvolgimento della persona rimasta anonima, che con una chiamata al 113 di Teramo aveva segnalato la presenza del corpo martoriato di coltellate della donna. “Ha detto di essere un cercatore di funghi – ha raccontato il colonnello Patrizio -. Parlava con accento abruzzese e la voce sembrava di una persona anziana”. La telefonata è stata fatta da un telefono pubblico in piazza San Francesco nel centro di Teramo, dove c’é una telecamera di sicurezza al momento non funzionante. Secondo il comandante dei carabinieri di Ascoli, il ritrovamento sarebbe del tutto casuale e del resto il luogo stesso dove il corpo supino di Carmela, chiamata da tutti Melania in famiglia, è stato rinvenuto, è piuttosto visibile da chiunque passi in quella zona. I carabinieri stanno lavorando anche su una seconda carta Sim appartenente a Melania, oltre a quella del telefonino abbandonato vicino al cadavere e repertato. Ma in realtà “si stanno verificando tutte le utenze telefoniche di tutti”. Nel sopralluogo al pianoro di Colle San Marco si è cercato di ricostruire il percorso che ha portato Melania lontano dal marito, per andare in bagno aveva detto. Un percorso che sembrerebbe perdersi nei boschi circostanti. Al momento però, sempre secondo il colonnello Patrizio, non ci sono segnalazioni di “presenze estranee nella zona”. FORSE ALCUNE COLTELLATE INFERTE POST MORTEM – Intanto sono emersi particolari inquietanti dall’autopsia effettuata ieri sul corpo di Carmela ‘Melania’ Rea, la giovane mamma scomparsa misteriosamente da Colle San Marco lunedì scorso, durante una scampagnata con il marito e la figlioletta di 18 mesi, e trovata uccisa due giorni fa nel Teramano. Alcune fra le circa 35 coltellate con cui è stato trafitto il suo corpo sarebbero state inferte post mortem. Un particolare che rende ancor più raccapricciante il delitto e fa pensare che l’omicida fosse spinto da una furia cieca. D’altra parte, come aveva già fatto notare il medico legale Adriano Tagliabracci, i colpi – che hanno raggiunto soprattutto il tronco e il collo – fanno propendere per un delitto d’impeto, non premeditato. Dalla cerchia familiare della donna gli investigatori stanno cercando di assumere più informazioni possibili, in primo luogo dal marito, Salvatore Parolisi, che è stato l’ultimo a vedere la donna viva. Carmela si era allontanata dal parco giochi dove la famigliola si era fermata perché aveva necessità di andare in bagno; aveva scartato quelli pubblici, perché li aveva trovati sporchi, e si era diretta quindi verso un chiosco bar. E’ lungo questo tragitto che è stata come inghiottita nel nulla.

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