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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 14 MAGGIO 2024

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Il mio incontro con Papa Francesco…

Il mio incontro con Papa Francesco…

Lory Viola riporta, sotto forma di lettera, le emozioni vissute dal piccolo Carmelo, detto Tato, bimbo portatore di handicap di Molochio, in Vaticano, durante il suo primo incontro con il Papa

Il mio incontro con Papa Francesco…

Lory Viola riporta, sotto forma di lettera, le emozioni vissute dal piccolo Carmelo, detto Tato, bimbo portatore di handicap di Molochio, in Vaticano, durante il suo primo incontro con il Papa

 

Ciao, mi chiamo Carmelo Malivindi, gli amici preferiscono chiamarmi Tato……..
La mia mamma è di Taurianova, il mio papà è originario di Molochio in provincia di Reggio Calabria, io, invece, mi sento cittadino dell’universo.
Sono nato, alcuni credono, erroneamente, sfortunato, perchè sono un portatore di handicap, un diversamente abile la cui mia condizione non è scientificamente conosciuta, ed invece sono pieno di vita, ancor di più quando avverto l’amore di chi mi sta vicino, ancor di più quando avverto il calore umano, i battiti del cuore per le emozioni che la vita mi trasmette, quando osservo silenzioso i colori della natura…..o annuso l’odore della pioggia sull’asfalto bagnato sulla via dell’ asciugarsi.
Io sogno come i bambini ed in questi onirici momenti immaginano di tutto, anche quello che il mio handicap non mi consente di realizzare, posso pormi dinanzi al mondo…….così come sono, vero, semplice, giocoso, genuino, sentimentale, coccolone, allegro e curioso.
Giro per casa, col monopattino, osservando i miei fratellini, aspettando con ansia le visite dei nonni, delle zie, degli amici, del mio parroco per raccogliere carezze e baci……….e conservarli….per i rari momenti tristi…..
Giorni fa, i miei familiari, mi hanno comunicato che saremmo dovuti andare a Roma ad ammirare Papa Francesco e attraversare l’oceano umano che, come noi, lo attendeva;.
Ha organizzato tutto il mio parroco, la mia mamma era ” strafelice “, il mio papa’ era orgoglioso……..ma faceva finta che fosse una cosa normale, ma quel viaggio organizzato di abituale aveva ben poco, pur non avendo grandi aspettative se non quella di poter incontrare personalmente Papa Francesco, il Papa di tutti anche di quelli che non hanno fede, anche di quelli che agiscono secondo coscienza…….come piace a Francesco, volevo dire Papa Francesco.
Appena giunti a destinazione……ho avvertito il calore cristiano dei presenti, tante voci, tante parole, tanti gesti, tanti volti, tanti rumori, tante braccia alzate……..che ambivano a quel tocco ” divino”, ero un po confuso, non avevo mai visto tanto amore tutto insieme, raccolto in un immensa storico corteo pronto ad esplodere di gioia nell’attesa che Papa Francesco dirigesse lo sguardo su ogni singola persona, su ogni richiesta silenziosa di miracolo, su ogni preghiera per gli ammalati………..
Intorno a me, oltre ai miei cari, al mio amato parroco, vi erano estranei…….però stranamente non li percepivo tali, sembravamo una grande famiglia, un infinita distesa di fiori di ogni colore, alcuni sbocciati appena, altri in attesa del tepore dei raggi del sole, altri ancora speranzosi di non appassire…….senza prima essere stati contemplati dallo sguardo celeste…..
Fu in quel trambusto di saluti, di implorazione in nome di Francesco, tra le spinte corporee “dell’umano sognare ” che……qualcuno mi prese in braccio, mi sollevo’……ed in quel portarmi verso l’alto mi è sembrato di cogliere l’emozione del volo, il passaggio ad un avventura……che forse era già stata scritta per me, soltanto che non lo sapevo, nessuno lo sapeva, nessuno immaginava, neanche nelle mie nascoste fantasie avevo sperato tanto, neanche la mia mamma pensava che un omaggio cosi’ incommensurabile ci sarebbe stato concesso …….e a maggior ragione per i tanti sacrifici fatti, le privazioni, i momenti difficili, le situazioni imprevedibili…..dovuti al mio handicap……ed all’amore di una madre…….che aspira sempre al sollievo più grande da destinare per i propri figli.
Fu in quel trambusto che mi ritrovai dinanzi ad un etereo bagliore, era un abito lungo, sembrava non finire mai…….e all’apice di quel candore……giunse a me l’ abbraccio….un calore divino espresso da un volto terreno, uno sguardo buono, rassicurante che mi ha comunico’ mille affettuosi dettagli in un attimo solo, pur non proferendo parola …..,mi enuncio’ tutto quello che avevo bisogno di apprendere, sulla mia fronte……il segno della croce …..inciso da quelle mani candide e confortevoli……, era Francesco, in quel momento mi baciava Francesco, era il Papa Francesco, era l’apostolo di Dio sulla terra, era il pianto felice di mia madre e dei miei cari attorno, era l’incredulità dei miei fratellini, era la fierezza del mio parroco per questa immagine eterna, incancellabile dai cuori e dalle menti….
Ero io, Carmelo, detto Tato, era il mio momento, l’ora in cui mi è stato confermato che essere in vita rappresenta un viatico necessario per giungere molto più lontano, verso traguardi fatti di tramonti che non vanno mai a dormire, ed a me………….in un momento di vita terrena è stato concesso questo assaggio di vita……..perpetua!
GRAZIE a tutti, vi voglio bene.

di Lory Viola