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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Il giallo del pescherecchio, ricerche ancora senza esito

Il giallo del pescherecchio, ricerche ancora senza esito

La moglie, avevo sempre detto a mio marito che sospettavo di quei marinai

Il giallo del pescherecchio, ricerche ancora senza esito

La moglie, avevo sempre detto a mio marito che sospettavo di quei marinai

 

 

(ANSA) Sono ancora senza esito le ricerche del “Fatima II”, il motopesca della marineria di Portopalo di Capo Passero del quale non si hanno notizie ormai da sabato scorso. Sull’unità dovrebbero trovarsi tre marittimi nordafricani che si sarebbero ammutinati – secondo la ricostruzione sin qui più accreditata – e il comandante dell’unità, il siracusano Gianluca Bianca, sulla sorte del quale non si hanno notizie. Le attività di ricerca, spiegano fonti della Guardia costiera di Siracusa, sono state concentrate nello specchio di mare compreso tra le coste greche e quelle egiziane. In particolare, anche sulla scorta di alcune indicazioni che sono state fornite agli investigatori da alcuni familiari e conoscenti del comandante sono stati individuati una serie di possibili punti di approdo non convenzionali.

Si tratterebbe di calette o insenature, conosciute a chi va per mare in quella zona. L’ipotesi alla quale si lavora è che il gruppo degli ammutinati, considerato che del “Fatima II” non si coglie ormai da giorni alcun segnale, possa aver fatto rotta verso una di queste zone da loro considerate “sicure” perché poco battute. Oltretutto c’é anche da fare i conti con l’esaurimento delle scorte di carburante, altro elemento che limita ulteriormente la possibilità di spostamenti. Intanto oggi è previsto il rientro in Italia, con un volo prima su Roma Fiumicino e quindi su Catania, degli altri tre marittimi imbarcati – Corrado Navarra, Vincenzo Galitto e Luigi Romano – che sono stati soccorsi sabato scorso a bordo di due zattere di salvataggio nelle acque greche e quindi condotti a Creta.

E’ assai probabile che verranno ascoltati oggi stesso dal magistrato della Procura di Siracusa che sta coordinando l’inchiesta sulla vicenda. Dai loro primi racconti, secondo le notizie che in modo frammentario sono rimbalzate in Italia, è emersa l’ipotesi dell’ammutinamento del quale sarebbero comunque ancora oscure le ragioni. Uno dei tre marittimi ha aggiunto che nelle fasi concitate dell’ammutinamento sarebbero state usate delle armi. La preoccupazione è che il comandante possa essere stato ucciso, ma anche su questo aspetto le indagini stanno proseguendo per chiarire tutti gli aspetti della vicenda.