Il fallimento della società Proserpina che si occupava dei rifiuti a Vibo provocato dall’azione dei soci privati
Ott 15, 2013 - redazione
La Guardia di finanza ha svelato i retroscena relativi alla gestione della raccolta dei rifiuti in città, ricostruendo le azioni dei soci privati della società mista. Tra le contestazioni mosse quella di bancarotta fraudolenta con la parte pubblica che risulta parte lesa nel procedimento. Sequestrati beni
Il fallimento della società Proserpina che si occupava dei rifiuti a Vibo provocato dall’azione dei soci privati
La Guardia di finanza ha svelato i retroscena relativi alla gestione della raccolta dei rifiuti in città, ricostruendo le azioni dei soci privati della società mista. Tra le contestazioni mosse quella di bancarotta fraudolenta con la parte pubblica che risulta parte lesa nel procedimento. Sequestrati beni
VIBO VALENTIA – I finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno condotto un’operazione per il sequestro di beni a imprese che operano nel settore della raccolta dei rifiuti nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica su reati in materia di bancarotta fraudolenta per il fallimento della società mista pubblico-privata Proserpina, cui era affidata la raccolta dei rifiuti solidi urbani a Vibo Valentia. Il sequestro ha riguardato società riconducibili ai soci privati della Proserpina, mentre la parte pubblica risulta parte offesa.
Secondo l’accusa, i soci privati, che erano maggioranza in seno alla Proserpina, avrebbero sub-appaltato la raccolta a società private a loro riconducibili. Quindi non avrebbero pagato per il servizio svolto e le società si sono poi fatte assegnare i mezzi strumentali, quali autocompattatori, per un valore di circa 2,5 milioni che l’Ufficio per il commissario per l’emergenza ambientale della Calabria aveva assegnato alla Proserpina. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa del procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo in programma alle 11.