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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Il dovere del ricordo

Il dovere del ricordo

L’Accademia dei Bronzi propone al sindaco di Settingiano di intitolare una strada al soldato Giovanni Vergata, eroicamente caduto in Libia

Il dovere del ricordo

L’Accademia dei Bronzi propone al sindaco di Settingiano di intitolare una strada al soldato Giovanni Vergata, eroicamente caduto in Libia

 

 

“Ricordare i caduti delle varie guerre non è solo un atto di fraterna vicinanza nei confronti dei famigliari che hanno perso i loro cari, ma è principalmente un dovere civico dal quale nessuno di noi dovrebbe sottrarsi. Ecco perché abbiamo ritenuto giusto, come associazione di volontariato culturale, proporre al sindaco di Settingiano di intitolare una strada, o comunque un edificio pubblico, al sondato Giovanni Vergata, eroicamente caduto nel 1941 in Libia, nella battaglia di Bardia”.
È quanto ha dichiarato Vincenzo Ursini, presidente del noto sodalizio culturale catanzarese che opera sul territorio da circa 30 anni e che alla quotidiana azione di promozione letteraria delle nuove avanguardie della poesia e dell’arte, affianca una significativa opera di volontariato.
“In un momento in cui gli alti ideali della Patria, quelli che il Presidente Giorgio Napolitano ci ricorda spesso con grande partecipazione emotiva – scrive Ursini al primo cittadino di Settingiano – sono quasi passati in secondo piano, ci sembra opportuno proporre alle nuove generazioni alcuni avvenimenti storici di particolare rilievo che hanno caratterizzato la vita politico-sociale della nostra nazione e del territorio catanzarese in particolare nel corso degli ultimi decenni. Il tributo offerto da tanti nostri soldati nelle varie guerre è stato enorme: spesso si è trattato giovani mandati allo sbaraglio, per difendere posizioni colonialistiche che nulla avevano a che fare con la nostra storia e la nostra cultura”.
“Tra questi, – continua Ursini – ricordiamo Giovanni Vergata nato a Settingiano l’1 aprile 1920 e deceduto eroicamente in Libia nel 1941, nella battaglia di Bardia, i cui resti riposano ora nel cimitero di Settingiano”.
I soldati italiani a Bardia soffrirono fame e sete, freddo e caldo. Avevano in dotazione 2 litri di acqua al giorno che dovevano bastare per bere e per lavarsi. Giovanni morì il 3 gennaio 1941 per le ferite riportate nel corso dei bombardamenti effettuati contro i soldati italiani dal XIII Corpo britannico d’armata ” Weestern Desert Force”.
Della X Armata italiana, composta di 135.000 uomini, solo 8.300 riuscirono a ripiegare in Tripolitania.
Intanto a Settingiano e sui giornali nazionali si parlava di eroismo e di resistenza. La verità si apprese solo quando la battaglia di Bardia si concluse. Nessuno ebbe il coraggio di parlare di ”carneficina”.
Da notizie giunte al fratello Martino da alcuni soldati sopravvissuti, si è appreso che Giovanni, per permettere lo spostamento in una zona più sicura di altri suoi commilitoni, durante i combattimenti uscì dalla trincea munito di mitragliatrice e tentò disperatamente di contrastare gli aerei inglesi che li bombardavano, ma le schegge delle bombe lo colpirono mortalmente.
I suoi resti, dopo anni di attesa, furono consegnati ai familiari, con una cerimonia solenne, il 12 ottobre 1972. Ora riposa in un piccolo loculo accanto al padre e alla amata madre che per lunghi anni ha fatto di tutto per riaverlo con sé.