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TAURIANOVA (RC), SABATO 27 APRILE 2024

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Il Consiglio regionale approva il Bilancio 2014. Passa anche la legge per superare il precariato

Il Consiglio regionale approva il Bilancio 2014. Passa anche la legge per superare il precariato

Il Consiglio ha approvato a maggioranza il bilancio 2014, una manovra da 62 milioni di euro, e ha fatto passare la legge che dovrebbe favorire il superamento del precariato in Calabria

Il Consiglio regionale approva il Bilancio 2014. Passa anche la legge per superare il precariato

Il Consiglio ha approvato a maggioranza il bilancio 2014, una manovra da 62 milioni di euro, e ha fatto passare la legge che dovrebbe favorire il superamento del precariato in Calabria

 

REGGIO CALABRIA – E’ stata una seduta lunga e ricca di interventi quella che ha portato all’approvazione del Bilancio della Regione Calabria 2014 e del collegato al Bilancio ossia la manovra finanziaria regionale nel suo complesso. Il Consiglio regionale ha detto sì contando solo sui voti della maggioranza.

Per quanto riguarda il Collegato alla manovra di finanza regionale per l’anno 2014. Il voto è arrivato al termine di una lunga discussione dedicata all’esame di decine di emendamenti. La minoranza per bocca del consigliere Pd Mario Maiolo, ha evidenziato «il lavoro dell’opposizione portato avanti per cercare un punto di contatto, dare qualche risposta ai cittadini calabresi», ma ha anche critica il bilancio «che non risponde ai bisogni. C’è grande confusione. E’ assente qualsiasi conferma del principio di programmazione. Non c’è una prospettiva di affrontare emergenze che diano il senso dell’avanzamento. Si inseguono le emergenze, e la gara, come nel caso della legge sui precari, ad acquisire primogeniture. Non inseguiamo nulla». Al termine della lunga discussione il documento è stato approvato a maggioranza.

A seguire si è discusso del Bilancio vero e proprio per il quale è intervenuto, in qualità di relatore, il vice presidente del consesso regionale Alessandro Nicolò. Per il politico si è trattato di una manovra «ispirata al rigore, alla sobrietà ed alla drastica riduzione delle spese della politica». Nello specifico il documento contabile prevede una sforbiciata ai costi della politica con «nuovi tagli che riguardano la riduzione degli emolumenti ai consiglieri regionali, le spese di funzionamento per i gruppi consiliari e per il relativo personale e la decurtazione del 3%, rispetto al 2011, delle indennità per le strutture ausiliarie della Giunta regionale».
La manovra è di complessivi 62 milioni di euro, con una riduzione rispetto al bilancio di previsione 2013, di 500 mila euro (meno 0,80%) e rispetto al 2010 «si riscontra – ha evidenziato relatore – una riduzione di spesa di circa 17 milioni di euro (-22%). Le cospicue risorse recuperate ed i risparmi sono stati reinvestiti nei settori strategici per la crescita di una Regione in attesa di risposte ai bisogni sociali ed economici, acuiti da una crisi globale che non lascia tregua».

Nel proseguo dei lavori sono stati licenziati la proposta di legge recante “Il Bilancio di previsione della Regione Calabria per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale 2014-2016” ed all’unanimità la proposta di legge regionale di recepimento degli “Indirizzi volti a favorire il superamento del precariato”.
Sul punto è intervenuto il presidente Giuseppe Scopelliti che riconosciuto il ruolo «dell’assessore al lavoro Nazareno Salerno» ha rimarcato come in questo modo «si chiude il cerchio del mondo del precariato in Calabria». Sulla legge il consigliere Pd Mario Maiolo ha annunciato voto favorevole rimarcando che il risultato ottenuto «riguarda un governo non omogeneo alla maggioranza di questa regione. Ed è successivo ad un governo di centrodestra che non ha mai approvato un provvedimento nei confronti della Calabria».
In chiusura di seduta sono stati quindi approvati, un ordine del giorno del Presidente inserisce e pone ai voti l’ordine del giorno proposto dal consigliere Francesco Sulla di modifica all’art. 20 delle legge regionale n. 13 del 2005, uno del consigliere Mario Magno di “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale 3 febbraio 2012, n. 3 (Misure in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza della pubblica amministrazione regionale ed attuazione nell’ordinamento regionale delle disposizioni di principio contenute nel decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150) ed un ordine del giorno del consigliere Gianluca Gallo di proroga dei termini per l’approvazione dei PRU (Piani di recupero urbano) da parte dei Comuni.

Ecco la relazione del Vice presidente del Consiglio Alessandro Nicolò al Bilancio di previsione dell’Assemblea regionale per l’anno 2014:
“E’ ispirata al rigore, alla sobrietà ed alla drastica riduzione delle spese della politica, la Manovra di Bilancio del Consiglio regionale per il 2014.
Una linea, quella del risparmio, che responsabilmente abbiamo scelto fin dal nostro insediamento, consapevoli delle debolezze del tessuto economico-sociale del nostro territorio e delle difficoltà che quotidianamente vivono i calabresi.
Il nostro orientamento, concretizzato da scelte forte e coraggiose in direzione del risparmio, ha dunque anticipato le ultime decisioni assunte dallo Stato centrale, nel quadro di una riduzione generale delle spese della politica, meglio nota come ‘Spending Review’.
Esigenza che noi abbiamo avvertito fin dall’inizio di questa legislatura e prima dell’imposizione di prescrizioni da parte dello Stato centrale. Tra i provvedimenti già adottati e pienamente operativi: il dimezzamento delle consulenze esterne e la riduzione del numero di collaboratori; l’abolizione del trattamento di fine mandato per i consiglieri regionali e delle missioni anche per le loro strutture politiche, salvo autorizzazione per particolari motivi; l’abolizione della figura del consigliere supplente e la riduzione delle Commissioni consiliari da 10 a 6.
Alle misure già adottate si allineano nuovi decisi tagli ai costi della politica: ridotti gli emolumenti ai consiglieri regionali; le spese di funzionamento per i gruppi consiliari e per il relativo personale e la decurtazione del 3%, rispetto al 2011, delle indennità per le strutture ausiliare della Giunta regionale. Dunque, anche la Calabria, pur versando in condizioni certamente più difficili rispetto al resto del Paese, ha dovuto adeguare i propri bilanci, a partire dai costi di finanziamento del Consiglio regionale, razionalizzando la spesa pubblica e riducendo i costi degli apparati politico-regionali sempre nel rispetto del decoro che deve mantenere quella che è la massima Assemblea elettiva della Regione.
Abbiamo scelto di operare attraverso un’analisi approfondita di ogni singola voce di Bilancio con l’obiettivo di garantire il funzionamento dell’Ente e delle sue articolazioni nel rispetto di tutte le obbligazioni già assunte e non ulteriormente comprimibili.
Per l’esercizio finanziario 2014, il Consiglio regionale ha approntato un bilancio di previsione di euro 62.000.000,00 conseguendo una riduzione, rispetto al bilancio di previsione 2013, di euro 500.000,00 (pari all’0,80%).
Confrontando i dati con il bilancio assestato dell’esercizio finanziario 2010 si riscontra una riduzione di spesa di euro 17.000.000,00 (circa il 22 %).
Le cospicue risorse recuperate ed i risparmi sono stati reinvestiti nei settori strategici per la crescita di una regione in attesa di risposte ai bisogni sociali ed economici, acuiti da una crisi globale che non lascia tregua.
Contrasto alla povertà, inclusione sociale, servizi educativi per la prima infanzia, formazione, politiche attive del lavoro e sostegno all’autoimprenditorialità sono stati i principali settori di intervento. Le misure assunte nel settore dell’occupazione muovono dalla presa d’atto di una crisi che attanaglia il mondo produttivo e di percentuali di disoccupazione non più tollerabili.
Parlando con il rigore e l’evidenza dei numeri: rispetto alle previsioni per l’anno 2013, lo stanziamento per il trattamento indennitario dei consiglieri regionali e dei componenti la Giunta regionale registra una diminuzione dell’1,35%; le spese di funzionamento dei gruppi consiliari, hanno subito una decurtazione del 2,17%; anche la voce ‘compensi, onorari e rimborsi consulenze a favore del Consiglio, indagini conoscitive, convegni, studi e ricerche’ registra un decremento del 5,27% rispetto al Bilancio assestato 2013; infine, per quanto attiene le spese istituzionali del Consiglio – dall’inizio della IX legislatura ad oggi – si certifica un risparmio pari al 55,42%.
Dati contabili che confortano i calabresi della bontà del nostro agire ispirato alla trasparenza e alla razionalizzazione della spesa. Proseguendo lungo questo tracciato vedremo premiati i nostri sforzi. Ed in futuro, pur nelle ristrettezze della manovra di Bilancio, potremo elaborare investimenti e progetti di sviluppo a valere sulla programmazione comunitaria che ci consentiranno di compiere quella svolta da tutti auspicata sul piano economico e sociale”.