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Il cinismo di Simona Napoli

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Rientra a Melicucco come se niente fosse successo, dimenticandosi del povero Fabrizio Pioli, come il “figliol prodigo torna alla casa del padre dopo aver peccato”

di LL

Il cinismo di Simona Napoli

Rientra a Melicucco come se niente fosse successo, dimenticandosi del povero Fabrizio Pioli, come il “figliol prodigo torna alla casa del padre dopo aver peccato”

 

di LL

 

 

Simona Napoli ha chiesto al Ministero competente di poter uscire dal programma di protezione ed è ritornata insieme al marito nella sua casa di Melicucco, dopo una lunga pausa di riflessione che l’ha portata a dimenticare quel tragico 23 febbraio in cui scomparve Fabrizio Pioli, elettrauto di Gioia Tauro. Giorno che la stessa Simona ha ricordato per qualche mese anche ai magistrati e a chi l’ha intervistata.

Diventa chiara la strategia difensiva della famiglia Napoli. Ripartire dalla lettera inviata alla stampa dal marito di Simona: “Io e mia moglie siamo una coppia felice, non abbiamo mai avuto problemi”.

Certo, eliminato Fabrizio è stato eliminato il problema! Ma vogliamo ricordare al marito di Simona che un bicchiere rotto rimane sempre un bicchiere rotto anche se i pezzi sono stati incollati! E dalle nostre parti si dice che un uomo tradito rimane un uomo tradito!

Si evince dalla lettera del marito di Simona Napoli e dalla risposta data dalla difesa alla trasmissione di Salvo Sottile “Quarto grado”, una comune linea di difesa e cioè addossare tutte le responsabilità, per aver rovinato la vita coniugale della coppia Napoli/Curinga, a Fabrizio Pioli.

Ma la difesa si contraddice perché se ci fu la relazione tra Simona e Fabrizio, c’è stata anche la reazione dei familiari di Simona. Cosa accadde realmente tra i due giovani? Gli inquirenti, la magistratura e la stampa davvero sono incorsi in un clamoroso errore giudiziario o le dichiarazioni di Simona, nell’accusare i suoi congiunti, sono vere?

Orbene, i due ragazzi si conoscono su Facebook verso la fine del 2011. Lui si presenta con il suo account “Fabrizio Pioli”, lei utilizza un account diverso, insomma, non si presenta con il suo vero nome e cognome ma solo con il nome, utilizzando, invece, un cognome “diverso”. Nel chattare con Fabrizio si presenta come laureata, naturalmente nubile e, soprattutto, non dice di abitare a Melicucco.

Dopo una fase di approccio iniziale sul social network i due ragazzi si incontrano, come accade per milioni di persone che si conoscono su Facebook.

La ragazza si presenta anche a casa del padre di Fabrizio e per entrare nel cuore del papà del malcapitato, sostiene che anche lei ha perso la mamma dimostrandosi solidale con Antonio Pioli per la morte della moglie Nadia.

Dunque, una ragazza che faceva di tutto per entrare nelle grazie della famiglia Pioli, forse con l’obiettivo di allontanarsi dalla propria famiglia, che era diventata un incubo, una prigione.

L’indagine dei carabinieri della compagnia di Gioia Tauro, ha evidenziato il clima di terrore che il padre Antonio Napoli aveva imposto alla propria famiglia tanto che diverse volte la giovane Simona sarebbe ricorsa alle cure dei sanitari del pronto soccorso di Polistena.

Un matrimonio, quello di Simona, imposto dal padre che avrebbe fatto anche da paciere in occasioni delle liti tra i coniugi.

Un matrimonio, come emerge dal racconto della ragazza e dall’inchiesta della procura di Palmi, assolutamente in crisi.

La sua storia d’amore con Fabrizio, d’altronde, era reale, voluta e sincera, tanto da mandare in carcere gran parte della sua famiglia.

Un solo appunto! Anziché andare a Gioiosa Jonica, quel tragico giorno, avrebbe potuto chiamare dal suo cellulare il 112, senza far passare quei 30/40 fatali minuti per Fabrizio.

La madre di Simona, secondo la Procura della Repubblica di Palmi, avrebbe concorso nell’omicidio di Fabrizio, in quanto dalle indagini era lei alla guida della Panda che ha rincorso il ragazzo sulla strada provinciale.

Ora, cara Simona, il ruolo di tua mamma, che tu intendi difendere, è di partecipazione reale alla distruzione del tuo amore per Fabrizio, alla tua libertà, altro che innocenza!

Tra l’essere libera e felice hai scelto ancora una volta la schiavitù, l’oppressione e l’infelicità! Sono scelte tue, ma ricordati la vita è una, vivila come vuoi, ma è sempre una!