Minaccia di cancro per i bambini non ancora nati
Il caffè in gravidanza può essere un rischio per il feto
Minaccia di cancro per i bambini non ancora nati
La carenza d’informazione specifica e la pressoché generale assenza di campagne
d’informazione sono alla base di una questione sottovalutata da moltissime donne
e che oggi Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]” porta
alla pubblica attenzione affinché gli organi deputati ed in particolare dal Ministero
della Salute sino alle Aziende ospedaliere siano sensibilizzate: *un nuovo studio
ha rivelato che bere caffè durante la gravidanza è “significativamente associato”
con la leucemia infantile*. Un’esposizione eccessiva al caffè fin nel pancione della
mamma comporterebbe dunque, secondo i risultati di sette studi diversi provenienti
da tutto il mondo, problemi aumentando il rischio di sviluppare nel feto forme tumorali
fino al 72 per cento per chi beve “alti livelli” di caffè rispetto a chi ne beve
poco o nessuno. Ora il governo inglese sta intervenendo sotto il profilo informativo
a segnalare un fenomeno fino a oggi sottovalutato mettendo in guardia le donne incinte
circa i pericoli di bere il caffè. Denis Henshaw, professore emerito degli effetti
delle radiazioni sull’uomo presso l’Università di Bristol, ha dichiarato ieri: “Questi
sono risultati di un’associazione tra bere caffè in gravidanza a livelli relativamente
bassi e un aumento misurato della leucemia nella tua prole.” Lo studio è stato
pubblicato sul giornale americano di ostetricia e ginecologia. Il Prof Henshaw ha
stigmatizzato lo sviluppo della popolarità crescente del caffè e l’espansione globale
dei coffee shop. E’ sempre più chiara l’importanza di una vita fetale “igienica”,
non esposta ad agenti tossici che possano influire sullo sviluppo della nuova vita
che nascerà. Questo comporta l’adozione di una condotta adeguatamente igienica
da parte della madre come misura precauzionale perché bere caffè è diventato tanto
di moda che sarebbe una buona idea evidenziare questi risultati. Ha aggiunto: “l’incidenza
di leucemia infantile è aumentata costantemente negli ultimi decenni. Se sta aumentando
da decine di anni significa che non è genetica. La nostra genetica non cambia su
tale tipo di scala del tempo, ci vogliono decine di migliaia di anni per cambiare
il nostro profilo genetico. “Così se le cose stanno cambiando nel corso di una
breve scala del tempo, dobbiamo sospettare qualche fattore ambientale e se ci può
essere più di uno”.”Ci sono un sacco di cose là fuori che non ci piacciono; alimentazione
per la linea, campi magnetici, inquinamento, ogni sorta di cose. Bere caffè è diventato
popolare, con i ben noti negozi di caffè in espansione, quindi bere caffè è diventato
molto di moda nel Regno Unito”.Per questi motivi, lo “Sportello dei Diritti [2]”,
si rivolge a tutti gli enti competenti – Asl in testa – e alle associazioni delle
donne per rilanciare campagne d’informazione volte a sensibilizzare le neo-mamme
e le donne tutte, sui rischi del consumo eccessivo di caffè, proponendo l’obbligo
d’indicazione sulle etichette delle confezioni di appositi messaggi di dissuasione
per le donne in stato di gravidanza sulla falsariga dei messaggi già inseriti sui
pacchetti di sigarette.