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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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I “Tentacoli” della cosca Piromalli di Gioia Tauro sulla movida milanese e gli affari, “In sei mesi abbiamo fatturato 246mila euro” Sono quattordici le persone finite in manette, facendo luce su presunte infiltrazioni mafiose nell'economia milanese. I NOMI

I “Tentacoli” della cosca Piromalli di Gioia Tauro sulla movida milanese e gli affari, “In sei mesi abbiamo fatturato 246mila euro” Sono quattordici le persone finite in manette, facendo luce su presunte infiltrazioni mafiose nell'economia milanese. I NOMI

Di GiLar

La potente cosca dei Piromalli che da Gioia Tauro ha allungato i suoi tentacoli come una piovra nei locali della movida di Milano, attraverso fedelissimi e prestanome. Un’operazione quella del Gico della Guardia di Finanza che rivela un “cancro” ancora molto difficile da debellare che si chiama ‘ndrangheta.
Gli atti dell’indagine contenuti in 647 pagine di ordinanza firmata dal Gip Sonia Mancini, raccontano delle mire dell’alleanza Giacobbe-Piromalli su diverse attività economiche milanesi. Da Corso Como all’Isola, le mire sui ristoranti e gli affari virtuosi al Mercato Comunale Isola, “In sei mesi 246 mila euro”, un condensato di presunte accuse che hanno portato all’arresto 14 persone, oltre a diversi sequestri, tra questi nomi noti della ‘ndrina calabrese di Gioia Tauro come Salvatore Giacobbe e il nipote del capo clan Giuseppe Piromalli detto “Facciazza”, Girolamo “Mommino” Piromalli (non arrestato per associazione mafiosa in questa inchiesta).
Il Gico del Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato quattro società legate al clan dei Piromalli di Gioia Tauro che gestivano alcuni locali del Mercato comunale di piazzale Lagosta, i due anni e un corposo giro di appalti che ha fatto gola ai clan per l’odore dei soldi sporchi, quelli della ‘ndrangheta hanno condotto gli investigatori proprio tra le botteghelle del Mercato Comunale dell’Isola.
Secondo l’inchiesta del pubblico ministero Silvia Bonardi, tutta l’operazione è riconducibile alla potente cosca dei Piromalli di Gioia Tauro, facendo luce sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nell’economia pulita milanese e che ha portato alla luce un nuovo filone di affari del clan calabrese con consolidate ramificazioni in tutta la Lombardia. Tra le accuse, estorsione, rapina, trasferimento fraudolento di valori e traffico illecito di rifiuti.
Al vertice del gruppo ‘ndranghetista un boss con la dote del “Vangelo” e con quel potere di sedare le varie “controversie”, come anche di “organizzare” gli affiliati “nelle diverse azioni criminali nel territorio milanese nel business dello smaltimento rifiuti, utilizzando come discariche aree protette e capannoni industriali abbandonati”. E tra le varie attività illecite della cosca, anche truffe “ai danni di agenzie di lavoro interinale”.
Il presunto capo della locale Agrate-Pessano è Salvatore Giacobbe che secondo il collaboratore di giustizia Luciano Nocera, è un affiliato della ‘ndrangheta con la dote del “Vangelo”, e che si incontrava con Girolamo “Momo” Piromalli, nipote di secondo grado del boss “Facciazza” e il suo braccio destro Agostino Cappellaccio e che erano alla continua ricerca di locali in crisi e di rilevarli nei fatti “in saldo”.
Come si legge nelle carte, Salvatore Giacobbe, 72 anni e residente a Milano, stando all’imputazione di associazione mafiosa, “munito della dote “ndranghetista di ‘Vangelo’”, promuoveva, dirigeva ed organizzava un sottogruppo mafioso, “in relazione alle diverse azioni e settori di intervento del gruppo, assumendo compiti di decisione, pianificazione ed individuazione delle strategie della consorteria, impartendo direttive agli associati per garantire l’operatività del sodalizio e curando direttamente i rapporti con Girolamo Piromalli classe 1980 detto ‘Mommino’ con i suoi emissari”.

I NOMI DELLE PERSONE ARRESTATE

Salvatore Giacobbe, classe ‘52, nato a Gioia Tauro;
Domenico Aquilino, classe ‘58, nato a Cardeto;
Roberto Cagliani, classe ‘67, nato a Merate;
Walter Cantoni, classe ‘59, nato a Milano;
Agostino Cappellaccio, classe ‘85, nato a Gioia Tauro;
Giovanni Caridi, classe ‘78, nato a Torino;
Angelino Giacobbe, classe ‘80, nato a Melzo;
Vincenzo Giacobbe, classe ‘79, nato a Melzo;
Davide Lorenzo Leone, classe ‘80, nato a Milano;
Giuseppe Longo, classe ‘74, nato a Palermo;
Marco Mecca, classe ‘92, nato a Treviglio;
Livio Pintus, classe ‘79, nato ad Angera;
Girolamo Piromalli, classe ‘80, nato a Gioia Tauro;
Alessandro Solano, classe ‘78, nato a Vibo Valentia.