I lavoratori della Sida di Nocera Terinese incontrano il procuratore Vitello
Feb 08, 2012 - redazione
Non vengono retribuiti dal mese di giugno dell’anno scorso
di ANTONIETTA BRUNO
I lavoratori della Sida di Nocera Terinese incontrano il procuratore Vitello
Non vengono retribuiti dal mese di giugno dell’anno scorso
di Antonietta Bruno
Il Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Vitello, ha ricevuto una rappresentanza dei cinque lavoratori addetti all’impianto di depurazione consortile di Nocera Terinese (Salvatore Varone, Raffaele Macrì, Domenico De Fina, Aldo Mancini e Vincenzo Pileggi), che accreditano il pagamento dello stipendio da parte di SIDA s.r.l. dal mese di giugno dello scorso anno.
Salvatore Varone e Raffaele Macrì hanno esposto la loro situazione oramai insostenibile e senza via d’uscita, anche in rappresentanza dei loro colleghi Domenico De Fina, Aldo Mancini e Vincenzo Pileggi.
La società SIDA s.r.l. di Butera, che ha avuto fino a dicembre la gestione e manutenzione dell’impianto consortile, ha liquidato a tutti i dipendenti le loro spettanze fuorché a questi cinque lavoratori.
A nulla sono serviti i decreti ingiuntivi che il Giudice del Lavoro di Lamezia Terme ha emesso in loro favore. A nulla sono valsi i pignoramenti presso i terzi.
I lavoratori, nel corso del colloquio, hanno rimarcato come il mancato pagamento della mensilità del mese di agosto 2011, ha determinato, tra l’altro, una violazione di legge in materia fiscale, in quanto la Sida s.r.l., oltre a non pagare il salario, non ha versato ai suoi dipendenti nemmeno il rimborso IRPEF, pur avendo usufruito della detrazione quale sostituto d’imposta.
Insomma, oltre al danno anche la beffa di vedere il proprio debitore usufruire di un beneficio fiscale senza averne diritto.
Dopo il colloquio con il Procuratore, Salvatore Varone e Raffaele Macrì hanno raggiunto sul posto di lavoro i loro colleghi.
I lavoratori, attualmente sotto contratto con la Thema Impianti, ripongono grande fiducia nell’azione dell’Autorità Giudiziaria e non escludono di ricorrere ad azioni eclatanti e drastiche al fine di risolvere questa gravissima situazione.
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