Nel cosentino 10 circoli locali chiedeno le dimissioni del commissario regionale del partito democratico D’Attorre
Guerra aperta all’interno del Pd calabrese
Nel cosentino 10 circoli locali chiedeno le dimissioni del commissario regionale del partito democratico D’Attorre
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
L’esito delle elezioni politiche nazionali, la vicenda dell’elezione del nuovo Presidente della
Repubblica e le conseguenti dimissioni del segretario nazionale Pier Luigi Bersani, impongono
anche in Calabria l’apertura di una seria riflessione politica sullo stato del Partito democratico. Una
riflessione che metta capo all’apertura di una nuova fase di riorganizzazione e rilancio del Partito
stesso. Il primo dato imprescindibile è rappresentato dal venire meno della legittimazione avuta
dall’attuale commissario regionale, Alfredo D’Attorre. Infatti, occorre ricordare che la sua nomina a
commissario è stata proposta direttamente da Bersani. Dimessosi la fonte della sua legittimazione,
D’Attorre non gode più di una piena capacità decisionale e di un pieno riconoscimento politico.
Inoltre, la nomina di D’Attorre era stata promossa come volontà di massima attenzione da parte
della segreteria nazionale nei confronti della Calabria: D’Attorre era stato infatti indicato in quanto
membro della stessa segreteria (essendo lui il responsabile dell’iniziativa politica). Orbene, quella
segreteria si è dimessa in blocco. Lo stesso D’Attorre ha rimesso il suo mandato nazionale. Sarebbe
un gesto di coerenza rimettere anche il suo mandato regionale essendo questo venuto in
conseguenza del suo ormai passato ruolo di dirigente nazionale.
Un secondo dato che dovrebbe essere preso in considerazione è rappresentato dai limiti funzionali e
temporali del mandato ricevuto da D’Attorre: egli avrebbe dovuto far svolgere il congresso
regionale (e i congressi locali) in un arco di tempo limitato. È di tutta evidenza che questo mandato
non è stato adempiuto né nel suo scopo né in tempi limitati. Il congresso regionale infatti è stato
fatto saltare senza ragioni formali nel luglio dello scorso anno. Ora lo si è calendarizzato a giugno.
Ma anche questa data non potrà essere rispettata per il motivo che la convocazione del congresso
nazionale imporrà di svolgere anche il congresso regionale calabrese in coincidenza con quello
nazionale e con tutti i congressi delle altre regioni. Dunque, si può affermare che D’Attorre non ha
adempiuto ne potrà adempiere più al suo mandato. Senza aver più una funzione da svolgere, nulla
giustifica la sua permanenza come commissario regionale.
Il terzo dato infine riguarda la sostanza della guida politica che lui ha svolto nell’ultimo anno. A
D’Attorre, capo assoluto del Partito calabrese, va ascritta la responsabilità di un risultato elettorale
assai negativo. In Calabria, la giunta regionale di Scopelliti ha fallito molti degli obiettivi promessi
e creato notevole malcontento tra i cittadini. Nonostante questa debolezza del nostro avversario, il
PD ha perso in malo modo le recenti elezioni politiche. Di questa sconfitta, D’Attorre porta la
massima responsabilità essendo a lui (e non ad inesistenti organismi intermedi) riconducibile sia la
formazione delle liste (che tanti malumori hanno suscitato tra la nostra stessa base) sia la
conduzione di una impalpabile campagna elettorale. Dunque, anche una valutazione della sua
azione di guida politica dovrebbe indurre D’Attorre a lasciare il suo ruolo nel PD Calabria.
L’individuazione chiara delle responsabilità per lo stato del Partito e per l’esito delle recenti
consultazioni rappresenta il primo passo per aprire una nuova fase in cui il Partito nelle sue varie
articolazioni (regionale, provinciale, locale) possa davvero tornare ad ascoltare i suoi militanti e
mettersi al servizio dei cittadini calabresi.
I segretari dei circoli PD:
Gaetano Marcovecchio (San Basile)
Renzo Russo (Saracena)
Anna Licursi (Cervicati)
Nicola Bavasso (Lungro)
Angela Giordano (Frascineto)
Elisa Rugiano (Civita)
Michele Borrelli (Acquappesa)
Michele Malescio (Acquaformosa)
Benito Salerno (San Vincenzo La Costa)
Antonio Mandato (Roggiano Gravina