Il consigliere regionale del Pd si è recato a Marano Marchesato ”per rendersi personalmente conto dell’abbandono in cui versano due strutture sanitarie costruite negli anni Novanta e mai utilizzate”
Guccione: “Recuperare struttura Marano Marchesato”
Il consigliere regionale del Pd si è recato a Marano Marchesato ”per rendersi personalmente conto dell’abbandono in cui versano due strutture sanitarie costruite negli anni Novanta e mai utilizzate”
REGGIO CALABRIA – Il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione si è recato a Marano Marchesato ”per rendersi personalmente conto dell’abbandono in cui versano due strutture sanitarie costruite negli anni Novanta e mai utilizzate”. Lo rende noto lo stesso Guccione in una nota. Nel corso del sopralluogo, l’esponente del Pd era accompagnato dal sindaco e dal vicesindaco di Marano Marchesato Edoardo Vivacqua e Giuseppe Belmonte, dal presidente del Consiglio Giovanni Tenuta e dal consigliere comunale Vincenzo Covello. A Marano Marchesato, prosegue la nota, ”il ministero della Salute il 12 luglio 1996 stanziò due milioni e centodiciassettemila euro per la realizzazione di una Rsa con circa sessanta posti letto per anziani che, pur essendo completamente arredata, non è mai entrata in funzione e attualmente versa in un stato di abbandono”. ”Un fiume di denaro pubblico (in provincia di Cosenza sono 21 le strutture che si trovano in queste condizioni) – ha affermato Guccione al termine del sopralluogo – è servito a costruire strutture socio-sanitarie che oggi sono completamente abbandonate e che dovevano dare risposte serie e tempestive, in termini di servizi, ad anziani, disabili e famiglie in difficoltà. Di fronte allo stato di degrado di queste strutture, finora mai nessuno si è minimamente posto il problema di come recuperare e salvaguardare un patrimonio pubblico di questa importanza e di rimetterlo in esercizio per l’erogazione di servizi fondamentali per le comunità. Anziché continuare a sciacquarsi la bocca parlando di sprechi e sperperi va immediatamente predisposto un piano che dia la possibilità di riparare e recuperare queste strutture da concedere in comodato d’uso gratuito ai comuni per destinarle a servizi socio-sanitari. Così facendo si darebbe una risposta seria a tanti bisogni e si potrebbero creare oltre cinquecento nuovi posti di lavoro”.