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Grave situazione finanziaria al comune di Reggio Calabria

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Minniti presenta un’interrogazione al ministro dell’Economia

Grave situazione finanziaria al comune di Reggio Calabria

Minniti presenta un’interrogazione al ministro dell’Economia

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELL’ECONOMIA DA PARTE DELL’ON. MARCO MINNITI

Al Ministro dell’Economia e delle Finanze

Premesso che:

  • è stata resa nota, nei giorni scorsi, la corposa Relazione del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato che ha sintetizzato in circa 170 pagine i risultati della verifica amministrativo-contabile disposta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), tra il 14 giugno all’8 luglio del corrente anno, sulle casse del Comune di Reggio Calabria (1). L’attività ispettiva ha preso in esame il periodo 2006-2010 rilevando in 22 punti una serie di profonde irregolarità e carenze nella composizione del Bilancio del Comune di Reggio Calabria.
  • oltre al mancato raggiungimento dell’equilibrio di parte corrente in sede di predisposizione dei bilanci di previsione per gli esercizi finanziari 2007 e 2008 ed alla persistente difficoltà nella riscossione delle entrate iscritte in bilancio, tra le più macroscopiche criticità rilevate nella Relazione spiccano:

ü  la rilevante esposizione debitoria del Comune nei confronti delle società partecipate dall’ente comunale, i cui crediti sono stati parzialmente soddisfatti attraverso l’illegittima imputazione in conto competenza di oneri propri degli esercizi finanziari precedenti;

ü  una serie di irregolarità varie nella gestione dei servizi per conto di terzi;

ü  l’esposizione di un risultato d’amministrazione (avanzo) non veritiero, laddove la reale situazione contabile evidenzia un disavanzo pari a circa 140 milioni di curo al 31.12.2009 e circa 170 milioni al 31.12.2010;

ü  una serie di gravi anomalie nella gestione di cassa dell’Ente in termini di: a) irregolare contabilizzazione della anticipazione di tesoreria tra i servizi per conto di terzi; b) non corretta gestione delle entrate a specifica destinazione; c) superamento dei limite massimo previsto dalla legge per l’utilizzo dell’anticipazione di tesoreria);

ü  l’omesso versamento di ritenute fiscali operate nei confronti dei dipendenti, in relazione alle quali i residui passivi evidenziano un debito, al 31.12.2010, pari a complessivi € 20.881.582,95, con conseguente aggravio di spese per interessi;

ü  la presenza di criticità varie relative alla gestione dell’indebitamento in termini di: a) mancata attivazione delle procedure di estinzione, devoluzione o somministrazione, in relazione ai mutui con importi residui da erogare; b) illegittimo utilizzo per il finanziamento di spese non qualificabili come d’investimento;

ü  la sottoscrizione di contratti di interest rate swap non conformi al quadro normativo di riferimento ed omessa previsione di un accantonamento di bilancio a copertura delle probabili perdite future;

ü  l’elusione dei vincoli del Patto di stabilità (e mancato assoggettamento alle relative sanzioni, tra le quali il divieto di assumere personale), il cui rispetto è stato artificiosamente ottenuto attraverso: a) la comunicazione di dati non veritieri, in quanto non corrispondenti alle risultanze delle scritture contabili;b) la scorretta o omessa contabilizzazione di alcune voci di spesa;

ü  la mancata applicazione di idonei criteri di selettività meritocratica nell’erogazione dei compensi per produttività ed il mancato rispetto dei principi di selettività meritocratica previsti dalla normativa vigente per l’effettuazione delle progressioni economiche orizzontali, con conseguente attribuzione generalizzata del relativo beneficio economico, peraltro riconosciuto con efficacia retroattiva;

ü  l’illegittima erogazione di compensi accessori al personale della Polizia municipale con: a) corresponsione di un’indennità aggiuntiva per servizio esterno, non prevista dalla normativa contrattuale, per complessivi € 541.388,44 nel quinquennio 2006-2010; b) indebito riconoscimento, in caso di servizio prestato in giornate festive, del più oneroso compenso per lavoro straordinario, anziché della semplice indennità di turno maggiorata;

ü  l’illegittimo pagamento, in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione accessoria, di compensi aggiuntivi non a carico del fondo, per complessivi € 750.803,25 nel quinquennio 2006-2010;

ü  l’illegittimo conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato in assenza di procedura comparativa ed in violazione del limite quantitativo previsto dalla legge;

ü  l’illegittima corresponsione al Direttore generale di alcuni compensi aggiuntivi, in violazione del principio di onnicomprensività della retribuzione accessoria, per complessivi € 211.049,02.

  • la Relazione in oggetto, a firma dei dirigenti ispettivi di Finanza pubblica Giovanni Logoteto e Vito Tatò, accompagnata da una lettera a firma del Ragioniere generale dello Stato, Mario Canzio, si conclude con l’invito all’ente comunale ad adottare provvedimenti idonei all’eliminazione delle criticità rilevate, ed inviarli con nota a firma del rappresentante legale dell’ente anche alla Procura regionale della Corte dei Conti.
  • il sindaco di Reggio Calabria, Demetrio Arena, anziché prendere atto immediatamente delle risultanze inequivocabili dell’attività ispettiva posta in essere dal MEF, ha preferito minimizzare assumendo, attraverso una nota stampa una posizione fortemente contraddittoria rispetto alle risultanze dell’ispezione stessa. In particolare, il Sindaco ha affermato che “non esiste alcun disavanzo” e che i 170 milioni accertati dagli ispettori nella Relazione non si riferiscono ai debiti dell’ente comunale reggino.
  • inoltre, sulle presunte irregolarità contabili presenti nei bilanci comunali reggini approvati negli anni 2008-2010, è attualmente in corso un’indagine giudiziaria della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, come si evince dalla Relazione tecnica redatta dai periti nominati dalla Procura reggina e trasmessa nei giorni scorsi al Prefetto ed al Sindaco di Reggio Calabria. Secondo tale Relazione, nel Settore Finanze del Comune reggino, gli esempi di disordine contabile-amministrativo sono oltremodo significativi: in particolare, sarebbero state nascoste, nelle pieghe dei bilanci, partite di giro, nonché occultati incarichi e mandati di pagamento illegali. “L’ente dispone di un sistema informatico sul quale dovrebbero essere presenti tutti i provvedimenti contabili adottati. In realtà molto spesso –scrivono i periti­ è stata riscontrata l’incompletezza dei documenti presenti nel sistema, in quanto risultava mancante il testo del provvedimento adottato”.
  • I periti della Procura, tra le altre cose, hanno riscontrato che ci sono almeno 47 milioni di euro vincolati transitati illegittimamente su altri capitoli di Bilancio. Risorse finanziarie provenienti da altri enti (trasferimenti statali, ma soprattutto regionali) che il Comune avrebbe dovuto incassare e girare immediatamente ai destinatari finali. Invece, ­sempre secondo i periti della Procura, con quel denaro sono state pagate altre poste e finanziate attività che dovevano essere finanziate diversamente. Ciò avveniva sulla base di un meccanismo di partite di giro che ha consentito di distrarre dal loro legittimo uso i finanziamenti destinati, per esempio, a pagare le bollette dell’Enel e di altri servizi e persino le risorse destinate a saldare i conti delle municipalizzate. “Presso l’Ente, diversamente da quanto previsto – aggiungono i periti- non viene tenuta una puntuale contabilità delle somme incassate aventi destinazione vincolata (…); tale comportamento ha consentito all’ente di utilizzare somme altrimenti indisponibili e di ritardare il momento in cui non sarebbe stato più in grado di far fronte, in termini di cassa, alle proprie obbligazioni”.
  • nonostante questi rilevantissimi e documentati sviluppi di carattere amministrativo-contabile circa la correttezza e la trasparenza della gestione della casse comunali, il consiglio comunale di Reggio Calabria, lo scorso 21 ottobre, ha votato un documento di riequilibrio di bilancio dell’ente comunale senza tenere minimamente in considerazione né la Relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze né quella della Procura di Reggio Calabria, perché, a detta del sindaco Demetrio Arena, non era stato possibile fornire le due relazioni nei tempi ristretti dei lavori dell’aula.

Per sapere:

  • come il Ministro in indirizzo valuta il comportamento dell’Amministrazione comunale di Reggio Calabria che sembra non avere tenuto assolutamente in considerazione la Relazione presentata dagli ispettori ministeriali sulla struttura e la regolarità dei Bilanci del Comune di Reggio Calabria e, anzi, ne contesta apertamente le conclusioni;
  • quali ulteriori provvedimenti, di natura ordinaria e straordinaria, il Ministero dell’Economia e delle Finanze intenda assumere sulla base dei contenuti della Relazione del Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato contenente i risultati della verifica amministrativo-contabile, condotta nei mesi giugno e luglio 2011, sulle casse comunali reggine, e disposta dallo stesso MEF.

 

[1] La verifica amministrativo-contabile era stata sollecitata da una interpellanza urgente rivolta a Ministro dell’Economia e delle Finanze (atto Camera 2/00890) a firma di Marco Minniti e altri (seduta di annuncio n.395 del 16 novembre 2010).

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