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Gratteri, c’è la nomina. Sarà consulente dell’Antimafia. Roberti: «Meglio che sia rimasto magistrato»

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L’annuncio di Rosy Bindi: il procuratore aggiunto di Reggio Calabria avrà un incarico di supporto alla commissione parlamentare. Il numero uno della Direzione nazionale antimafia commenta il caso sul governo: «I pm capaci è bene che restino al loro posto»

# Magorno (Pd): “Una svolta Gratteri consulente della Commissione antimafia”

Gratteri, c’è la nomina. Sarà consulente dell’Antimafia. Roberti: «Meglio che sia rimasto magistrato»

L’annuncio di Rosy Bindi: il procuratore aggiunto di Reggio Calabria avrà un incarico di supporto alla commissione parlamentare. Il numero uno della Direzione nazionale antimafia commenta il caso sul governo: «I pm capaci è bene che restino al loro posto»

 

Alla fine una nomina è arrivata: il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, sarà consulente della commissione Antimafia. Lo ha annunciato la presidente dell’organismo, Rosy Bindi, a margine della presentazione della relazione annuale della Direzione nazionale antimafia.
La decisione arriva dopo la bufera sulla mancata assegnazione per Gratteri del posto di ministro della Giustizia nel governo Renzi. Dopo la mancata nomina di Gratteri, era stato anche il sosttosegretario Delrio a sottolineare la volontà di collaborare con il procuratore aggiunto di Reggio Calabria. E mercoledì il magistrato aveva incontrato a Roma il neo ministro Andrea Orlando. Ma l’incarico con la commissione, ha sottolineato Bindi, è in realtà «una nomina preparata da tempo». Sulla vicenda legata al governo, Bindi ha parlato di «scelta basata sulla prassi consolidata: mai un magistrato in servizio è diventato ministro. Lui ha scelto di continuare a fare il procuratore ed è preziosissimo in quel ruolo, ha ottenuto grandi risultati ed è comunque disponibile a contribuire per l’enorme lavoro che c’è ancora da fare in questo campo».

Anche il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti è intervenuto sulla questione, dichiarando «enorme stima» per Gratteri. «Credo – ha affermato – che per un magistrato così bravo e capace la cosa migliore sia continuare a fare il magistrato». Roberti ha poi aggiunto: «Io penso che ognuno debba fare il proprio lavoro. I politici fanno i politici ed i magistrati fanno i magistrati. Credo che i migliori di noi debbano continuare a fare i magistrati, poi ognuno è libero di fare le proprie scelte», sottolineando però che «quando un magistrato entra in politica non può poi tornare a fare il magistrato».