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Ingiurie alla Scarfò, si pronuncerà la Cassazione

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Gli imputati hanno chiesto lo spostamento di sede del processo per via della «pressione mediatica»

Ingiurie alla Scarfò, si pronuncerà la Cassazione

Gli imputati hanno chiesto lo spostamento di sede del processo per via della «pressione mediatica»

 

 

PALMI – Chiesta dagli imputati Domenico Cianci, Antonino Cianci, Fabio Piccolo, Pasquale

Hanoman e Domenico Cucinotta lo spostamento del processo presso altre sede giudiziaria

poichè, a loro avviso, la pressione mediatica sulla vicenda non consentirebbe una

serena decisione del giudice monocratico di Cinquefrondi

Nell’istanza di legittima suspicione, illustrata in aula dai difensori Antonino

Napoli, Giuseppe Germanò, per delega dell’avvocato Giacomo Iaria, e Maria Teresa

Caccamo, si assume che l’attacco mediatico nei confronti della comunità Sammartinese

e la richiesta di condanna degli imputati da parte di un numero indefinito di associazioni,

presenti in massa tra il pubblico del processo, è certamente idonea ad influire

sulla serenità del Giudice Onorario della sede distaccata di Cinquefrondi del Tribunale

di Palmi che sarà chiamato a giudicare i fatti oggetto di imputazione.

Secondo i difensori il messaggio mediatico, costituito anche dal libro che la parte

offesa ha scritto insieme alla giornalista Cristina Zagaria, dal titolo “Malanova”

e i numerosi documenti prodotti a corredo della richiesta valgono a provare l’esistenza

di una grave e abnorme situazione locale per poter ritenere pregiudicata la libertà

di determinazione delle persone che devono partecipare al processo.

L’avvocato Antonino Napoli, in particolare, ha evidenziato che le situazioni sopra

descritte non sono altrimenti eliminabili e pregiudicano la libera determinazione

delle persone che partecipano al processo, la sicurezza o l’incolumità pubblica

e determinano motivi di legittimo sospetto in quanto creano una situazione di grave

turbamento dell’ordine pubblico a causa della contrapposizione che la parte offesa,

con le proprie esternazioni mediatiche, ha determinato tra la popolazione di San

Martino (compresa l’Amministrazione Comunale di Taurianova) e le varie associazioni

che hanno contribuito a creare un clima non idoneo alla celebrazione di un processo

sereno nel distretto della Corte di Appello di Reggio Calabria.

Il Giudice dr. Giuseppe Ramondino ha, pertanto, sospeso il processo ed inviato gli

atti alla Corte Suprema di Cassazione affinchè si pronunci sul ricorso.

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT