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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 08 MAGGIO 2024

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Gioia Tauro, Pedà: “O con me o contro di me” Il sindaco risponde alle provocazioni subite negli ultimi giorni anche da parte di esponenti della sua stessa maggioranza

Gioia Tauro, Pedà: “O con me o contro di me” Il sindaco risponde alle provocazioni subite negli ultimi giorni anche da parte di esponenti della sua stessa maggioranza
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di Domenico Latino

GIOIA TAURO – “Ora basta, non sono disposto a fare il sindaco a qualunque costo”: esordisce così Giuseppe Pedà in una lunga nota che rappresenta un vero e proprio spartiacque. Un’analisi che in estrema sintesi sembra dire a tutti “o con me o contro di me”. Ma quali sono le ragioni che lo hanno indotto ad una presa di posizione pubblica così forte e perentoria? Eccole: “Quando decisi di candidarmi, lo scorso anno, mi feci portavoce e protagonista di una prospettiva di cambiamento e rinnovamento che doveva interessare in primo luogo il modo stesso di concepire la politica; abbiamo puntato molto sui contenuti, esprimendo idee e prospettive che oggi non a caso sono al centro del dibattito nazionale. Con largo anticipo abbiamo spiegato cause e rimedi di una crisi infinita, offrendo alla pubblica opinione un modello di “governance” all’avanguardia, limpido e colto, un modello che – lo dico con orgoglio e senza presunzione – abbiamo offerto generosamente a tutti. Forse a troppi …” – aggiunge sornione il primo cittadino sfoderando uno dei suoi enigmatici sorrisetti. Infatti, al tempo della campagna elettorale, in molti rimproveravano proprio a Pedà l’incoerenza di inseguire la pretesa di aprire una pagina nuova in compagnia di personaggi vecchi, personaggi cioè in un modo o nell’altro legati ad una vecchia stagione, peraltro conclusasi nel modo peggiore con uno scioglimento per mafia. Di fronte all’obiezione il sindaco non si sottrae ma rilancia: “Gli ipocriti condannano e giudicano sulla base di preconcetti spesso sbagliati, dimostrandosi quasi sempre pronti nell’affibiare patenti di onestà a seconda dell’interesse del momento. Io mi sono mosso seguendo un metodo diverso”. Quale? “Il mio New Deal, preso alla leggera da quanti pensavano (o meglio: speravano) si trattasse solo di una trovata elettorale, non riguardava solo il programma ma anche il metodo. Noi abbiamo elaborato un’idea di politica, in completa discontinuità con il passato, potenzialmente recepibile da tutti. Non ho escluso nessuno a priori, fidandomi di quanti si dicevano pronti a buttare a mare un vecchio armamentario per abbracciare finalmente uno schema che mette al bando l’interesse personale e clientelare per dedicarsi in via esclusiva alla realizzazione di obiettivi di interesse generale. Dopotutto, la maggior parte degli eletti nelle fila della maggioranza sono giovani alla prima esperienza politica”. Ma la gioventù, evidentemente, da sola non basta. “Chi non intende adeguarsi al nuovo corso sia consequenziale e passi all’opposizione. Io di sicuro non mi adeguerò ai riti della vecchia politica e non cambierò di una virgola le linee guida che mi sono dato nel momento in cui sono entrato a Palazzo Sant’Ippolito”. Chiaramente il sindaco intende riferirsi alle tante provocazioni, in rete o sui media, subite negli ultimi giorni anche da parte di esponenti della sua stessa maggioranza. Considerato il crescendo di polemiche, in virtù anche del  ritrovato e improvviso attivismo di tanti esponenti dell’ultima esperienza Dal Torrione, che sembrano avere trovato solo ora motivi di affinità in funzione anti-Pedà, l’ex presidente di Ferrovie della Calabria mette immediatamente le mani avanti: “Chi è rimasto con la testa rivolta all’indietro esca subito e senza ambiguità dalla mia maggioranza. Gli altri, pochi o tanti che siano, mi aiutino a tirare fuori dalle secche questo paese, un paese che vuole scoprire l’ebbrezza di essere finalmente “normale”, e non più ostaggio di logiche e dinamiche che negli ultimi vent’anni hanno generato soltanto inquietudini e commissariamenti continui. Gli eventuali “nostalgici”, preso atto della chiara e definitiva impossibilità di ricondurmi su sentieri che non calco, mi sfiducino semmai con gli strumenti che la democrazia mette loro a disposizione. Non temo il ritorno al voto. Che si sappia”.