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Gioia Tauro, l’Azione cattolica della parrocchia di Sant’Ippolito ha ospitato i ragazzi del progetto Policoro

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Una trentina di ragazzi e ragazze provenienti dal Capoluogo toscano e che attualmente si trovano in Calabria per lavorare nei campi dell’Associazione Libera – Cooperativa Valle del Marro

di MARIA TERESA BAGALA’

Gioia Tauro, l’Azione cattolica della parrocchia di Sant’Ippolito ha ospitato i ragazzi del progetto Policoro

Una trentina di ragazzi e ragazze provenienti dal Capoluogo toscano e che attualmente si trovano in Calabria per lavorare nei campi dell’Associazione Libera – Cooperativa Valle del Marro

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

Ieri l’azione Cattolica della Parrocchia di Sant’Ippolito martire, nell’ ambito del Progetto Policoro, ha ospitato una trentina di ragazzi e ragazze provenienti dal Capoluogo toscano e che attualmente si trovano in Calabria per lavorare nei campi dell’Associazione Libera – Cooperativa Valle del Marro.
La serata si è aperta con un piccolo incontro durante il quale ci sono stati i saluti dei “padroni di casa” e del vicesindaco della città Jacopo Rizzo, il quale ha voluto ricordare, tra l’altro, l’attività svolta dalla sua Amministrazione nella lotta alla mafia ed i numerosi beni confiscati che sono stati assegnati a diverse associazioni cittadine. In seguito il vicepresidente della Cooperativa Valle del Marro, Sergio Casadonte, ha ricordato il legame che c’è tra la sua Cooperativa e Gioia Tauro, in quanto è proprio da qui che è iniziato il lavoro dell’impresa nel 2004 in un terreno confiscato alla criminalità organizzata. Oggi i terreni gestiti dalla Cooperativa Valle del Marro sono tanti, e sono dislocati un po’ in tutti i paesi della piana per un totale di circa 110 ettari. Una sfida importante per la nostra terra, dal momento che si tratta di tutti appezzamenti confiscati alla mafia. Molti, ha ricordato Casadonte, sono stati gli attentati che hanno ricevuto in questi anni, ma ciò non ha fermato l’attività della Cooperativa che continua a crescere ed a dare i suoi “frutti”, dando così un grande segnale di speranza per il territorio intero. Un segnale concreto, tangibile, non solo per il suo significato simbolico; basti pensare che tutti i lavoratori assunti dall’impresa sono giovani che hanno problemi di udito o che devono essere “rieducati” dopo essere usciti dal carcere.
Dopo questo intervento “forte” i ragazzi dell’Azione Cattolica si sono esibiti in una piccola scenetta che aveva come tema la Legalità e poi la serata è proseguita con un momento di convivialità e balli di gruppo che i ragazzi fiorentini hanno eseguito insieme a quelli gioiesi. Infine tutti insieme si sono recati a mare per un bagno di mezzanotte che ha suggellato l’inizio dell’amicizia tra questi due gruppi di giovani.